L’Italia ha chiuso gli Europei in vasca corta di Glasgow col nuovo record di medaglie: 20 podi e sei ori per gli azzurri, che nonostante tutto chiudono con qualche rimpianto per un paio di ori mancati. Il bilancio del nostro trionfale Europeo.

Europei nuoto vasca corta 2019

foto Federnuoto/Andrea Masini/DBM

NUOTO, EUROPEI VASCA CORTA 2019: ITALIA DA RECORD, CARRARO E QUADARELLA SUGLI SCUDI

“L’Italia ha tutti i mezzi per battere il record di medaglie stabilito due anni fa”: l’avevamo scritto nella nostra presentazione degli Europei di nuoto in vasca corta di Glasgow 2019, e il tutto si è puntualmente verificato. Per qualità complessiva della squadra (pioggia di record nazionali), numero di finali/semifinali raggiunte, piazzamenti e medaglie conquistate, la rassegna che si è conclusa ieri dopo cinque giorni intensi di gare in terra scozzese è stata senza dubbio la migliore nella storia recente del nuoto azzurro. L’Italia, che si era fermata a quota 17 a Netanya 2015 (7 O, 5 A, 5 B) e Copenhagen 2017 (5 O, 7 A, 5 B), è arrivata infatti a quota venti medaglie, chiudendo al secondo posto nel medagliere e insidiando la Russia fino allo strepitoso ultimo giorno degli ex sovietici, che in una sola giornata sono passati da 7 a 13 ori. La Russia ha conquistato il medagliere con 13 ori, 5 argenti, 4 bronzi e 22 medaglie complessive, ma l’Italia ha saputo lottare e mettersi in mostra: 6 ori, 7 argenti e 7 bronzi per gli azzurri, che hanno disputato un grandissimo Europeo. Ci trascinano come sempre le ragazze, che hanno conquistato cinque dei sei ori (2 Quadarella, Carraro, Pilato, Panziera) e quattordici medaglie sulle venti complessive, ma anche dagli uomini arrivano buoni segnali. È tempo di bilanci nel day after, e a nostro avviso il ruolo di MVP azzurro non può che andare a Martina Carraro. Non ce ne voglia Simona Quadarella, che ha conquistato meritatamente gli ori dei 400sl e degli 800sl con un sontuoso Europeo da protagonista e “leonessa” della vasca (5° oro a Glasgow, dopo i tre in “lunga” negli Europei 2018: vinse 400, 800 e 1500sl), ma la crescita della nuotatrice cresciuta a Imperia e trapiantata in Emilia Romagna è palpabile, e le sue prestazioni a Glasgow sono state di assoluto valore. Martina Carraro ha iniziato duellando con un’ingiocabile Benedetta Pilato nei 50 rana (argento), per poi prendersi totalmente la scena con gli strepitosi 100 rana, dominati davanti alla connazionale Castiglioni, e sorprendere tutti con lo strepitoso bronzo in rimonta (soffiato a Francesca Fangio) nei 200.

Tre medaglie nella rana agli Europei in vasca corta, come Domenico Fioravanti a Valencia 2000 e… nessun altro: Martina Carraro ha ottenuto un risultato storico, e ha tutto per migliorarsi ulteriormente. La rana, di fatto, è il nostro stile trascinatore: al femminile sono arrivati due ori (Pilato, Carraro), due argenti (Carraro, Castiglioni) e un bronzo (Carraro), al maschile i due bronzi di Fabio Scozzoli: sono sette medaglie su venti totali. Oltre a Carraro e Quadarella, non finiscono di stupirci Benedetta Pilato e Margherita Panziera: la 14enne, ormai sempre più baby-fenomeno del nostro nuoto, dopo l’argento mondiale ha conquistato uno strepitoso oro nei 50 rana, salendo per la prima volta sul gradino più alto del podio (record di precocità) e migliorandosi di turno in turno. Discorso diverso per Margherita, che prima ha fallito nei 100 dorso, sentendo la pressione e chiudendo 6a, e poi ha reagito dominando i 200 dorso con tanto di record italiano: che la sua maturazione definitiva, dopo il “no contest” mondiale (grandi attese, zero medaglie), sia arrivata? Sorride e non poco anche Gregorio Paltrinieri, che dopo qualche difficoltà dovuta alla preparazione contemporanea di mezzofondo (800/1500) e nuoto in acque libere (10km, la disputerà a Tokyo) è tornato GregOro: dominio per lui nei 1500sl e schiaffo morale a Romanchuk, saltato malamente a metà gara per il ritmo di Greg, che pure non si trova a suo agio in corta. Per il resto, tante piccole gioie per l’Italia: i due podi di Scozzoli, un super-Miressi, le staffette, lo strepitoso argento di Ilaria Bianchi dietro Katinka Hosszu (200 farfalla), la maturazione di Elena Di Liddo e una Martina Caramignoli ritrovata. L’atleta di Rieti si era persa, decidendo di passare alle acque libere perchè non otteneva risultati da due-tre anni, ma si è ritrovata “in un lampo” quest’anno: è arrivata la convocazione per gli Europei, dove ha chiuso terza lottando per l’argento negli 800sl, e ha conquistato una sorprendente finale nei 400sl. Un’atleta ritrovata, che avrà ancora qualche anno di gloria davanti a sè. Si conferma grandiosa invece Federica Pellegrini, che dopo aver dominato la gara dei 200sl deve però cedere alla britannica Anderson e “accontentarsi” dell’argento. E qui entriamo nei (pochi) rimpianti di questi Europei di nuoto in vasca corta. 

