Campionati europei Glasgow – Berlino 2018: un’esperienza da ripetere? Come conciliare questo appuntamento con i veri Giochi Europei?
GLASGOW – BERLINO 2018: UNA MINI OLIMPIADE EUROPEA
Nella prima metà di agosto vi abbiamo spesso parlato dei grandi risultati degli atleti italiano in occasione dei Campionati Europei di Glasgow e Berlino 2018, una nuova manifestazione sportiva multisport che ha visto migliaia di contendenti impegnati in 14 discipline.
Gli azzurri sono andati molto bene, conquistando il terzo posto nel medagliere finale arrivando di fronte a corazzate come Germania e Francia.
Un grande evento che ha suscitato molto interesse tra gli addetti ai lavori ma anche nel pubblico, che ha risposto molto bene sia in loco che a distanza.
Un esperimento riuscito che però lascia un legittimo interrogativo. Cosa cambia rispetto ai Giochi Europei, già disputati nel 2015 a Baku e in programma per la seconda edizione a Minsk nel 2019?
Facciamo un passo indietro. In Azerbaigian, l’Italia terminò la manifestazione al sesto posto, con 5 ori e 13 podi in meno rispetto ai sopra citati Campionati Europei.
Come si può facilmente dedurre dalla top ten di Baku 2015, in termini numerici l’evento è stato piuttosto sbilanciato in favore dei padroni di casa, normalmente piuttosto anonimi nel corso delle rassegne olimpiche, e dei vicini russi.
Diversi invece i numeri per quanto riguarda il medagliere di Glasgow e Berlino, caratterizzato da un maggiore equilibrio e dal predominio di quelle nazionali che normalmente riescono a fare la voce grossa anche in rassegne più prestigiose.
Un equilibrio forse favorito da un minor numero di sport presenti (14) contro i 26 della kermesse azera.
La città scozzese e quella tedesca hanno avuto il merito di radunare in un raggio molto ridotto quelle che sarebbero state le rassegne continentali di ogni singola disciplina, trasformandole di fatto in una piccola Olimpiade.
Un punto a favore di questo evento che sarà chiamato a una nuova prova nel 2022, con le città ospitanti ancora da definire.
I Giochi Europei di Minsk 2019 saranno invece l’antipasto di Tokyo 2020, utile a testare lo stato di forma dei partecipanti a un anno esatto dalla manifestazione sportiva più importante al mondo.
Riuscirà l’evento, a differenza di quanto accaduto a Baku, a coinvolgere sempre più atleti provenienti da tutto il vecchio continente evitando uno sbilanciamento di iscritti in favore della nazione ospitante e dei paesi limitrofi? Tra meno di un anno avremo la risposta.