“Dopo Rio mi ritiro. Non voglio più soffrire”.
Con queste parole, Tania Cagnotto annuncia il ritiro dal mondo dei tuffi al termine delle Olimpiadi di Rio.
Una decisione che era nell’aria da tempo, ma che getta comunque molta tristezza in tutti gli appassionati di sport.
Tania è una donna fortissima. Chiunque al suo posto, dopo la doppia beffa dei quarti posti di Londra nel sincro e nell’individuale in seguito a decisioni piuttosto discutibili da parte dei giudici, avrebbe mollato. Lei no.
Dopo quel maledetto agosto 2012, la nostra campionessa nei 4 anni successivi conquista altre 18 medaglie tra europei e mondiali e a Rio ottiene il giusto coronamento di una carriera indimenticabile: l’argento nel sincro da 3 metri in coppia con la fedelissima Francesca Dallapè.
Le due ragazze rappresentano il perfetto connubio tra il Trentino (Francesca) e l’Alto-Adige (Tania). Insieme hanno conquistato 11 medaglie nel sincro, di cui 8 d’oro.
Ora però manca l’ultimo grande sigillo per Tania: la medaglia nell’individuale. Il giusto premio alla carriera per una tuffatrice straordinaria e per il suo allenatore, papà Giorgio, che le è stata accanto per tutta la vita, sia in piscina che fuori.