Gli emiliani sono tornati in Serie A1 dopo la mancata iscrizione alla massima categoria nella scorsa estate. Un risultato clamoroso ottenuto al primo colpo che fa esultare i tifosi nel decennale dello storico scudetto.

La festa della Copra Nordmeccanica Piacenza (Eurosport)

Da due a zero a tre a due. La Lube Civitanova ha scelto il modo più folle ed imprevedibile per scucire lo scudetto dalle maglie della Sir Safety Perugia nell’atto decisivo della sfida finale. Era da dieci anni che la finale dei playoff non si risolveva con un epilogo simile. L’ultima volta in cui si era verificata una rimonta tanto epica era il 17 maggio 2009. Allora la Copra Nordmeccanica Piacenza ribaltava completamente una sfida apparentemente segnata contro la favoritissima Itas Diatec Trentino. Gli uomini di Radostin Stoychev si presentarono in un Pala Trento caldissimo forti della vittoria in trasferta in gara 4 con un perentorio 3-0 che riportava in parità la sfida e sembrava condannare gli emiliani nel match decisivo. Una sensazione ribadita dai primi due set, tutti vinti dai padroni di casa 25-21 e 25-20. Poi, sul più bello, la rimonta cinica e spietata della squadra di Angelo Lorenzetti, guidata da Hristo Zlatanov con i punteggi di 25-21 e 25-22. Al tie break, l’allungo trentino si spegneva ad un passo dal traguardo, prima di crollare sotto i colpi del mini recupero piacentino fino all’invasione decisiva del 15-13 e alla festa biancorossa.

CONTINUITÀ

Dieci anni dopo l’incredibile impresa di Trento, Piacenza è ancora intenta a festeggiare. Non uno scudetto, rimasto un tabù nonostante le ottime stagioni ed i trofei conquistati sotto la gestione di Luca Monti tra il 2013 ed il 2014. Il popolo biancorosso esulta e a ragione per la fine di un incubo. Le ultime stagioni del club emiliano erano state vissute con l’incubo del fallimento e della cancellazione della squadra. L’obiettivo era tenere in vita una splendida realtà costruita nel corso del tempo dalla passione di Guido Molinaroli e, in seguito, dagli sforzi di Roberto Pighi. La retrocessione è diventata realtà in estate, con la mancata iscrizione del club. Si è evitata la scomparsa del Piacenza Volley, che è ripartito da Elisabetta Curti, presidentessa di Gas Sales, il nuovo main sponsor. A guidare la squadra nella nuova avventura proprio quell’Hristo Zlatanov uomo chiave nel tricolore, stavolta nel ruolo di direttore sportivo. E poi in campo la presenza importante di Alessandro Fei, protagonista dell’ultimo ciclo vincente degli emiliani. Insomma, un filo conduttore in mezzo a tante novità. E forse non è un caso se la giovane formazione di Massimo Botti è risalita immediatamente in A1 dopo una sola stagione di purgatorio nella categoria inferiore. Entusiasmo e consapevolezza di far parte di un progetto ambizioso le basi di una rimonta diversa da quella del Pala Trento, ma non meno emozionante, fatta di una vittoria in Coppa Italia A2 di una finale playoff a senso unico contro una grande Olympia Bergamo. Dai tre set consecutivi alla rincorsa della promozione: apparentemente c’è un abisso tra le due imprese. Di fatto, invece, c’è un senso comune di realizzazione, di compiutezza. La nuova Piacenza, però, è solo all’inizio di una rinascita che sembra poggiare basi solide, a partire dall’ingaggio come nuovo allenatore di Andrea Gardini. Il meglio deve ancora venire, cantava Ligabue, uno dei cantanti più gettonati dalla banda piacentina per festeggiare i grandi successi. Aspettiamoci grandi cose, tra novità e continuità.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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