Nonostante la medaglia mancata di pochissimo ai Mondiali di pattinaggio 2018, Carolina Kostner parla serena ai microfoni dei giornalisti, evitando di prendere decisioni a caldo. Vediamo le sue dichiarazioni.
Carolina, ci sembri molto serena, cosa ti rimane di questa esperienza?
Beh, cerco sempre di “pizzicarmi” e ricordarmi di far parte delle migliori pattinatrici al mondo da 15 anni a questa parte. Lo ammetto, il quarto posto non è divertente. Mi dispiace non essere riuscita a trovare il ritmo giusto oggi per fare un esercizio pulito: ho fatto qualche errore di troppo di cui ho pagato le conseguenze. Ma alla fine porto a casa comunque una piccola medaglia d’oro, arrivando prima nel corto: forse per la prima volta, ho pattinato come ho sempre sognato, ed è questo che porto a casa. Inoltre, fino a 15 anni fa nessuno conosceva il pattinaggio e io ero la ragazzina delle montagne che faceva uno sport strano. Vedere invece oggi lo stadio pieno di gente, qui a supportarmi con affetto e passione, è stato stravolgente: vuol dire che sono riuscita a toccare il cuore delle persone, e questo non lo fai con la tecnica o con i salti, mi fa sentire umana più che semplice atleta. Il quarto posto fa male, ma non pregiudica me come persone, né la mia carriera sportiva: alla fine, domani è un altro giorno.
Sei riuscita a darti una spiegazione di cosa sia successo stasera?
Ho doppiato il lutz, ho aperto l’axel e son caduta, è semplicissimo [ride]. È andata così, non posso cambiare ciò che è successo: faccio i miei più sentiti complimenti alle ragazze che han vinto le medaglie e me ne farò una ragione. A casa mi aspettano delle sorprese che non posso ancora svelare, ma lo farò entro la fine del Mondiale.
Come vedi il tuo futuro? È difficile rinunciare a tutto l’affetto per te?
Come dicevo, non credo che l’affetto dipenda solo dalle abilità sportive, con il mio sport oltre alle gare ci sono molte altre cose. È questo il bello del pattinaggio: ci sono molte direzioni che non ho ancora esplorato. Certe decisioni però non vanno mai prese a caldo, ho un’intera estate per riflettere su cosa fare in futuro. Gli ultimi due anni sono stati molto difficili, anche se produttivi: qui a Milano finalmente sono riuscita a pattinare come volevo ed è un sogno, mi rende davvero molto felice.
La Zagitova ha chiuso con tre brutti errori: quanto ha pesato la cosa nella tua gara?
In realtà quando io sono scesa in pista non lo sapevo. È evidente che la stanchezza era sulle gambe di tutte: proviamo fortissime emozioni quando siamo lì fuori, se senti il nervosismo significa che ci tieni davvero. Questi sei minuti sono stati i più emozionanti della mia carriera.
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