Oggi è il compleanno di Andrea Giangio Giani e per celebrare il suo cinquantesimo compleanno andiamo a ripercorrere la storia del giocatore con più presenze in azzurro.

FONTE: pagina instagram di Andrea Giani

50 ANNI DEL GIANGIO, DALLA CANOA ALLA GENERAZIONE DI FENOMENI

Oggi 22 aprile 2020 non è un giorno qualsiasi di quarantena, in cui forse, ma proprio forse, si intravede una fine, non può essere un giorno come tutti gli altri perché cinquanta anni fa nacque Andrea “Giangio” Giani, il pallavolista italiano che ha collezionato il maggior numero di presenze con la maglia azzurra: 474

Ma andiamo a ripercorrere la doppia vita di giocatore prima e allenatore poi del Giangio

DALLA CANOA ALLA PALLAVOLO

Nel 1964 Dino Giani, padre di Andrea, è la prima voga dell’otto italiano che partecipa all’Olimpiade di Tokyo, divenendo poi allenatore dei canottieri delle Forze Armate. Nel 1970, a Napoli, nasce Andrea, ma ben presto la famiglia Giani è costretta a trasferirsi a Sabaudia per il lavoro di Dino. 

Da buon padre cerca di trasmettere la propria passione al figlio portandolo con sé agli allenamenti e il Giangio si appassiona al canottaggio mostrando anche molto talento vincendo ben 79 gare su 80 disputate. Ma nel suo destino c’è la pallavolo, quella pallavolo che iniziò a praticare alle medie che non lo abbandonerà più.

GLI INIZI DA PALLAVOLISTA: LA SABAUDIA PALLAVOLO

Andando a vedere le partite della Sabaudia Pallavolo rimase da subito impressionato dall’allenatore Claudio Di Coste e dal palleggiatore Saverio Baio, questi due personaggi, forse inconsapevolmente furono loro che fecero appassionare definitivamente Andrea alla pallavolo.

Nel 1982 entra nelle giovanili del Sabaudia Pallavolo dove gioca in Serie D fino al 1984, quando ancora quattordicenne fa il proprio esordio in A2.

Da quel lontano 1984 inizia la gloriosa carriera di un ragazzino che diventerà, negli anni, l’Azzurro più presente nella storia della nazionale italiana di volley. 

IL PASSAGGIO AL PARMA

Ovviamente, oggi come allora, fa notizia un giocatore così giovane che esordisce in A2, e finisce immediatamente sui taccuini degli osservatori di Parma che lo portano così a giocare nella stagione successiva con i ducali. 

Nel 1985 passa così al Parma, ma viene inserito nel roster dell’U18 che milita nel campionato di Serie C. Ma le qualità vengono subito notate da Coach Aleksander Skiba che lo porta in pianta stabile in prima squadra dove inizia a giocare con Andrea Zorzi futuro compagno in Azzurro in quella che è definita la “Generazione dei Fenomeni”. 

A Parma gioca per undici stagioni vincendo tre Scudetti, tre Coppe Italia, tre Coppe delle Coppe, due Coppe CEV, due Supercoppe Europee e un Mondiale per Club. 

La sua avventura nel club ducale terminò nel 1996 e coincise con la rinuncia della squadra alla acquisizione del titolo per la Serie A1, viste le gravi difficoltà economiche. 

MODENA: UNA NUOVA AVVENTURA

Nel 1996 passa dunque a Modena, una squadra cui legherà il proprio destino anche di allenatore. Con la Daytona Modena vince subito lo scudetto nella stagione ‘96/97, portando a casa anche Coppa Italia e Coppa dei Campioni. 

Fino al 2007, anno del suo ritiro, gioca per Modena, divenendone presto anche il capitano, con cui conquista due scudetti, due Coppe Italia, una Supercoppa Italiana, due Coppe dei Campioni e una Coppa CEV. 

ITALIA: UNA GENERAZIONE DI FENOMENI

Il Giangio verrà ricordato, da giocatore, per i suoi trascorsi in maglia Azzurra, quella maglia che ha cucito addosso da subito che ha vestito ben 474 volte e che lo fa l’Azzurro più presente di presente di sempre. 

Giani ha legato il suo nome alla “Generazione dei Fenomeni”: per tutti gli anni ’90 la nazionale italiana era probabilmente la più forte del mondo visti i tanti fenomeni, appunto, che vi presero parte, guidati da Velasco prima poi da Bebeto e da Anastasi. Il sogno più grande del Giangio, forse neanche tanto nascosto, è quello un giorno di allenare proprio l’Italia.

Quell’Italia con cui ha vinto tre Mondiali, quattro Europei, sette World League, una Coppa del Mondo, una Grand Chamions Cup, un World Top Four, una World Super Challenge e un Goodwill Games. 

LA NUOVA VITA DEL GIANGIO DA ALLENATORE

Dal 2008 Giani è allenatore ha iniziato da Modena, passando per Roma in A2, poi Verona e Milano, per chiudere il cerchio tornando a Modena per sostituire il Maestro Velasco, quell’allenatore che gli ha dato tanto e che ben conosce e, qui, forse, un cerchio si è chiuso.

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