PARIGI, dal nostro inviato

Giudizi a dir poco contrastanti sull’evento inaugurale delle Olimpiadi di Parigi 2024, funestato in parte dalla pioggia. Da un lato chi la ritiene una delle migliori cerimonie d’apertura di sempre, dall’altro chi si appella all’eccesso di grandeur. La nostra analisi.

Fonte foto: RFI

OLIMPIADI PARIGI 2024, IL FILM DELLA CERIMONIA D’APERTURA

Una cerimonia d’apertura che coinvolge la città intera, come mai era successo nella storia recente delle Olimpiadi. Questo era l’obiettivo dei Giochi di Parigi 2024 e, nonostante qualche perplessità iniziale, si può definirlo un esperimento riuscito. Le linee guida erano chiare sin dai primissimi rumours, targati un mese e mezzo fa: un percorso di sei km avrebbe portato gli atleti, destinati a sfilare con dei battelli sulla Senna, verso la Tour Eiffel e Trocadero. Qui si sarebbe consumata la fase finale di una cerimonia che, senza dubbio, è andata al di là delle attese, seppur con qualche “tempo morto” di troppo proprio mentre si consumava la lunga processione dei battelli sul fiume. L’inizio della cerimonia è esilarante: per errore la fiamma olimpica viene consegnata allo Stade de France e il corriere che deve riportarla nella sede prevista è nientemeno che Zinedine Zidane.

Zizou attraversa varie venues olimpiche di corsa, con tanto di viaggio in metro, dove trova tre bambini: il simbolo del futuro e delle nuove generazioni, che non hanno paura di arrischiarsi nelle catacombe per trasferire la fiamma olimpica sulla Senna. Qui vengono accolti da un personaggio misterioso (non svelato), che sarà il fil rouge nei vari “quadri” che compongono l’evento parigino. Quest’ultimo agisce da traghettatore, portando il trio sulla Senna e dando il via, di fatto, alla cerimonia vera e propria. Si parte con la sfilata degli atleti, iniziata come di consueto dalla Grecia e proseguita con l’acclamato team dei rifugiati sotto bandiera CIO. L’ordine alfabetico è quello francese, dunque non ci si deve sorprendere di trovare subito il Sudafrica (Afrique du Sud), mentre sorprende la scelta di collocare l’Australia al termine: probabilmente l’idea era, come per gli USA, di creare un trait d’union con le due sedi che seguiranno Parigi (Los Angeles 2028, Brisbane 2032). La lunghissima sfilata degli atleti sulla Senna, che vede l’Italia accomodarsi al piano superiore del battello 37 (condiviso con Israele, Islanda e Jamaica), viene inframmezzata da vari momenti di puro spettacolo.

Il primo è orchestrato da Lady Gaga, che canta e suona il piano insieme all’orchestra e ai ballerini. Al termine di questa scena compare la scritta “Vie en rose”, che è il preludio a un nuovo quadro danzante. La figura misteriosa già introdotta poc’anzi è il trait d’union dei vari momenti della cerimonia: lo si vede approdare a Notre Dame, forgiare le medaglie all’Hotel des Invalides, attraversare la Senna su un ipotetico cavallo alato. Eppure, in questa prima fase (complice anche il diluvio universale e la “delocalizzazione” degli atleti), la cerimonia stenta a decollare. Il vero elettroshock arriva però nella seconda parte.
 
https://x.com/ItaliaTeam_it/status/1816910728319881515

OLIMPIADI PARIGI 2024: I MOMENTI SALIENTI E L’ACCENSIONE DEL BRACIERE

Dopo la rievocazione della Libertà (Liberté), con tanto di Maria Antonietta decapitata alla finestra mentre quest’ultima (rappresentante la Francia) declama la propria indipendenza, ecco l’omaggio ai grandi autori francesi e… all’amore: un amore in tutte le sue forme, in quella che è la città che più lo rappresenta. Parigi lancia un fortissimo messaggio LGBT, che verrà ripreso in seguito ed è il preludio al secondo quadro: Egalité. Qui inizia la stupenda esibizione di Aya Nakamura, con un fortissimo messaggio che viene poi ripreso nel quadro seguente, ribattezzato Sororité: qui vengono omaggiate le grandi donne francesi, da Giovanna d’Arco a personaggi meno noti nell’ampio arco della storia. Nel mezzo, un momento estremamente spassoso: nel rapido passaggio al Louvre si nota l’assenza della Gioconda. A rubarla… i Minions, col richiamo a Disneyland e alla Pixar: i simpatici protagonisti di vari film vengono utilizzati anche per ricordare tutte le discipline dei giochi e poi, nel più classico dei caos, finiscono per perdere il quadro e farlo approdare proprio sulla Senna.
 
