Penultimo giorno da record per l’Italia, che supera le 69 medaglie di Tokyo: con 71 podi, gli azzurri hanno già ottenuto il secondo miglior risultato di sempre dopo Roma 1960 (80 podi). Salgono a 24 gli ori, dolceamari i 100m T63
ATLETICA, 100m DOLCEAMARI: SABATINI CADE E TRAVOLGE CONTRAFATTO, CAIRONI D’ORO
Iniziamo dalla fine, dalla gara attesa per tutte queste Paralimpiadi. Ambra Sabatini, Martina Caironi e Monica Contrafatto: tre nomi che stanno dominando la scena mondiale nei 100m femminili T63 a suon di triplette ed erano reduci dal favoloso tris di Tokyo. Dopo aver dominato le batterie, le azzurre sono arrivate a venti metri da un altro clamoroso tris. Sabatini pronta a scavalcare Caironi, Contrafatto in corsia di sorpasso sull’indonesiana Tiarani e lanciatissima verso il podio. Non è successo niente di tutto questo, con un clamoroso epilogo. Proprio mentre si preparava a tentare di ritoccare il suo record mondiale, Ambra Sabatini ha visto infatti cedere la sua protesi, cadendo goffamente a una ventina di metri dal traguardo: la sua parabola discendente l’ha vista, in uno scenario kafkiano, travolgere proprio Monica Contrafatto.
Sopravviveva solo Martina Caironi che, nella sua ultima gara alle Paralimpiadi (si ritirerà), andava a prendersi un clamoroso oro col tempo di 14.16. Vittoria azzurra, argento a Tiarani (14.26) e bronzo alla britannica Okoh (14.59): beffa delle beffe per Monica che, cadendo, chiudeva quarta a 1/100 dalla medaglia. Con un assist a sorpresa per l’Italia, dopo la revisione della gara da parte della giuria: bronzo d’ufficio per Contrafatto, facendo valere il principio dell’ostruzione (involontaria) operata dalla compagna che l’ha inavvertitamente travolta. Una giornata comunque storica ha così portato l’Italia, con otto podi odierni, a 71 medaglie: due in più di Tokyo con un totale di 24 medaglie d’oro, 15 d’argento e 32 di bronzo. Dieci ori in più del Giappone, per quello che è il secondo miglior risultato di sempre dopo Roma 1960: allora arrivarono 80 medaglie. L’Italia torna così quinta nel medagliere, davanti al Brasile.
NUOTO: SPETTACOLARE LA STAFFETTA CON BARLAAM E RAIMONDI, POKERISSIMO PER STEFANO
Il programma del nuoto alla Defense Arena, sede delle gare delle Paralimpiadi di Parigi 2024, si chiude con un’altra giornata da sogno per l’Italia: quattro medaglie, tre d’oro, per arrivare a quota 37 (16 O, 6 A, 15 B) e piazzarsi al terzo posto nel medagliere della disciplina. Una giornata che si era aperta col quarto oro di Stefano Raimondi, che poi avrebbe chiuso con un bottino di sei medaglie: cinque d’oro e una d’argento, con una sola gara “steccata”. L’azzurro ha dominato i 200mx SM10 col tempo di 2.10.24, precedendo di due secondi l’australiano Pearse e di tre l’ucraino Nimchenkoz: quarto Menciotti. Neanche mezz’ora di distanza tra questo successo e quello seguente, firmato da un sontuoso Alberto Amodeo nei 100 farfalla S8: il milanese ha nuotato in 1.02.35, precedendo di un soffio i cinesi Hongliang Wu (1.02.61) e Guanglong Yang (1.02.73). Ecco poi un altro podio per Giulia Terzi, compagna di Stefano Raimondi che ha ottenuto il terzo bronzo in queste Paralimpiadi: dopo i 100 e 400sl, ecco i 50 farfalla S7 chiusi in 35.40, alle spalle della canadese Dorris e della statunitense Weggemann.
