A metà aprile si sono tenuti i Campionati italiani assoluti di nuoto, che hanno visto impegnati i big della Nazionale e ci hanno restituito un grande Fabio Scozzoli: li abbiamo commentati con Massimiliano Rosolino, grande ex del nuoto azzurro e figura di spicco dello sport italiano!

Massimiliano Rosolino

Fonte foto: milleculure.it

MASSIMILIANO ROSOLINO INTERVIENE AI MICROFONI DI ”AZZURRI DI GLORIA”

Gli Assoluti di nuoto, che si sono conclusi il 14 aprile a Riccione, sono stati il grande appuntamento del nuoto nei primi mesi del 2018, e in una stagione che ci porterà agli Europei di Glasgow (3-9/8). Abbiamo assistito a una rassegna nazionale che ci ha restituito un grande Fabio Scozzoli, ha visto Federica Pellegrini andare più forte nel dorso che nei 100sl e Gregorio Paltrinieri andare al 50% delle sue possibilità per la dura preparazione, ma che soprattutto ci ha regalato tanti giovani talenti (anche se mancava Martinenghi, out per infortunio): abbiamo commentato i risultati di questi campionati italiani con Massimiliano Rosolino, grande ex del nuoto italiano e amico della redazione di ”Azzurri di Gloria”. Ecco il commento di Max, che in carriera ha conquistato quattro medaglie olimpiche (tre a Sydney 2000: oro nei 200mx, argento nei 400sl alle spalle di Thorpe, bronzo nei 200sl), cinque medaglie mondiali e innumerevoli allori europei prima del ritiro , ai nostri microfoni!

UN GRANDE SCOZZOLI E TANTI GIOVANI: MASSIMILIANO ROSOLINO COMMENTA I RISULTATI DI RICCIONE

Ciao Max, partiamo dagli Assoluti di Riccione: come valuti l’edizione 2018 dei campionati italiani?

”Secondo me abbiamo assistito a un buonissimo campionato, di livello importante. I nomi che hanno spiccato su tutti sono stati quello di Vergani, superlativo nei 50sl (21”70 per lui), e di Miressi sui 100sl: abbiamo dei velocisti davvero interessanti. Mi è piaciuto anche Ceccon, che ha vinto il primo titolo nazionale nei 100 dorso e fatto molto bene nei 200mx, anche se non ha ottenuto grandi tempi a livello internazionale. E ho apprezzato le battaglie al femminile: la Quadarella si è confermata, vincendo in solitaria 800 e 1500sl e facendo un buon crono nei 400sl. L’anno scorso cercava di vincere le varie gare dello stile libero, ora le vince e domina. Molto bene anche la Cusinato, che ha dominato nei misti facendo una gara mostruosa nei 400mx e sfiorando il record italiano nei 200mx, sorprendente Acerenza che è la rivelazione insieme a Vergani: è un ragazzo che conosco molto bene, so da dove arriva e le difficoltà che ha vissuto per imporsi e lottare con Paltrinieri e con Detti (ha vinto i 400sl, ndr) sulle loro distanze. Belli da vedere anche i 200 delfino: la Polieri mi sorprende sempre, mentre la Pirozzi può fare grandi cose se si allena con continuità. Chapeau a Scozzoli, che è il grande protagonista al maschile e ha ottenuto tempi di livello mondiale”.

Hai citato Fabio Scozzoli, che ha fatto segnare dei grandi crono nei 50 e nei 100 rana: può essere la stagione del suo grande riscatto a livello internazionale?

”Assolutamente sì. Non ha mollato nelle difficoltà, e sta dimostrando di poter essere grande a livello europeo e mondiale. Scozzoli dovrà dare tutto per centrare quello che è l’appuntamento dell’anno, l’Europeo di Glasgow: magari qualche atleta, Detti e Paltrinieri su tutti, lo vivrà come una tappa d’avvicinamento a Tokyo, ma per gli altri sarà fondamentale vincere o conquistare quantomeno delle medaglie. Fare un grande Europeo può caricarti in vista degli anni seguenti”.

Non è un rischio che Scozzoli vada così forte ad aprile? Di fatto la stagione è appena iniziata.

