L’intervista alla sciatrice bergamasca che non ha lasciato il segno nello slalom gigante di oggi. Per lei è arrivata solo un’undicesima posizione a 1”78 dalla statunitense Mikaela Shiffrin.
Ha chiuso il suo slalom gigante molto lontana dal podio. Sofia Goggia, all’esordio nei Giochi invernali, non è soddisfatta della sua prestazione nella prima specialità che l’ha vista impegnata in Corea del Sud: decimo posto nella prima manche, undicesimo nella seconda. Ecco le sue parole a caldo raccolte dal nostro inviato a Pyeongchang.
Sofia, come è andata oggi?
Nella seconda manche non sono riuscita a essere fluida sugli appoggi come lo ero stata all’inizio: nella prima manche avevo sciato bene a parte l’errore sul muro, l’ho visto riguardandomi al video… Il mio obiettivo di oggi era rompere il ghiaccio con queste Olimpiadi: so che le mie carte me le giocherò davvero nelle prossime gare. Oggi Fede è stata brava a salvare la Patria… Io avevo detto che ce la avrebbe fatta oggi: la avevo vista anche nei giorni scorsi, era in palla e sul pezzo. Mi era sembrata molto attenta ai dettagli. Si è costruita bene questa medaglia.
Poteva essere una giornatona per l’Italia, invece solo la Brignone ha centrato il podio…
Speravo che Federica, Marta e Manuela potessero fare persino tripletta: quando ne hai tre nelle prime cinque, è davvero una grande occasione. Mi dispiace per Manu perché sarebbe stato il coronamento di una carriera, la ciliegina sulla torta indipendentemente dal colore della medaglia. Oggi però anche alcune nostre avversarie molto quotate hanno sbagliato e non sono riuscite a esprimersi come al solito. L’Olimpiade è una gara one-shot. Nella Coppa del Mondo, invece, i pronostici vengono rispettati più spesso.
Il finale di Manuela in questa gara dimostra che la testa è l’arma più importante?
Sì, è l’arma con cui fai sempre la differenza: ti permette di affrontare i problemi, ti fa vedere oltre. L’unica cosa che mi sento di dire nei confronti di Manu è che mi dispiace e che avrei gioito per lei se avesse centrato il podio.
E tu come ti senti?
Sono tranquilla. Magari tra due giorni lo sarò un po’ di meno… Oggi ho fatto la mia gara, ma chiaramente devo ottenere qualcosa di più. Sono dispiaciuta: andare a medaglia era complicato, ma avrei potuto fare un pochino meglio. Però accetto questo risultato e vado avanti. Non avevo grosse aspettative in questa gara. Le prossime gare? Mi piacerebbe fare bene nella discesa, ma posso essere anche bella competitiva nel super gigante. In queste Olimpiadi voglio veramente focalizzarmi sul gesto tecnico e sulla mia performance sciistica. La testa deve restare concentrata su quello, non deve andare di qua e di là.
Ce la racconti la goggiata di oggi?
Ho cercato di fare il muro decorosamente, ho rispettato i segnetti che solitamente patisco. Poi però ho dato troppa velocità all’uscita dalla curva e sono stata sbalzata, come un gattone mi sono rimessa ancora in scia della variazione successiva, ma lì è successa la stessa così e mi sono ritrovata tutta sull’esterno e in rotazione. A me succede.
Si sente la tensione olimpica?
No, affatto… Oggi è stato uno slalom gigante tranquillo, anche di più rispetto a quelli di Coppa del Mondo. Magari la partenza del super gigante sarà dura, chi lo può sapere. Non si sente tanto la tensione per un motivo: la struttura è bella, ma io non vedo gli spalti pieni. Qui manca l’atmosfera che si respira quando gareggiamo in Europa. Per ora non c’è stata tanta pressione perché, in fondo, qui le Olimpiadi non sono così seguite.
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