Abbiamo dettato legge finché ci è stato possibile. Lo abbiamo fatto sia in acqua (con l’argento del Setterosa e il bronzo del Settebello) che in aria (con il doppio argento maschile conquistato dall’Italvolley e dal Beach Volley).
In acqua c’è stato un gruppo di ragazze talentuose che ci ha creduto fino in fondo, stringendosi attorno al capitano Tania Di Mario (alla sua quarta partecipazione olimpica). Sempre in acqua ci sono stati sette ragazzi tutto cuore, spesso trascinati dalle mani di Valentino Gallo e dei fratelli Presciutti e più volte tenuti a galla dalle manone del portiere Stefano Tempesti.
Dal cielo sono piovute le saette di Ivan Zaytsev, il simbolo dell’Italvolley maschile, assieme al “bambino” Simone Giannelli, che a 20 anni può già vantare il primato di medagliato olimpico. E tra sabbia e cielo hanno lottato anche i sorprendenti Lupo-Nicolai, che con il loro argento hanno dato una bella spinta al movimento del beach volley italiano.

Ma se volessimo cercare il pelo nell’uovo, una domanda sorgerebbe spontanea: perché nessuna di queste squadre è riuscita a conquistare la medaglia d’oro? Ce lo siamo chiesti nell’editoriale post-Rio del 29 agosto, lo abbiamo chiesto al giornalista Dario Ricci, corrispondente per Radio 24 – Il Sole 24 Ore dalle Olimpiadi di Rio 2016: “Le nostre squadre hanno vinto tre argenti e un bronzo: è un ottimo bilancio. Senza dubbio, la delusione più cocente ce l’hanno data le ragazze del volley, che sono uscite al girone. Lì evidentemente si è rotto qualcosa tra il gruppo e il tecnico Marco Bonitta, ci sono state continue tensioni tra le due parti. L’Italvolley femminile era comunque stata sorteggiata nel girone di qualificazione più difficile, dove c’erano delle squadre fenomenali. Non a caso tutto il podio del volley femminile (Cina prima, Serbia seconda, Stati Uniti terzi, ndr) esce dal nostro girone”.

E perchè il Settebello ha mancato la finale? “Siamo stati sfortunati a incontrare la Serbia in semifinale (persa dagli Azzurri per 8-10, ndr). È finita nella nostra parte del tabellone finale perché nel girone di qualificazione ha perso col Brasile (5-6, ndr), cosa decisamente sorprendente. In caso contrario l’avremmo potuta incontrare direttamente in finale. Questo incrocio ha condizionato il cammino degli Azzurri, che comunque hanno disputato un bellissimo torneo”. Ma è stato l’unica difficoltà incontrata dal nostro Settebello? “Ci sono stati anche diversi infortuni. Consideriamo che all’inizio della prima partita Matteo Aicardi, uno dei centroboa più forti del mondo, ha subito la frattura al naso. E che nel corso del torneo l’altro centroboa Michaël Bodegas si è rotto il tendine del pollice ed è stato costretto a giocare la semifinale con la Serbia col dito attaccato alla mano, diciamo, alla bene e meglio. E il centroboa è un ruolo fondamentale nella pallanuoto. Alla luce di queste difficoltà, il Settebello ha fatto comunque un grandissimo torneo”.

Il quarto di finale tra il Setterosa e la Cina.jpg

Una frazione di gioco del quarto di finale Setterosa-Cina 12-7 (foto di Dario Ricci)

Qualcosa in più ha fatto il Setterosa“Le ragazze sono state ancora più brave. Sono riuscite a conquistare il pass per la finale, dove purtroppo ad avere la meglio sono stati gli Stati Uniti (per 12 a 5, ndr). Ma le americane in questo momento sono superiori a noi a tutti i livelli, perchè hanno un metodo di reclutamento che garantisce loro una netta superiorià tecnico-fisica”.

Maracanazinho

La meravigliosa cornice del Maracanazinho, dove è stato disputato il torneo di pallavolo maschile (foto di Dario Ricci)

E poi a Dario Ricci abbiamo chiesto un parere sull’Italvolley maschile, che ci ha tenuto col fiato sospeso fino all’ultimo giorno dell’Olimpiade carioca, quando si è dovuta arrendere alla superiorità del Brasile in finale: “I ragazzi del mister Gianlorenzo Blengini hanno fatto uno splendido torneo. Tutto il podio olimpico (completato dagli Stati Uniti al terzo posto, ndr) è formato da squadre provenienti dal nostro girone di qualificazione. Squadre che nella prima fase siamo stati anche in grado di battere (3-1 in entrambi i casi, ndr). Questo dato fa capire ciò di cui siamo stati capaci. In finale ci è mancata qualche palla nei momenti decisivi, c’è stato anche un punto molto contestato a favore dei Brasiliani. E poi giocare una finale contro i padroni di casa è sempre complicato”. La semifinale vinta con gli USA in rimonta per 3-2 entra di diritto tra i momenti più belli della nostra Olimpiade? “Indubbiamente. Poi è normale che si ricordino più facilmente le partite che si sono vinte… Peccato, avrei voluto mettere la finale tra i nostri momenti più belli. Però quella semifinale, così intensa dal punto di vista emotivo, ha ricevuto molta attenzione da parte del pubblico televisivo e il nostro movimento pallavolistico ne ha beneficiato. Detto questo, la pallavolo in Italia è comunque molto praticata. L’Olimpiade può essere la ciliegina sulla torta, ma soprattutto a livello femminile il volley è da sempre uno degli sport principali”.

La cornice di Copacabana.jpg

I colori della Beach Volleyball Arena di Rio de Janeiro, vicino a Copacabana (foto di Dario Ricci)

E infine ecco parole importanti per il beach volley azzurro, ritagliatosi un posto al sole grazie a personaggi come Carambula e la sua skyball e soprattutto alla coppia Lupo-Nicolai, vincitrice della medaglia di argento: “È stato un grandissimo risultato, soprattutto considerando come è venuto fuori. Di fatto la finale è stata più aperta del previsto: quasi quasi la sfida con la coppia brasiliana Alison/Bruno la vincevamo pure. I nostri ragazzi sono stati bravissimi. Il secondo posto a Rio è un ottimo spot per questa discilplina. Anche se è arrivato piuttosto a sorpresa, dato che la nostra tradizione di beach volley a livello internazionale non è particolarmente rivelante. Questa medaglia trascina un movimento che è molto particolare, una sorta di figlio minore dell’Universo volley. Vediamo che tipo di sviluppo può avere. Sulle nostre coste la sabbia non manca affatto”.

Dario Ricci

Il giornalista Dario Ricci di Radio 24 alla Beach Volleyball Arena, la sera della finale persa da Lupo-Nicolai

Questo era il secondo dei tre contributi gentilmente offerti dal giornalista Dario Ricci, corrispondente da Rio 2016 per Radio 24 – Il Sole 24 Ore. Non perdetevi la prossima e ultima analisi sulle imprese compiute dai nostri otto azzurri vincitori dell’oro olimpico!
La potrete leggere in esclusiva su azzurridigloria.com

Simone Lo Giudice
Dietro un'atleta c'è sempre una storia... Qui per raccontarvi calcio, tennis e molto altro.

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