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Se il dilemma amletico era tra l’essere e il non essere, spostando l’attenzione su Rio 2016 e focalizzandoci sui due argenti e sul bronzo ottenuti negli sport di squadra (pallanuoto e pallavolo) dall’Italia il dilemma è: essere delusi o non essere delusi?

Di un bottino come questo non si può essere delusi ma è pur vero che su due finali non ne è stata vinta neanche una. Meglio però fermarsi un attimo e ragionare caso per caso.

Iniziamo con la pallanuoto. Siamo gli unici a poter vantare l’aver portato in semifinale sia la selezione maschile che quella femminile e, quindi, gli unici anche ad aver portate due medaglie dalla pallanuoto in questa edizione dei Giochi. Già questo basterebbe, ma analizziamo separatamente uomini e donne.

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Il Settebello è restato fuori dalla finale dopo la semifinale persa contro la Serbia nella quale ha pagato molto caro il parziale iniziale di 6-0 a proprio sfavore (il risultato finale è stato poi di 10-8). Nel resto del torneo però, finale per il bronzo compresa, ha dimostrato di avere una certa maturità necessaria per poter competere contro formazioni più compatte e forti proprio come quella dei serbi. Nella fase a gironi ha ottenuto tre vittorie (Spagna, Francia e Montenegro) e due sconfitte (Croazia e USA) chiudendo in terza posizione. Ai quarti ha incontrato una modesta Grecia contro la quale i nostri hanno avuto pochi problemi e poi semifinale e finalina. Manca solo quest’ultima. Il Montenegro era già stato battuto durante le partite del girone ma in una sfida dal contesto completamente diverso, nel quale ci si giocava la medaglia, i ragazzi azzurri hanno dato una risposta incredibile riscattando la sconfitta di qualche ora prima. E il bronzo è stato un risultato più che positivo considerando che le previsioni secondo i bookmakers e non solo non erano queste.

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Stesso discorso potrebbe essere fatto anche per il Setterosa dalla quale, forse, una medaglia era più attesa e pronosticabile. Le azzurre hanno fatto il percorso netto fino alla finale vincendo contro Brasile, Australia e Russia ai gironi, Cina ai quarti e ancora Russia in semifinale. Partite giocate sempre su alti livelli, pochissime disattenzioni e un gruppo più che unito. Solo gli Stati Uniti hanno potuto fermare la cavalcata vincente dell’Italia proseguendo, di conseguenza, la loro che nel torneo non hanno mai perso. Le azzurre sono state seconde solo alla compagine a stelle e strisce che ha dimostrato ancora una volta la sua netta superiorità dopo aver vinto i mondiali dello scorso anno.

Questi sono stati due grandi risultati che vanno festeggiati e non presi come delle mezze sconfitte.

Va preso come un successo anche e soprattutto l’argento della nazionale maschile di pallavolo che, trascinata da Zaytsev e Juantorena, ha conquistato una medaglia dal valore inestimabile per tutto il movimento italiano. In pochi, sarebbe esagerato dire “nessuno”, avrebbero scommesso su un nostro podio eppure si è comunque parlato di delusione dopo la sconfitta per 3-0 contro il Brasile in finale. L’ultima partita purtroppo non ha avuto storia ed è stata totalmente a sé stante rispetto al resto del torneo, durante il quale l’Italia aveva perso solo contro il Canada nell’ultima partita del girone. Nonostante il risultato, però, non si è trattata di una disfatta per gli azzurri e, in ogni caso, si tratta di un secondo posto olimpico. Mica poco.

lupo nicolai 2E volendo continuare con il beach volley, c’è anche l’argento di Daniele Lupo e Paolo Nicolai, campioni europei in carica, che dopo un inizio altalenante hanno fatto uscire fuori tutto il loro carattere lottando fino all’ultimo punto anche in finale contro i brasiliani Alison e Bruno.

Il pelo nell’uovo? Vogliamo scovare la delusione? L’Italvolley femminile. Solo una vittoria (contro Porto Rico) e un set conquistato nelle restanti sconfitte (quello contro gli Stati Uniti). Non ci si aspettava molto ma si sperava e si credeva che le cose non andassero affatto così male. Ma noi siamo così positivi da trovare anche qui il successo azzurro e ha un nome: Paola Egonu. La schiacciatrice azzurra deve ancora compiere diciotto anni ed ha un futuro tutto da scrivere con la maglia della nazionale.

Delusioni? A mente calda forse si. Ma basta un po’ vedere cosa ci si aspettava prima dell’inizio dei Giochi e quello che è arrivato dopo per ricredersi e prendere queste medaglie come dei grandi successi. Il rammarico di un oro mancato sarà sicuramente la giusta spinta per lavorare in vista di Tokyo e per le ragazze del volley ci sarà tempo e modo di ricostruire ripartendo dalle più giovani.

Sebastiano Lavecchia
Classe 1997. Studio "Comunicazione, innovazione e multimedialità" presso l'Università di Pavia. Scrivo articoli sportivi dal 2013 e sono un grande appassionato di sport, in particolare di basket.

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