Stefano Tempesti. Basta il nome per evocare vittorie. Basta il nome per evocare medaglie, coppe, scudetti. Basta il nome per evocare il mito. L’uomo dei cinque cerchi, l’uomo della porta blindata. Ripercorriamo la carriera dell’Airone di Prato, storico capitano e portiere della Nazionale italiana di pallanuoto maschile.
LE PRIME PARATE E LA CARRIERA NEI CLUB
Prato, 9 giugno 1979. Nasce Stefano Tempesti. Un bambino come tanti con un futuro unico davanti a sé.
L’Albatros di Prato, 2,05 metri per 99 kg, inizia la sua carriera da giocatore professionista di pallanuoto nella squadra della sua città, la Futura Nuoto Prato, per poi approdare alla Florentia dove conquista il suo primo titolo europeo: la Coppa delle Coppe nel 2001. Nel 2003 viene ceduto alla Pro Recco, società a cui ha “giurato fedeltà”, la squadra dei record che il portierone toscano ha contribuito a scrivere. Con la squadra ligure fino ad ora ha vinto 12 scudetti consecutivi, l’ultimo proprio in questa stagione 2016/2017, e 5 Champions League.
IL LUNGO CAMMINO CON LA NAZIONALE AZZURRA
Stefano Tempesti esordisce con la squadra italiana nel 1999, il torneo è la FINA Water Polo World Cup giocata a Sydney dove il Settebello conquista il secondo posto. Prima competizione con la Nazionale, prima medaglia, un argento.
L’anno successivo, nel 2000, viene convocato da Ratko Rudić alle Olimpiadi di Sydney dove l’Italia si ferma al quinto posto.
Dopo il quarto posto al FINA World Water Polo Championship del 2001 e il quarto posto alla FINA Water Polo World Cup nel 2002, nel 2003 Stefano Tempesti viene riproposto per il quinto anno consecutivo in Nazionale per disputare il suo secondo Mondiale dopo quello di Fukuoka. Questa volta, a Barcellona, l’Italia riesce a raggiungere il secondo gradino del podio.
Un nuovo successo con il Settebello arriva nel 2005 ai Giochi del Mediterraneo di Almeria: gli azzurri arrivano in finale battendo avversari del calibro della rappresentativa serbo-montenegrina, ma vengono battuti in finale dalla Spagna, ottenendo l’argento.
Il podio ai Giochi del Mediterraneo viene raggiunto anche quattro anni dopo, nell’edizione nostrana di Pescara 2009. L’Italia arriva prima nel girone a pari merito con la Serbia e accede alle semifinali dove incontra la Spagna, che batte nuovamente il Settebello che si scontra con la Croazia nella finalina per il terzo posto. Partita vinta e Italia nuovamente sul podio per la seconda volta consecutiva nella competizione, questa volta al terzo posto.
La pioggia di medaglie e di soddisfazioni con la Nazionale non si ferma per Stefano Tempesti. Ai Mondiali di Roma del 2009, pur piazzandosi l’Italia solo all’undicesimo posto, viene nominato miglior portiere della competizione; riconoscimento che bissa ai Mondiali di Shanghai del 2011, dove viene inserito nella Top 7 del torneo. Ma in Cina le cose vanno diversamente rispetto all’edizione romana: Tempesti festeggia anche la medaglia d’oro vinta in finale contro la Serbia con il punteggio di 8-7 e il titolo di miglior giocatore grazie a una serie di interventi di rilievo e a due rigori parati.
Senza dimenticare le medaglie in World League – argento a New York 2003 e Firenze 2011; bronzo ad Almaty 2012 – e agli Europei –argento a Zagabria 2010, bronzo a Budapest 2013.
LE MEDAGLIE OLIMPICHE
Con le sue parate, il suo carisma, la sua forza, la sua grinta e la sua classe Stefano Tempesti è uno dei giocatori fondamentali che trascinano l’Italia alla conquista di due speciali e importanti medaglie olimpiche.
Prima di partire per la capitale inglese, il 19 aprile 2012 viene insignito del Collare d’oro al merito sportivo presso il Salone d’onore del CONI.
Il 12 agosto 2012, alla XXX Olimpiade di Londra, in veste di capitano del Settebello Tempesti conquista la medaglia d’argento, dopo la sconfitta per 6-8 inflitta dalla Croazia guidata da Ratko Rudić.
Con la convocazione a Rio 2016, nonostante un brutto infortunio ad un occhio a fine campionato che ne compromette la partecipazione, l’infinito capitano azzurro entra nella leggenda: Stefano Tempesti è il primo portiere di pallanuoto a giocare cinque Olimpiadi.
Il 20 agosto del 2016, durante i Giochi olimpici di Rio de Janeiro, a 37 anni Tempesti continua a chiudere la saracinesca della porta azzurra, contribuendo in modo preponderante alla conquista della sua seconda medaglia olimpica, un bronzo, grazie alla vittoria contro il Montenegro per 12-10.
Quello stesso giorno è dolceamaro per i suoi tifosi perché annuncia il suo addio alla Nazionale.
ADDIO AL SETTEBELLO, MA NON ALLA CARRIERA IN ACQUA
Il portiere e capitano Stefano Tempesti saluta così la calottina azzurra dal podio brasiliano, da trionfatore. Il pallanuotista toscano è un’icona del movimento italiano, e non solo. Una star assoluta dello sport azzurro che, anche se ha detto addio alla Nazionale, non ha ancora intenzione di ritirarsi. L’Airone di Prato continuerà a spiegare le sue ali per difendere la sua porta, sognando altri campionati e altre coppe, perché la fame agonistica non si è ancora saziata.
ULTIME NOTIZIE SPORTIVE AGGIORNATE SU AZZURRI DI GLORIA
News di sport a cinque cerchi tutti i giorni sul nostro sito.
Scopri tutte le storie olimpiche e le news anche sui nostri social: Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e Google +.