Atletica Mondiali 2019 Doha: luci e ombre per l’Italia. Solo una medaglia, tre record nazionali, alcune buone prestazioni e alcune delusioni.
ATLETICA MONDIALI 2019 DOHA: GIORGI BRONZO E TRE RECORD ITALIANI
Anche questi Campionati del mondo di atletica leggera sono terminati. Ancora una volta il bilancio azzurro è fatto di luci e ombre.
La spedizione azzurra è stata la più numerosa di sempre: 66 atleti convocati (ridotti a 65 per l’infortunio pre-mondiale del marciatore Giorgio Rubino), sintomo del buon periodo del movimento italiano.
Il Mondiale in Qatar è stato un flop di pubblico: solo nelle ultime serate di finali lo stadio si è animato maggiormente. Le temperature proibitive, con caldo elevato e umidità alle stelle, hanno inficiato soprattutto le gare di lunga resistenza come maratone e marce: l’unica gara rimasta su tempi abbastanza veloci è stata la maratona maschile, le altre hanno fatto registrare i crono più alti nella storia di finali mondiali.
Proprio in una di queste difficili prove sulle strade del lungomare di Doha arriva l’unica medaglia per l’Italia: merito di Eleonora Anna Giorgi, primatista europea della marcia 50km, che si mette al collo uno scintillante bronzo iridato, a coronazione di un’ottima stagione vissuta in piena forma.
Nello stadio Khalifa, climatizzato per migliorare le condizioni di gara degli atleti, nessuna gioia da podio per l’Italia, ma alcune ottime prestazioni. Le staffette 4x100m, sia maschile che femminile, firmano i nuovi record italiani, così come uno scatenato Yeman Crippa nei 10.000 metri, che cancella un primato nazionale che resisteva da 30 anni e si piazza all’8° posto.
Alcuni atleti tricolori vanno in finale e fanno del loro meglio: Filippo Tortu nei 100 metri dimostra di avere un potenziale di miglioramento notevole e chiude al 7° posto; stessa posizione per le azzurre della 4x100m; Gianmarco Tamberi, reduce da un infortunio, nel salto in alto si piazza all’8° posto, così come Claudio Stecchi nel salto con l’asta; i ragazzi della 4x400m terminano al 6° posto.
Altri azzurri si comportano molto bene, rimanendo esclusi dalle rispettive finali per un nonnulla: Davide Re nei 400 metri, Leonardo Fabbri nel lancio del peso, le staffette 4×100 maschile, 4×400 femminile e 4×400 mista. Altri ancora corrono bene nelle batterie ma cedono in semifinale, come Marcell Jacobs sui 100 metri e Luminosa Bogliolo nei 100m ostacoli: buon Mondiale anche per loro, ma quando si è a un passo dall’entrare in finale rimane l’amarezza per un risultato sognato e a portata di prestazione ma non raggiunto.
Le delusioni arrivano principalmente dalle lunghe distanze, dove si sperava di raccogliere qualcosa in più: Yeman Crippa non si esprime al suo meglio sui 5.000 metri; Massimo Stano, tra i favoriti nella 20km di marcia, è vittima di tre ammonizioni che non gli permettono di competere con i primi; Antonella Palmisano, bronzo iridato nel 2017, non riesce a esprimersi al suo solito alto livello nella marcia 20km; il caldo afoso mina le prestazioni dei nostri maratoneti, soprattutto le donne.
In generale, il bilancio si può dire comunque positivo: il movimento azzurro dell’atletica è vivo e vegeto, con molti atleti con buoni margini di miglioramento e altrettanti giovani interessanti che si sono rivelati al massimo livello nelle competizioni internazionali di categoria e saranno da coltivare nel modo giusto per aumentare la competitività italiana a livello mondiale.
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