La stagione NBA 2017/18 è ormai alle porte dopo un’estate piena di sorprese che hanno stravolto, in parte, lo scenario della lega cestistica più importante al mondo. Tra i movimenti di questa off-season c’è stato quello di Danilo Gallinari che ha lasciato Denver per accasarsi a Los Angeles sponda Clippers.

Danilo Gallinari in azione con la maglia dei Los Angeles Clippers

Danilo Gallinari in azione con la maglia dei Los Angeles Clippers (fonte immagine: clutchpoints.com)

DANILO GALLINARI: NUOVA CASA A LOS ANGELES

Quella che sta per cominciare è la decima stagione in NBA per l’azzurro Danilo Gallinari che, dopo sei stagioni e mezzo circa a Denver in Colorado, ha fatto le valigie per spostarsi a Los Angeles dove giocherà con la maglia dei Clippers. Il Gallo è uno dei giocatori più importanti della storia del basket italiano che però non è riuscito a diventare una vera e propria stella in NBA per via degli infortuni, il talento non si è mai discusso. Ai Nuggets, per un lungo periodo, è stato anche inquadrato come il leader della squadra, colui che avrebbe dovuto trascinarla ai playoff, colui che doveva controllare i possessi decisivi. Risultati a favore purtroppo ne ha ottenuti pochi, ciò è dovuto anche al fatto che Denver non potesse vantare un roster eccezionale. Nella scorsa stagione c’è stata anche l’esplosione di Nikola Jokic che ha messo in discussione la leadership sul parquet del Gallo. Il contratto in scadenza e la reputazione “persa” a favore del giovanissimo centro serbo hanno spinto Gallinari a cambiare aria, in cerca di una nuova avventura.

L’azzurro decide comunque di non lasciare a mani vuote la franchigia che lo ha lanciato in NBA attraverso un sign and trade: nuovo contratto accordato con i Clippers ma firmato con i Nuggets in modo tale da cederlo con uno scambio, alla franchigia del Colorado arriva solo una seconda scelta al draft del 2019. Insomma nulla in confronto al reale valore del giocatore. Il contratto siglato da Gallinari è un triennale da 65 milioni (parte dai 20 circa di questa stagione per arrivare ai 22 che guadagnerà nel 2019/20). Cifre giusto per un giocatore del suo calibro, considerando anche che a LA avevano decisamente bisogno di avere in squadra un giocatore con le caratteristiche del Gallo. Per lui si tratterà di un ottimo ambiente dove potersi riscattare di questi ultimi anni passati un po’ all’ombra e di un’estate in maglia azzurra per niente memorabile.

LA CLIPPERS: COSA CAMBIA CON GALLINARI E SENZA PAUL

A 29 anni e nel pieno della sua carriera, questo trasferimento potrebbe essere la svolta per il Gallo del basket. Sicuramente non sarà la prima donna in quanto giocherà a fianco di Blake Griffin e DeAndre Jordan ma con un reparto lunghi così formato potrà mettersi tranquillamente in mostra senza avere troppe pressioni psicologiche. Danilo è un’ala piccola anche se conta un alto minutaggio da ala grande nell’arco della sua carriera negli Stati Uniti. Alla corte di Doc Rivers occuperà maggiormente il ruolo di ala piccola dato che negli altri due spot dei lunghi ci saranno proprio i due sopracitati. Ovviamente avrà spazio anche come ala grande per determinati tratti delle partite se almeno uno dei due sarà seduto in panchina a rifiatare.

In estate i Clippers hanno firmato il playmaker serbo Milos Teodosic per rimpiazzare Chris Paul dando chiaramente l’idea di quali siano le intenzioni del gioco di Rivers. Il ruolo di Teodosic sarà concentrato nelle fasi offensive: dovrà dispensare palloni perfetti sulle mani dei lunghi. Il serbo però soffrirà fin troppo in fase difensiva con i Clippers che sostanzialmente si troveranno a difendere con uno in meno. Qui subentra Patrick Beverley, arrivato da Houston con la trade che ha fatto partire Chris Paul, in coppia con DeAndre Jordan: saranno loro due il fulcro della difesa con il primo che controllerà il reparto guardie e l’altro il reparto lunghi.

Se si pensa quindi a un ideale starting five dei Clippers (Teodosic-Beverley-Gallinari-Griffin-Jordan) si nota facilmente come il gioco “small ball” che sta spopolando sempre più in questi anni sia inapplicabile. L’attacco è tutto incentrato sui lunghi con le due guardie che serviranno più a costruire che a realizzare. In questo quintetto, solo Gallinari e Beverley potranno essere cercati per il tiro dall’arco ma sarà una soluzione che probabilmente si vedrà molte meno volte rispetto ad un passaggio sotto canestro per Jordan o, ancor di più, di una transazione a canestro o tiro dal mid range di Griffin. Quest’ultimo dovrebbe occuparsi di gestire gran parte delle occasioni offensive della squadra anche in situazioni off the ball, sfruttando il fisico per portare i blocchi necessari al tiro da tre con Gallinari e gli altri tiratori di cui dispone Rivers pronti a concludere. Ricordiamo che tra l’altro in panchina c’è Lou Williams che giocherà da sesto uomo quasi sicuramente ed è abilissimo sotto questo punto di vista, e più in generale nel prendersi tiri dall’arco. Per i Clippers sarà una variante offensiva un sacco importante soprattutto se dovesse essere lui inizialmente il titolare al posto di Teodosic. Un’ulteriore tattica che il coach dei Clippers potrà adottare è quella di far partire in quintetto Austin Rivers con uno tra Teodosic e Beverley a fargli spazio.

LA STAGIONE DI DANILO E DEI CLIPPERS

Questa sarà una stagione parecchio particolare sulla questione conference se si considera che molte star dell’Est sono “emigrate” ad Ovest. Basti pensare a Carmelo Anthony e Paul George che vestiranno la casacca degli Oklahoma City Thunder in compagnia di Russel Westbrook dopo essere stati per anni ad Est rispettivamente a New York e Indiana. Basti pensare anche a Jimmy Butler passato da Chicago a Minnesota, candidando automaticamente quest’ultima a possibile outsider. Oltre questo è necessario ricordare dei nuovi Houston Rockets che affianco Chris Paul a James Harden.

L’Ovest sarà una sorta di giungla dove tutti vorranno essere meglio di tutti ma ci saranno i soliti Golden State Warriors a farla da padrone (a meno di clamorosi scenari che si possono sviluppare a stagione in corso). I Clippers, dal canto loro, sono riusciti a mantenere più o meno saldo il gruppo anche se hanno perso il loro faro. L’aver mantenuto Griffin, seppur con qualche piccolo problema, e l’aver preso un giocatore del calibro di Gallinari oltre che giocatori funzionali come Beverley e Williams, porta la franchigia di Los Angeles a trovarsi tra le favorite ad ottenere un posto ai playoff.

Chiuderà certamente dietro a Golden State e Houston che dovrebbero terminare la corsa rispettivamente al primo e al secondo posto. Quindi, è difficile che la troveremo tra la terza e la quarta posizione che saranno occupate da San Antonio e Oklahoma. I Clippers potrebbero stazionarsi tranquillamente tra la quinta e l’ottava posizione, a giocarsi il posto con le solite Portland, Memphis, Utah, Minnesota e Denver.

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Sebastiano Lavecchia
Classe 1997. Studio "Comunicazione, innovazione e multimedialità" presso l'Università di Pavia. Scrivo articoli sportivi dal 2013 e sono un grande appassionato di sport, in particolare di basket.

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