Stagione positiva, ma dal forte retrogusto amaro per la Lube Civitanova. I marchigiani hanno disputato un percorso straordinario tra Supercoppa italiana, Mondiale per club, Coppa Italia, campionato e Champions League, arrivando sempre ad un passo dalla vittoria. Un filotto di secondi posti carico di rimpianti e veleni.
MALEDIZIONE LUBE: SEMPRE AD UN PASSO DALL’IMPRESA
Un’impresa alla rovescia. Un primato di cui tutti, giocatori e tifosi, ne avrebbero fatto volentieri a meno. La Lube Civitanova della stagione 2017/18 verrà ricordata per il buon gioco espresso e per le tante vittorie ottenute in ogni competizione a cui ha preso parte. Tuttavia, il nome della formazione marchigiana non comparirà sull’albo d’oro alla voce dell’annata da poco conclusa. Purtroppo, rimarrà nella storia il suo incredibile filotto di cinque secondi posti in Supercoppa Italiana, Mondiale per club, Coppa Italia, play off scudetto (da testa di serie numero 2) e Champions League. Cammino perfetto fino all’ultimo atto, solitamente dal finale sfortunato: un leit motiv atroce e difficilmente digeribile che si è ripetuto crudelmente dal settembre 2017 al maggio 2018.
IMPERFEZIONE LUBE
Ogni sconfitta ha alle sue spalle una o più cause. Dunque, a cosa è dovuta questa triste serie di mancati successi? Certamente, una buona dose di sfortuna, perché in diverse occasioni è mancato solamente l’episodio favorevole, quel quid capace di far svoltare l’andamento della gara. Questione di dettagli, di piccolezze. Aggiungiamoci anche un significativo cambiamento nel panorama italiano. La Lube ha indubbiamente risentito, seppur in maniera non eccessiva, del passaggio da sfidante a formazione detentrice. Da cacciatore a lepre: il cambio di prospettiva è assolutamente rilevante. Aggiungiamo anche la pressione derivante dall’irruzione sulla scena di un’altra big, la Sir Safety Conad Perugia, giunta finalmente a maturazione ed abile nell’individuare il sistema di gioco più efficace per scardinare l’impianto ideato dal nuovo tecnico dei marchigiani, Medei. La rivalità con gli umbri, inaspettatamente vincenti nei primi confronti, ha minato le certezze di parte del gruppo. Ne è una dimostrazione l’incapacità di parte della squadra di esprimersi al meglio nel momento decisivo contro i perugini, accusando un nervosismo inusuale e spiazzante, specialmente se confrontato con il cinismo esibito nella scorsa stagione. A livello internazionale, invece, poco da recriminare: siamo nell’epopea vincente dello Zenit Kazan, il dream team creato per vincere tutto. Difficile, dunque, pretendere molto di più tra Mondiale per club e Champions League. Certo, resta il dolore sportivo inconsolabile di chi si è visto sfumare l’occasione della vita per due miseri punti al tie break. Arrivare ad un passo dal detronizzare gli alieni, profanando il loro tempio, è già un’impresa, a prescindere dal risultato finale. Impossibile non applaudire i ragazzi di Civitanova per quanto fatto, per ogni sforzo ed ogni goccia di sudore lasciata sul parquet russo. Difficilmente, però, i complimenti riusciranno a lenire il dispiacere per l’ennesima meravigliosa cavalcata conclusa con un pugno di mosche, senza il bottino pieno. La piazza d’onore non può mai essere considerato un pessimo risultato, ma se diventa seriale può veramente assumere i connotati di una maledizione, di un tarlo difficilmente superabile in breve tempo. Per questo motivo, all’inizio della prossima stagione, potrebbero pericolosamente manifestarsi pericolosi effetti collaterali.
LE ACCUSE DI JUANTORENA
Indubbiamente, non può tirare una grande aria in casa Lube. L’amarezza dei mancati successi si va a sommare al bisogno di cambiare pelle dopo tre intense annate. Jenia Grebennikov è giunto ai saluti, mentre Micah Christenson potrebbe partire, imitato da Davide Candellaro. Insomma, oltre alla delusione per i risultati c’è anche un velo di tristezza per gli addii imminenti. Osmany Juantorena ha mostrato senza alcun velo il proprio dispiacere per questa particolare situazione. Ecco le sue parole sul proprio profilo Instagram: «Ragazzi, dobbiamo essere orgogliosi di quello che abbiamo fatto, siamo riusciti ad arrivare in tutte le finali possibili. Non dimentichiamoci che siamo la seconda squadra più forte al mondo e in Europa anche se conta poco purtroppo! Sono onorato di aver giocato con tutti voi, so che il prossimo anno non ci saremo tutti. Quindi un grosso in bocca a lupo e grazie per quello che avete fatto per la Lube!» Parole da leader vero. Non manca anche una stoccata nei confronti dell’acerrima rivale, la Sir: «Vedere alcuni italiani e dirigenti di Perugia, per essere più precisi, che tifavano Kazan è scandaloso, mai visto una roba del genere!». Rabbia e veleni. Certamente non il miglior modo per chiudere il 2017/18, ma è una premessa assai importante per l’immediato futuro. Il dualismo tra le due formazioni è pronto a riesplodere più acceso ed aspro che mai con l’inizio della prossima stagione. La guerra sportiva è solo all’inizio.
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