Il sottosegretario Giorgetti interviene al Senato per parlare a proposito della candidatura italiana per ospitare le Olimpiadi Invernali 2026. Le sue parole, che di fatto fanno cadere la proposta del CONI di una unione delle tre città

Il possibile stemma dell’Olimpiade Invernale di Torino 2026 (Fonte Repubblica.it)

NO AL TRITTICO, RITIRO DEFINITIVO O PIANO B?

Il governo non ritiene che una candidatura fatta così possa avere ulteriore corso. Questa proposta non ha il sostegno del governo e come tale è morta qui. Io ritengo che una cosa così importante come la candidatura olimpica deve prevedere uno spirito di condivisione che non ho rintracciato tra le tre città“, così il sottosegratario alla presidenza del consiglio Giorgetti durante l’audizione al Senato in merito alla questione Olimpiadi Invernali 2026.

Era questo l’ultimo step, meglio l’ultima speranza, del CONI di poter presentarsi al CIO con un progetto che coinvolgesse Torino, Milano e Cortina. Una proposta unica, che però ha spesso incontrato ostacoli difficili da superare, soprattutto a livello politico. Tre città, tre governi di diverse vedute e diverse aree d’influenza, che non sono riuscite ad accordarsi per organizzare un evento comune che avrebbe garantito una buona occasione per tre regioni, oltre che le rispettive cittadine. Un grosso colpo per il massimo organo sportivo italiano e il suo presidente Giovanni Malagò, che incassa il secondo no del suo mandato ad ospitare la massima rassegna sportiva mondiale, dopo quello di Roma 2024.

Con Torino ormai fuori dai giochi, rimangono ancora in piedi le proposte di Milano e Cortina: su questo argomento una nota congiunta dei governatori di entrambe le regioni Fontana e Zaia (di seguito), definisce una sorta di piano B che consentirebbe al CONI di partecipare alla gara, unendo le due città rimaste di collaborare.

Arrivati a questo punto è impensabile gettare tutto alle ortiche. La candidatura va salvata, per cui siamo disponibili a portare avanti questa sfida insieme. Se Torino si chiama fuori, e ci dispiace, a questo punto restano due realtà, che si chiamano Veneto e Lombardia, per cui andremo avanti con le Olimpiadi del Lombardo-Veneto.

Sull’ipotesi, lo stesso Giorgetti interviene a sostegno di tale disegno, ma senza coperture finanziarie da parte del governo italiano: “Se Lombardia e Veneto vogliono andare insieme se ne faranno carico loro anche in termini di oneri. In caso di candidatura tridente il governo avrebbe messo le garanzie, in questo caso non ci saranno ma dovranno fornirle loro.

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Gianluca Zanfi
Studente Magistrale di Ing.Civile@Unimore. Spalmato sul divano e con un telecomando in mano, ogni sport diventa magicamente interessante e degno di racconto.

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