”Secondo me no. Fabio non fa carichi mostruosi e non li faceva neanche nel 2012 quando andava fortissimo, è sempre stato un atleta che ha fatto della costanza il suo punto di forza: è sempre riuscito a gareggiare ad alto livello e con ottimi tempi lungo tutto l’arco della stagione, e soprattutto è bravo sia nella gara in solitaria che nel corpo a corpo. Lo ha dimostrato in vasca corta quando ha lottato al fianco di Peaty, e adesso penso che abbia tantissima voglia di andare a questo Europeo e ottenere medaglie pesanti”.

L’Italia del nuoto vede tantissimi giovani talenti andare forte: Vergani, Ceccon, Miressi, Vendrame, Burdisso e tanti altri si stanno imponendo e facendo notare, un ottimo segnale in vista di Tokyo 2020 e di un bottino che andrà aumentato.

”Assolutamente sì, aggiungo ai nomi che hai fatto un Matteo Restivo in grande fiducia e costantemente in crescita. I giovani non devono caricarsi di eccessive pressioni e cercare di andare forte ed essere protagonisti sin da subito. Ceccon e gli altri non devono accontentarsi di eventuali finali o semifinali europee, ma dare tutto e pensare a crescere e ottenere grandi risultati: Europei, Mondiali, Olimpiadi e le gare in vasca corta che ci saranno l’anno prossimo garantiscono tantissime occasioni di crescita ai nostri giovani”.

LE NUOVE SFIDE DI GREGORIO PALTRINIERI E FEDERICA PELLEGRINI E GLI EUROPEI DI GLASGOW: IL COMMENTO DI MASSIMILIANO ROSOLINO

Che ne pensi dell’avvio di stagione di Federica Pellegrini? Sta andando meglio nei 100 dorso che in quei 100sl che dovevano essere la sua nuova distanza.

”Può capitare, non sempre si raccoglie dove si ha seminato. Se devo essere onesto, questa Federica Pellegrini velocista non mi ha mai convinto: ha avuto sempre una grandissima velocità di base, ma nell’ottica di un 200 stile libero, come ce l’avevo io. Anch’io sono sempre stato molto veloce, ma non penso che facendo solo i 100sl sarei andato forte su quella distanza e non ci sono mai riuscito. L’anno scorso aveva fatto 53”4 che è un discreto crono, ora va quasi un secondo sopra il suo personale, mentre va forte nei 100 dorso e ha battuto una specialista come Margherita Panziera: Margherita è un’atleta che mi piace, che sta facendo molto bene su entrambe le distanze del dorso, un altro nome che andrà seguito. Tornando a Federica, io continuo a ritenere che sarà sempre più competitiva sui 200sl: tutti sogniamo di chiudere in bellezza, però in chiave olimpica continuo a vedere la Pellegrini solo sui 200sl e non credo che riuscirà a fare grandi cose a livello mondiale sui 100”.

Non può esserci il rischio che, dopo eventuali risultati negativi all’Europeo, Federica Pellegrini possa tornare indietro ai 200sl?

”Può essere, è uno scenario possibile. Prima o poi potrebbe accorgersi della sua distanza dalle migliori nei 100sl. L’anno scorso ha fatto una gara sontuosa ai Mondiali di Budapest, ha tenuto indietro la Ledecky ed emozionato tutti, e tra due anni alle Olimpiadi sarà durissima: non va a medaglia ai Giochi dal 2008, e potrebbe decidere di tornare a puntare sui suoi 200sl. Te lo dice uno che ha vinto l’ultima medaglia olimpica nel 2004 e poi ha tentato di qualificarsi a un’altra Olimpiade oltre 10 anni dopo: il sogno di chiudere con un grande torneo c’è sempre, e se gli stimoli ci sono, perchè no?”.

Come vedi invece Gregorio Paltrinieri? Tenterà la tripla sfida: 800sl, 1500sl e 10km in acque libere. 