Nel mentre proseguono gli omaggi alle eccellenze francesi (La Gare d’Orsay, i fratelli Lumiere, Melies ecc) e, un’ora esatta dopo l’Italia (20.48) si conclude la sfilata degli atleti sulla Senna: è la Francia a chiudere ovviamente i giochi coi suoi atleti, che saranno anche gli ultimi ad affacciarsi intorno al parco di Trocadero. Dopo aver attraversato il fiume, infatti, le nazioni sfilano quasi d’inerzia per andarsi a disporre intorno all’elemento chiave della parte conclusiva dello spettacolo: un palco a forma di Tour Eiffel, che ospiterà vari momenti salienti. Non prima, però, di aver assistito al nuovo messaggio sull’uguaglianza: modelle e modelli di ogni sfaccettatura sfilano ripercorrendo un’ipotetico evento della settimana della moda. Tra loro c’è anche la nostra Bebe Vio, in una rappresentazione che dà un forte messaggio: siamo tutti uguali, no alle discriminazioni di ogni sorta.
 
Da qui in poi l’evento decolla e prende il volo, coi giochi di luce intorno alla Tour Eiffel e un finale spettacolare. Dopo un paio di interludi musicali, tra i quali segnaliamo la splendida interpretazione di Juliette Armanet sulle note di “Imagine”, il personaggio misterioso che ci ha accompagnato per tutta la cerimonia arriva alla Tour Eiffel per portare la bandiera a cinque cerchi: gli fanno da scorta le bandiere di tutte le nazioni partecipanti, che lo assistono sino al momento in cui viene issato il vessillo olimpico. Parlano Bach (pres. CIO), Estanguet (pres. comitato organizzatore) e Macron, poi ecco la spettacolare fase finale, ricca di colpi di scena. Proprio mentre Zizou Zidane viene acclamato come potenziale ultimo tedoforo, ecco che quest’ultimo passa la torcia a Rafa Nadal. La leggenda spagnola si unisce a un’imbarcazione di fenomeni: con lui Nadia Comaneci, Serena Williams e Carl Lewis. Non sono però loro i tedofori conclusivi, visto che vicino al Louvre avviene il passaggio ad Amelie Mauresmo e Tony Parker. Questi ultimi, a loro volta, traghettano la torcia (insieme a varie icone francesi olimpiche e paralimpiche) verso i reali ultimi tedofori: sono Marie-José Perec (atletica) e Teddy Riner (judo) ad accendere il particolare braciere. Questa volta parliamo di un’autentico braciere-mongolfiera, che stazionerà vicino alla Gare d’Orsay.

OLIMPIADI PARIGI 2024: SPETTACOLO O ECCESSO DI GRANDEUR? LA CERIMONIA DIVIDE

 
Al netto delle critiche per l’eccessiva durata dell’evento (quattro ore piene) e per i tanti tempi morti, va dato atto a Parigi 2024 di aver creato un autentico spettacolo. Nella stessa cerimonia abbiamo visto big della musica come Lady Gaga e Celine Dion (t0ccante la sua esibizione sulle note di Edith Piaf), big dello  sport come Zizou e Nadal, messaggi sociali e grandi momenti danzanti. Un pot-pourrì di generi e stili che ha esaltato la stampa straniera, con dei titoli estremamente entusiastici: per vari commentatori, abbiamo assistito alla cerimonia d’apertura più bella di sempre, ricca di colpi di scena. Meno convinti gli osservatori italiani, che non hanno apprezzato l’eccessiva ostentazione della cosiddetta “grandeur” francese.
 
Un eccesso di meccanismi autoreferenziali che, a loro dire, avrebbe tolto inutilmente spazio agli atleti. A questo va aggiunto il fatto che, anche per i giornalisti accreditati, buonissima parte dell’evento è stato seguibile solo sui maxischermi. Una situazione che ha spazientito vari colleghi e che, sommata al diluvio, ha portato ad alcune defezioni in corsa. Durissima, in particolare, l’opinione di Enrico Mentana. Noi, personalmente, stiamo nel mezzo. La prima parte della cerimonia è stata forse caotica, ma la seconda (da Nadal in poi) ha emozionato. Vuoi per l’arrivo degli atleti sul palco, vuoi per i giochi di luce sulla Tour Eiffel, vuoi per le prestazioni canore o per il braciere sospeso, questo evento ci ha convinto. Chiudiamo con una nota di colore, svelata dal diretto interessato: durante la sfilata sulla Senna, Gimbo Tamberi ha smarrito la fede nuziale. Che dire, gli auguriamo di ritrovarla. Ma intanto, da domani, testa alle gare.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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