Infine, l’apoteosi finale nella gara regina. La staffetta 4×100 mista mista 34 punti ha sorriso agli azzurri, che hanno disputato la gara perfetta. Dalla fuga di Stefano Raimondi alle frazioni in gestione di Giulia Terzi e Xenia Palazzo, decisive per lasciare un distacco rimontabile (anche se ampio) a Simone Barlaam: in una sola vasca l’azzurro aveva chiuso cinque-sei secondi di gap, per poi dominare sulla concorrenza. Oro azzurro col tempo di 4.01.54, ritoccando il proprio record mondiale di un secondo e precedendo una grande Australia, argento col crono di 4.01.90. Bronzo agli Stati Uniti ed ecco l’ennesimo risultato di prestigio: 16 ori per l’Italia, numeri mai raggiunti nel nuoto.
EQUITAZIONE E CICLISMO, ECCO DUE MEDAGLIE D’ARGENTO
In precedenza erano arrivate due medaglie d’argento. La prima era stata firmata da Sara Morganti che, in sella alla sua Mariebelle, aveva conquistato uno strepitoso argento nell’Individual Freestyle grado I dell’equitazione paralimpica: sulle musiche Baby elefant walk (Henry Mancini), Sons and Lovers (Percy Faith), Moonglow (Bert Kaempfert) e Mon Oncle (Percy Faith), l’azzurra ha totalizzato 81,407%. Sesta Carola Semperboni su Paul (74.554). Oro alla lettone Snikus (82.487), bronzo alla britannica Durward Akhurst (77.747).
La seconda medaglia di giornata era arrivata invece dalla staffetta del paraciclismo. La squadra firmata dai nostri Luca Mazzone, Federico Mestroni e Mirko Testa ha chiuso la sua prova in 25’16”, a 1’04” dalla Francia dominatrice della gara e davanti agli Stati Uniti (25’50”). Un grandissimo risultato che ha portato il paraciclismo a un oro, due argenti e quattro bronzi. A questi va aggiunto il bronzo di Bernard/Plebani, unica medaglia ciclistica che non è arrivata dall’handbike ed aveva inaugurato i Giochi dell’Italia.
SFORTUNATO MANU, SCHERMA A SECCO: LE ALTRE GARE
Italia a secco nella scherma, che quest’oggi chiudeva il suo programma con le gare a squadre della spada. Nella prova maschile Matteo Dei Rossi, Edoardo Giordan, Emanuele Lambertini e Michele Massa avevano superato il Giappone negli ottavi (45-34), ma si sono arresi alla corazzata Cina nei quarti: 45-34 l’inappellabile punteggio. Percorso ancor più difficile per le azzurre Rossana Pasquino, Andreea Mogos e Loredana Trigilia: per loro è arrivata l’eliminazione immediata negli ottavi di finale, perdendo 45-38 contro l’Ucraina. La scherma porta così un argento e tre medaglie di bronzo, con tanto rammarico: tre quarti posti e un bronzo che poteva essere oro, quello di Bebe Vio Grandis. Ma c’è comunque soddisfazione: da ventott’anni e da Atlanta non arrivavano così tante medaglie nella scherma in carrozzina.
Giornata da dimenticare, nel complesso e in tutto, per l’atletica. Oltre alla già menzionata caduta di Ambra Sabatini (e Monica Contrafatto), infatti, nella mattinata era arrivata quella di Maxcel Amo Manu: su una pista bagnatissima l’azzurro, co-favorito nei 200m T64, era scivolato ed aveva chiuso settimo, perdendo l’appoggio. Nulla da fare anche nella canoa: Esteban Gabriel Farias (KL1 200m) e Christian Volpi (KL2 200m) hanno chiuso settimi, Veronica Silvia Biglia invece è arrivata sesta nel VL1 200m. Sfortunato il judo, come nelle Olimpiadi: doppio ko nella finalina del bronzo per Carolina Costa (+70kg) e Simone Cannizzaro (-90kg J2), con annesso quinto posto.
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