Spyridōn Louīs ha un primato incredibile: è il primo campione olimpico moderno della storia della maratona. Una gara epica, corsa e vinta da un greco…in Grecia.
La maratona, da sempre, rappresenta la gara per eccellenza delle Olimpiadi. Ai Giochi, infatti, questa gara solitamente troppo lunga e, per il grande pubblico, ripetitiva, cambia volto. O meglio, viene vista sotto un’altra luce.
Un esempio? Si pensi alla vittoria di Baldini in Grecia, nel 2004. Cos’ha quella gara più di una maratona vinta a New York o Boston? Beh, semplice: è una maratona olimpica. Se poi ci si aggiunge che è pure corsa in Grecia, allora la questione si fa ancora più seria, si carica di significato.
Insomma, la maratona vinta da Baldini non può che essere considerata la più importante dopo la mitica corsa di Filippide che portava il messaggio della vittoria sui persiani. O forse no…
La vittoria di Spyridōn Louīs
Le Olimpiadi del 1896 furono fortemente volute dal conte de Coubertin per riprendere una tradizione dimenticata ormai da 1500 anni. Ovviamente, tra quelle prime gare, non poteva mancare la maratona.
A quella gara, resa ancora più epica, almeno per gli italiani, dalla sfortunata avventura di Carlo Airoldi, parteciparono circa venti atleti, per lo più greci. Spyridon, come i suoi avversari, non era uno sportivo professionista, in quanto alle Olimpiadi era prevista esclusivamente la presenza di dilettanti e amatori.
Di quella gara, si scrisse già all’epoca moltissimo. Ovviamente, molte sono state, nel tempo, le esagerazioni che hanno cercato di rendere ancora più mitica la vittoria di Spyridōn Louīs. Aspetto questo che, a guardarlo oggi, fa sorridere.
Un giovane greco entra nella leggenda
Basterebbero due eventi successivi a quella gara del 1896, per capire quanto la vittoria alla maratona di Spyridōn Louīs sia entrata nella leggenda.
Nel 1936, alle Olimpiadi di Berlino, sarebbe stato proprio Spyridōn a guidare la delegazione greca, mentre nel 2004, in occasione dei Giochi di Atene, gli sarebbe stato intitolato addirittura lo Stadio Olimpico.
Ma già al termine dei 40 km che all’epoca componevano la maratona, il giovane greco si sarebbe reso conto che quella da lui vinta non era una corsa normale. La folla scese in campo per abbracciare il vincitore, tutti acclamavano il suo nome e lo festeggiavano come un eroe. Tra la folla che lo acclamava erano presenti anche i principi di Grecia, Costantino e Giorgio.
Spyridōn Louīs, da Amarousio, era appena diventato un eroe nazionale. Sarebbe poi diventato una leggenda della maratona e, infine, quello che è oggi: il mitico vincitore della prima maratona olimpica dell’era moderna.
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