Da Luca Lovelli, il nostro inviato alle Olimpiadi.
La nostra intervista a Cordiano Dagnoni, presidente della Federazione Italiana Ciclismo, sulle possibilità degli azzurri a Tokyo 2020.
Presidente, una grande soddisfazione vedere Elia Viviani come portabandiera…
“È la prima volta che la Federazione ciclista ha un portabandiera. C’è stata anche la combinazione giusta, perché Elia fa la pista e non gareggia il primo giorno. Al di là di questo aspetto, siamo orgogliosi e felici. Speriamo sia di buon auspicio per i risultati che il ciclismo può portare”.
Come giudica le possibilità degli azzurri sulla prova su strada maschile?
“Se dovessimo pensare ai crediti di Nibali, sicuramente dovrebbe riscuotere qualcosa. La fortuna da una parte è che non abbiamo un capitano definito e quindi molti atleti possono giocarsi la gara. È una gara di un giorno e tutto può succedere”.
Anche la prova su strada femminile potrebbe regalare qualche sorpresa…
“Longo Borghini sappiamo essere una certezza in questo tipo di gare. Marta Bastianelli è la punta veloce che abbiamo tra le outsider e che può essere la carta vincente in caso di corsa veloce in cui magari arriva un gruppetto in fondo”.
Quali sono le aspettative per quanto riguarda la pista?
“Come Federazione, la punta dell’iceberg è quello che è il lavoro che si è fatto negli anni. Puntiamo molto nell’inseguimento a squadre, sia maschile che femminile, dove i nostri tecnici hanno puntato molto. Siamo fiduciosi di poter raccogliere buoni risultati”.