NUOTO, EUROPEI VASCA CORTA 2019: PELLEGRINI, LIDDO E NON SOLO. I (POCHI) RIMPIANTI AZZURRI

Partiamo da una considerazione: trovare dei rimpianti in una rassegna da venti medaglie (record) è difficile, eppure ci sono, e questo certifica la forza della spedizione azzurra. Almeno tre degli argenti conquistati, per ingenuità o gare mal interpretate (mentre Miressi e il suo 45”90, contro questo Morozov, non potevano fare nulla: 7 ori per il russo), si sarebbero potuti trasformare in oro. Il “braccino” di Elena Di Liddo, portata dalle avversarie a gareggiare sottoritmo nel primo 50 di un 100 farfalla dominato in batteria/semifinale e mestamente seconda, oppure l’incertezza nello sprint finale della 4x50mx femminile (dopo le frazioni-monstre di Pilato e Di Liddo) che ha consentito alla Polonia di vincere al tocco conclusivo e per soli 7/100. Ma anche e soprattutto i 200sl di Federica Pellegrini. E qui partiamo con una riflessione sulla ciclicità della storia, che ci strappa sempre un sorriso amaro. Flashback fino ad Atene 2004, quando una 16enne Federica Pellegrini si trova a lottare a sorpresa per l’oro in un 200sl equilibrato. La veneta imposta la gara col suo ritmo, accelera nella terza vasca e sembra poter vincere, ma non si accorge del furioso rientro della “vecchia volpe” Camelia Potec in corsia 1: oro alla rumena, argento a Federica per soli 19/100. Flashforward fino a Glasgow 2019, quando la 31enne Federica Pellegrini domina con una tattica aggressiva per quasi tutti i 200sl, salvo non accorgersi del rientro “supersonico” (ultima vasca stratosferica) della giovane (classe 2001) Freya Anderson in corsia 6, e chiudere seconda a 11/100 dall’oro. In uno dei suoi ultimi eventi internazionali, dato che si ritirerà dopo Tokyo 2020, la Divina ha rivissuto un trauma giovanile: il suo sarebbe stato un oro meritato, invece si è arresa alla Anderson, che ha chiuso in 1.52.77 bissando il successo dei 100sl, e le ha strappato quello che sarebbe potuto essere l’ultimo oro europeo sulla distanza per Federica Pellegrini.

Gli ori sarebbero dunque potuti essere di più, per un’Italia che deve comunque essere ampiamente soddisfatta: i veterani hanno risposto al meglio, i giovani (Cocconcelli, Pilato, Mora e anche Ceccon, 4° nei 100mx) si sono comportati benissimo e le prospettive future sembrano davvero rosee. Qualche delusione? Se ne può parlare soprattutto riguardo a Piero Codia e Matteo Rivolta, anonimi nel delfino, e ai due atleti che ci avevano trascinato a Copenhagen: nè Orsi,Sabbioni hanno portato a casa medaglie, e molto spesso non hanno neanche raggiunto le finali. Europeo estremamente deludente per loro, mentre per Gabriele Detti va fatto un discorso differente: il livornese (bronzo nei 400sl) ha ammesso di aver sbagliato la preparazione e di avere poca “birra” in corpo, cosa che l’ha spinto a saltare i 1500sl. Si rifarà a Tokyo, quando sarà uno dei protagonisti attesi della nostra nazionale: vedremo se i grandi protagonisti stranieri di questo Europeo (Andersen, Toussaint e la solita Hosszu al femminile, Kolesnikov-Morozov-Rapsys al maschile) si confermeranno ai Giochi, anche se la Russia non dovrebbe partecipare per la squalifica di 4 anni, e soprattutto vedremo come si comporterà questa promettente Italia, che nei Mondiali di Gwangju aveva conquistato 8 medaglie. 

NUOTO, EUROPEI VASCA CORTA 2019: LE VENTI MEDAGLIE AZZURRE

Di seguito tutte le medaglie dell’Italia, che è stata campionessa di regolarità: sei podi nel primo giorno e cinque nell’ultimo, con nel mezzo giornate da due, tre e quattro medaglie. 

ORO (6) – Benedetta Pilato (50 rana), Simona Quadarella (800sl), Margherita Panziera (200 dorso), Gregorio Paltrinieri (1500sl), Martina Carraro (100 rana), Simona Quadarella (400sl).

ARGENTO (7) – Martina Carraro (50 rana), Arianna Castiglioni (100 rana), Ilaria Bianchi (200 farfalla), Federica Pellegrini (200sl), Alessandro Miressi (100sl), Elena Di Liddo (100 farfalla), 4x50mx femminile (Scalia, Pilato, Di Liddo, Di Pietro). 

BRONZO (7) – Gabriele Detti (400sl), Fabio Scozzoli (50 rana), 4x50sl maschile (Bocchia, Orsi, Izzo, Miressi), Ilaria Cusinato (400mx femminili), Martina Caramignoli (1500sl), Fabio Scozzoli (100 rana), Martina Carraro (200 rana). 

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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