A pochi giorni dal fine settimana di gare a Lillehammer, prima tappa stagionale della Coppa del Mondo di combinata nordica femminile, abbiamo intervistato Annika Sieff, classe 2003, campionessa mondiale juniores in carica nel trampolino e già vincitrice l’anno scorso di due bronzi in Coppa del Mondo, alla sua stagione d’esordio tra i grandi.
A pochi giorni dall’inizio della Coppa del Mondo pensi di essere ancora più pronta dell’anno scorso per affrontare l’intera stagione?
Non saprei dirti se sono più pronta dell’anno scorso. Sicuramente però abbiamo lavorato bene nella preparazione, a partire dai punti deboli della scorsa stagione. Abbiamo dato molta importanza allo sci di fondo, cercando parallelamente di acquisire più velocità dal trampolino.
Come si fa in due segmenti di gara ravvicinati a combinare la leggerezza e l’esplosività del salto con la potenza e la forza dello sci di fondo?
Coniugare queste componenti è lo scopo primario del nostro sport. Bisogna provare e riprovare in allenamento, differenziando le preparazioni per arrivare al top allo stesso tempo in tutte e due le discipline di gara.
Quanto è importante il sostegno di un gruppo sportivo come quello delle Fiamme Oro?
Il loro sostegno è molto importante. Grazie a loro posso fare quello che mi piace, posso fare dello sport il mio lavoro senza preoccuparmi del resto.
Ti ha dato più consapevolezza in te stessa la vittoria al Mondiale juniores di Zakopane o i due podi di Coppa del Mondo?
Sicuramente in Coppa del Mondo ci sono più atlete, non solo juniores, quindi si ha la consapevolezza di fare bene anche rispetto a loro. Nel Mondiale, essendo categoria juniores, queste atlete non c’erano, però vincere un titolo come quello ti dà la consapevolezza di essere la più forte di tutte in quel determinato momento, in una competizione di quella levatura.
Cosa ne pensi dell’esclusione dal programma olimpico della combinata nordica femminile? Quali sono le tue speranze, in questo senso, per il 2030?
L’esclusione della combinata nordica femminile dal programma olimpico mi ha fatto male all’inizio, appena si è saputo. Dall’altra parte però ho cercato di trovare il lato positivo, rappresentato dal fatto di poter fare altre gare oltre alle Olimpiadi come la stessa Coppa del Mondo, ma anche i Mondiali. In tutte queste occasioni possiamo far vedere al CIO (Comitato Olimpico Internazionale, ndr) il nostro vero valore. Io voglio fare del mio meglio in tutte queste gare, che tra l’altro si vedono anche in televisione, e sperare che alle donne nel 2030 venga concessa la possibilità di fare le Olimpiadi.
Come vedi la squadra italiana femminile di combinata rispetto alle altre squadre che affronterete in Coppa del Mondo?
Noi siamo più unite delle altre, facciamo più squadra. Alcune delle altre formazioni non sono composte da amiche, fanno un po’ il “gioco sporco”. Tra di noi invece c’è un grandissimo affiatamento, e questo sicuramente è il nostro punto di forza, anche perché una squadra composta da elementi non affiatati e non in armonia tra loro non è il massimo, e diventa difficile competere in un ambiente del genere. Anche il nostro allenatore, fin dai primi momenti, è stato chiaro: lo spirito di squadra tra noi deve essere la fondamentale base cu cui costruire tutto il resto.
Quanto è importante aver gareggiato ai Campionati italiani di Villach, considerando soprattutto la particolare conformazione del trampolino, in ottica Coppa del Mondo?
La possibilità di fare i Campionati italiani a Villach è stata fondamentale, soprattutto considerando che a Predazzo non si poteva gareggiare. A Villach la pista di lancio è molto ripida e io ho cercato di adattarmi, anche perché è quella in cui in passato avevo trovato alcune difficoltà. In ottica Coppa del Mondo Villach non influisce in quanto non abbiamo nel programma stagionale alcuna gara lì. Ribadisco comunque che i Campionati italiani sono stati una grande occasione per poter gareggiare.
Come hai lavorato per migliorarti nello sci di fondo?
Abbiamo insistito su più carichi di allenamento, con più settimane dedicate all’allenamento aerobico, senza tralasciare ovviamente il salto. Abbiamo comunque riservato parte delle nostre energie anche per il trampolino.
Hai avuto, e hai tutt’ora, degli idoli della combinata nordica o dello sci in generale?
Per quanto riguarda la combinata, Riiber. E’ il più forte in assoluto, da anni è costantemente il migliore del circuito. Ha una continuità prestazionale e di vittorie incredibile, se non ne vince una sicuramente si rifarà in quelle dopo. Anche questa stagione ha iniziato alla grande vincendo due delle tre gare in programma la scorsa settimana. Nello sci di fondo, invece, ti dico Klæbo.
Quali sono i tuoi obiettivi concreti per questa stagione sportiva?
Innanzitutto cercherò di confermarmi sui livelli della Coppa del Mondo dell’anno scorso e poi, ovviamente, di migliorarmi. Gli altri due appuntamenti importanti della stagione saranno i Mondiali juniores, che si svolgeranno in Canada, e i Mondiali di Planica. In entrambe le gare proverò a migliorarmi.