Olimpiadi Tokyo 2020, scherma: intervista ad Arianna Errigo, Alice Volpi, Martina Batini ed Erica Cipressa. Le azzurre del fioretto femminile italiano, medaglia di bronzo sulle pedane nipponiche.

Martina Batini e Alice Volpi si danno il cambio nella gara a squadre di Tokyo 2020 (fonte: Bizzi Team – pagina Facebook ufficiale FIE)

Complimenti per la medaglia di bronzo. Come vi siete ricompattate dopo la sconfitta in semifinale contro la Francia?

Errigo: «La squadra è sempre stata unita. Purtroppo abbiamo perso e abbiamo subito pensato all’assalto successivo: quello che era successo era successo».

Volpi: «È doveroso un ringraziamento ai ragazzi [del fioretto, ndr], perché ci hanno fatto tornare il sorriso, ci hanno caricate e sono stati con noi fino alla fine… E dobbiamo ringraziarli, è doveroso».

Contro la Francia, cos’è andato storto?

Volpi: «Ci siamo fatte rosicchiare, piano piano, tante stoccate. E poi è una squadra forte: chiudere con la Thibus non è facile. Potevamo vincere o perdere, e abbiamo perso. Qualcosa è girato storto: dispiace, sicuramente, ma non abbiamo rimpianti, perché abbiamo lottato fino alla fine, anche se non ce l’abbiamo fatta. Però, e proprio per questo, questo bronzo vale tanto».

Vi è forse mancata un po’ di concentrazione contro la Francia, e a tratti anche nell’assalto dei quarti con l’Ungheria, o no?

Cipressa: «Secondo me non è così. Le ragazze hanno cercato di dare il massimo, con grinta e determinazione. Siamo state sfortunate in alcuni passaggi della semifinale, l’arbitraggio non è stato dalla nostra parte… E ci sono state delle stoccate dubbie, che ci hanno dato contro, che potevano essere punti a nostro favore, permettendoci di mantenere il vantaggio. C’era tanta delusione dopo la semifinale: secondo me la professionalità si è vista proprio nel resettare all’assalto successivo e conquistare una medaglia».

È più grande il dispiacere, oppure la gioia per il bronzo?

Volpi: «Abbiamo sofferto tanto, oggi, è stata dura. Ovvio, potevamo vincere l’oro, quindi un po’ di dispiacere rimarrà, però potevamo anche tornare a casa senza niente. Come già mi è capitato [nell’individuale, chiuso da Volpi al quarto posto, ndr]».

Martina, voi spesso venite definite il “Dream Team”: su di voi c’è sempre molta pressione, tanto che se vincete un bronzo vi si chiede se siete contente…

Batini: «Purtroppo siamo abituate a questo tipo di trattamento. Il nostro bronzo non è conquistato, è semplicemente un oro perso. Ormai ci abbiamo fatto il callo. Cerchiamo di non pensare che dobbiamo dimostrare qualcosa a qualcuno: siamo prima di tutto delle ragazze, delle persone, e il nostro valore non cambia a seconda del colore della medaglia che vinciamo».

Arianna, rimane un po’ impresso il tuo sguardo di delusione dopo la stoccata della sconfitta in semifinale. Cos’hai pensato in quel momento?

Errigo: «Era il momento esatto in cui mi sono resa conto che avevamo perso e che non siamo arrivate in finale. Che era sicuramente il nostro obiettivo. Tanto rammarico e tanto dispiacere, però sono stata contenta soprattutto della fiducia che abbiamo tra di noi. E grazie a questo siamo poi arrivate alla finale per il terzo e quarto posto, e siamo poi riuscite a vincere una medaglia di bronzo».

Tu poi personalmente hai reagito alla grande nella finale per il bronzo…

Errigo: «Sicuramente, non è stato facile. E, ripeto, sono stata in grado di fare un assalto del genere per la fiducia che loro [le mie compagne, ndr] mi hanno dato. Perché mi sono messa in discussione, com’è giusto che sia, ma avere delle compagne che ti sostengono, indipendentemente da com’è andato un assalto, è stato di fondamentale importanza. E si è visto».

Erica, debuttare ai Giochi nella “finalina” non è stato facile, è una bella responsabilità, no?

Cipressa: «Entrare a freddo non è stato facile. Però ho mantenuto alta la concentrazione, la grinta e la determinazione. E poi le mie compagne mi hanno aiutata in questo, dandomi un grande vantaggio, quindi sono andata in pedana anche più serena. Ho dimostrato che, stoccata dopo stoccata, ero lì, pronta a dare tutto, e sono contenta per questo».

Alice Volpi ed Erica Cipressa in pedana nella finale per il bronzo (fonte: Bizzi Team – pagina Facebook ufficiale FederScherma)

Papà [il CT della Nazionale del fioretto, Andrea Cipressa, ndr] cosa ti ha detto dopo la vittoria?

Cipressa: «Mi ha abbracciata e mi ha detto: “Sei stata molto brava”. Diciamo che il rapporto padre-figlia in questo ambiente non è facile, perché molto spesso magari ci sono preconcetti, che lui mi possa avvantaggiare… Io penso che non l’abbia mai fatto. Anzi. Volevo dimostrare innanzitutto al commissario tecnico, prima che a mio padre, che mi meritavo di stare in questa squadra. E che mi merito di stare in questa squadra».

Ed è la seconda medaglia olimpica in famiglia…

Cipressa: «Sì. Mio padre, nel ’84, a Los Angeles, ha vinto l’oro a squadre. Io sono figlia d’arte, cresciuta con una medaglia appesa in casa, quindi questo clima olimpico l’ho sempre un po’ percepito. E devo dire che, da atleta, arrivare alle Olimpiadi è il sogno, la gara a cui si aspira, quindi son soltanto contenta. Contenta del risultato, contenta che le mie compagne siano riuscite a voltare pagina dopo un assalto duro in semifinale: ci siamo conquistate questa medaglia e adesso ce la godiamo».

La vostra è una squadra nuova: questo bronzo può essere considerato un punto di partenza, secondo voi?

Cipressa: «Si vedrà l’anno prossimo. Da settembre partiranno le gare di Coppa del Mondo, ci auguriamo, e vedremo se la squadra verrà riconfermata. Parlo per me: nel senso che sono io la nuova arrivata, quella che deve dimostrare di meritarsi questo posto».

Alice, adesso tocca a Daniele [Garozzo, tuo compagno, argento nell’individuale, in pedana nella gara a squadre del fioretto maschile il 1 agosto, ndr] portare a casa quell’oro che ancora manca alla scherma italiana alle Olimpiadi di Tokyo 2020?

Volpi: «Sicuramente, i ragazzi sono carichi, hanno fatto gruppo da tempo e gli auguro veramente di realizzare questo sogno. A Daniele non posso dirgli niente in fatto di concentrazione, stimoli e cattiveria in pedana, perché è sempre presente, è una macchina… Quindi posso fare solo un imbocca al lupo ai ragazzi».

Arianna Errigo in pedana nella gara a squadre di Tokyo 2020 (fonte: Augusto Bizzi Team – pagina Facebook ufficiale FIE)

Olimpiadi Tokyo 2020: news, risultati e medagliere aggiornato 

News sulle Olimpiadi di Tokyo 2020 tutti i giorni sul nostro sito.

Scopri tutte le ultime notizie sportive anche sui nostri social: FacebookTwitter, Instagram e YouTube.

Luca Lovelli
Giornalista e conduttore televisivo. Fondatore e direttore responsabile di Azzurri di Gloria. Amo viaggiare, con la mente e con il corpo.

Potrebbero anche piacerti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *