Il campione di judo Fabio Basile si è raccontato ai nostri microfoni. Dall’amore per il judo, nato nel 2000 osservando un altro grande campione, fino al cambio categoria che lo ha portato a un momento di assestamento con meno podi. L’azzurro oro a Rio 2016 ci ha parlato delle sue sensazioni per le prossime Olimpiadi di Parigi 2024. Di seguito l’intervista. 

Fonte Foto: per gentile concessione dell’atleta

Partiamo dalle origini, quando è nato l’amore per il judo?

Il mio amore per il judo è nato nel 2000, quando vidi Pino Maddaloni vincere l’oro. Da lì la mia vita ha avuto un unico obiettivo, vincere le Olimpiadi.

Ci racconti delle emozioni che ricordi di quel fantastico oro vinto a Rio nel 2016?

Le emozioni di quel momento sono indescrivibili, superano la concezione umana e diventano una dipendenza positiva che ti spinge verso nuovi traguardi.

Sei tornato di recente sul tatami agli ultimi Europei e successivamente al Grand Slam di Baku, cos’è andato storto?

In merito a Baku e all’Europeo posso dirti che mi sto abituando alla nuova categoria, è tutto parte di questo processo. Combattere con atleti che pesano 10 kg in più mi ha portato in questi 5 anni a sviluppare un judo più di forza e fermo. Sto lavorando duramente per tornare veloce come una scheggia e il mio tempo sta per arrivare. A Linz, nella mia seconda gara a 66 kg, ho preso una medaglia. Questo mi ha fatto capire che sono sulla strada giusta.

Quanto è importante il supporto dell’Esercito nella tua carriera sportiva?

Far parte dell’Esercito Italiano è stato un mio sogno fin da bambino, il Gruppo Sportivo Esercito ha piena fiducia in me e mi sostiene nel raggiungimento di obiettivi sportivi sempre più prestigiosi.

Ti senti pronto per le prossime Olimpiadi di Parigi 2024?

Sono sempre pronto quando si tratta di combattere!

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