”Mi piacciono le sue idee e mi piace il modo in cui si sta gestendo: è andato a fare delle esperienze allenandosi all’estero, e sono convinto che se sarà al 100% della forma, potrebbe anche buttarsi in acqua e vincere da protagonista la 10km. Questo, però, non deve togliere tempo al suo allenamento sugli 800sl e sui 1500sl: perdere tempo per allenarsi sulle due ore di gara, per provare i costumi in tessuto che si usano in quelle gare e per diventare più ”scafato” nelle acque libere potrebbe essere deleterio sul lungo periodo. Però resto convinto che sia positivo per lui tentare delle strade nuove come la 10km: di fatto, avendo quel passo sui 1500sl gli consente di andare forte anche nel nuoto di fondo, e vedremo se riuscirà a qualificarsi e vincere anche su quella distanza nelle prossime Olimpiadi”.

Abbiamo citato più volte gli Europei di Glasgow, che ci terranno incollati agli schermi dal 3 al 9 agosto. Cosa dobbiamo aspettarci da questa rassegna?

”Siamo abituati bene, molto spesso siamo andati oltre le 20 medaglie e recentemente abbiamo disputato dei grandi Europei (in vasca corta, ndr). Secondo me possiamo fare grandi cose, tra nuoto, tuffi e nuoto sincronizzato (la pallanuoto vivrà un torneo separato a Barcellona, 14-28/7) abbiamo tante carte da giocarci e ormai siamo ”viziati”: secondo me possiamo arrivare a una ventina di medaglie e centrare tante finali, i giovani devono puntare alla finale e al proprio personal best. In tanti sono andati veloci a Riccione in una piscina bella ma con qualche limite, che non ha la vasca defatigante e i blocchetti, ed è impossibile non arrivare a Glasgow con l’obiettivo di migliorare i propri crono e giocarsi la finale. Dobbiamo andare lì a giocarcela e puntare alle medaglie, anche perchè dobbiamo uscire dal blocco mentale che ci vede andare spesso più forte negli Assoluti che nelle competizioni internazionali. Possiamo fare grandi cose”.

MASSIMILIANO ROSOLINO A PYEONGCHANG: LE EMOZIONI DELLA PRIMA OLIMPIADE INVERNALE

Hai partecipato, da inviato, ai Giochi Olimpici invernali di PyeongChang 2018: ci racconti le tue sensazioni? Come hai vissuto queste Olimpiadi?

”Sono state delle Olimpiadi molto belle, è stata una grande esperienza. Ci sono meno atleti rispetto alla versione estiva, ma tutti quanti gareggiano per un numero maggiore di giorni e restano fino al termine dei Giochi, sia che siano impegnati nello sci alpino che nello sci di fondo o in altre discipline. Vedi più spesso lo staff e gli atleti, ed è più facile vedere il lavoro che c’è dietro a queste Olimpiadi invernali: sono davvero tosti, ci sono delle incognite legate anche alla fortuna e al momento in cui si gareggia. Penso ad esempio al biathlon: puoi allenarti quanto vuoi, ma se non trovi la giornata giusta non farai risultato, com’è successo alla Wierer. Goggia e Moioli invece sono state perfette, e hanno imbroccato tutto alla perfezione: basti pensare che nello snowboard maschile, invece, l’italiano è uscito perchè è stato centrato da un altro atleta, vanificando anni di preparazione. Sono gare più difficili, ma troviamo anche atleti più ”sciolti”, perchè gareggiano tutto l’anno in Coppa del Mondo e conoscono i propri limiti e gli avversari. Nel nuoto, per dirti, le Coppe del Mondo valgono pochissimo rispetto al Mondiale, mentre qui sono più preparati, anche se l’imprevisto è sempre dietro l’angolo: abbiamo vinto 10 medaglie, e potevano tranquillamente essere di più per il valore dei nostri atleti. Fontana, Goggia, Brignone, Pellegrino e gli altri hanno fatto grandi cose”.

Quale delle gare che hai visto ti ha emozionato di più?

”Ho avuto la fortuna di vedere la Goggia quando ha vinto l’oro in discesa, ma da spettatore quella gara è meno entusiasmante del Super-G o di altre gare, perchè li vedi solo sull’ultimo rettilineo. Mi è piaciuto molto lo short track, mi ha impressionato la grande velocità di chi pratica quella disciplina, così come mi ha impressionato la fatica che c’è dietro ad alcune discipline: lo sci di fondo e il biathlon sono incredibili, anche perchè il biathlon era stato affrontato con temperature bassissime”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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