La voglia di confermarsi batte le difficoltà di una settimana che l’ha portato a gareggiare nella prima gara dai 50m, quella a terra, con la carabina di un collega: Niccolò Campriani sfodera l’ennesima grande prestazione nella carabina tre posizioni da 50m, e centra una strepitosa medaglia d’oro, confermando il titolo di Londra in modo rocambolesco e bellissimo (secondo oro per lui, 19a medaglia per l’Italia con 7 ori, altrettanti argenti e 5 bronzi).
L’azzurro, che aveva centrato la qualificazione alla finale solo in extremis dopo tre manche non senza difficoltà: buona la prestazione nei 40 tiri in ginocchio, ottima quella a terra, sottotono quella in piedi, con un 384 che ha rischiato di portarlo all’eliminazione. Il piazzamento negli ultimi 8 è arrivato infatti solo nei tiri finali e con 1174 punti totali (8° posto), a 10 punti dal russo Kamenskiy che ha centrato il record olimpico, mentre l’altro azzurro De Nicolo chiudeva 11° e buttava via negli ultimi 20 tiri quello che poteva essere un 4° posto che sapeva di sicura finale.
E poi, una finale magistrale, nella quale Niccolò ha tirato sempre nei 10 nella prima serie, partendo con 51.4 e con un 3° posto, salvo poi rimontare a mò di formichina e trovarsi al primo posto a quota 155.1 punti al termine della terza serie e dei 15 colpi in ginocchio. 9 decimi di vantaggio che, nei colpi a terra, inizialmente, vengono ampliati con una grande prima serie: Campriani sfonda anche il punto di vantaggio e, nella seconda serie, resiste ad un 10.9 del forte russo Vlasov, che accorcia il distacco. Ed anche nella terza serie l’azzurro resiste, fino a centrare un 10.0 di pura stanchezza nel 15° colpo, che lo fa raggiungere dal russo Kamenskiy a quota 310: i due arrivano primi a pari merito proprio prima del passaggio ai colpi in piedi, con Vlasov a quattro decimi.
Infine, ecco la serie in piedi, quella che aveva creato più problemi a Niccolò Campriani: una serie che resterà nella storia per i mille colpi di scena. Prima due colpi in simultanea ed identici con Kamenskiy, poi l’errore e quel 9.3 che lo porta ad 1.1 punti dal russo. In seguito, una serie in cui entrambi sono altalenanti ed il vantaggio di Kamenskiy scende a soli tre decimi, complice un mostruoso 10.8 di Niccolò, e poi la serie finale che porta ad un meraviglioso oro: Campriani supera col 10.3 iniziale (ed il 9.2 del russo), viene risuperato dopo un deludente 8.7, accorcia ad un solo decimo il distacco con un 10.5 e si trova a sei decimi prima dell’ultimo colpo dopo un pessimo 9.1.
Un ultimo colpo contratto, da 9.2, ma che vale l’oro: Kamenskiy sbaglia tutto e piazza un 8.3 irriconoscibile, regalando a Campriani l’oro per soli tre decimi! Doppietta d’oro per Niccolò e conferma dell’oro raggiunto a Londra 2012 in modo bellissimo e rocambolesco, con un finale che è l’essenza stessa dello sport e che ci lascia una certezza: è italiano il tiratore più forte del mondo, il suo nome è Niccolò Campriani.