(Foto di copertina: pagina Facebook ufficiale Federugby)
Il momento magico dell’Italrugby ai Mondiali transalpini non accenna a fermarsi e ora sognare in grande non è più un’utopia, o un sogno nel cassetto destinato a rimanere tale. All’indomani della vittoria azzurra per 38-17 sull’Uruguay, l’intero movimento rugbystico si è svegliato avendo ancora in mente le 4 mete tricolori in soli 15 minuti che hanno ribaltato gli avversari ma, soprattutto, con un marcato senso di vertigine ed euforia.
D’altronde basta guardare la classifica del Gruppo A per notare gli azzurri al primo posto momentaneo con 10 punti, frutto delle due roboanti vittorie con Namibia e, appunto, Uruguay. In entrambi i match, tra l’altro, gli azzurri di Mister Kieran Crowley hanno conquistato il punto bonus per aver messo a segno almeno quattro mete. Subito dietro ci sono i padroni di casa della Francia con 8 punti, conquistati in altrettante gare. A pesare positivamente nel bilancio francese c’è la vittoria della prima giornata contro i temibili All Blacks neozelandesi, annichiliti nella splendida cornice dello Stade de France.
Proprio a causa di questo stop inatteso la Nuova Zelanda è momentaneamente solo terza con 5 punti, anche se a distanza di sicurezza dagli ultimi due posti del girone, stabilmente occupati da Uruguay e Namibia, per ora incapaci di piazzare un acuto nella rassegna iridata in corso.
Ora per gli azzurri viene la parte più difficile ma, in fondo, anche la più sfidante, che potrebbe consacrare l’intero gruppo squadra, mai apparso così unito e determinato nell’affrontare le sfide che la sorte gli ha messo innanzi.
Sarà compito di Crowley tenere sul pezzo ogni singolo giocatore, mentalmente ancor prima che fisicamente. Per affrontare la Nuova Zelanda il prossimo 29 settembre occorrerà velocità di pensiero e determinazione nella manovra, evitando fughe in avanti o momenti di frenesia. Non saranno ammessi errori come le espulsioni momentanee di Cannone e Fischietti contro l’Uruguay, che hanno lasciato l’Italia in 13 contro 15 per ampi tratti del primo tempo, non a caso terminato in svantaggio 7-17. L’Italia dovrà dimostrare il suo miglior volto, mettendo in campo una prestazione equilibrata, dall’inizio alla fine. Intanto, quanto di buono fatto sinora si è già tradotto nella matematica qualificazione al Mondiale 2027, senza passare dal round qualificatorio. Il bottino di punti conquistato nelle prime due giornate, infatti, assicura alla nostra selezione il terzo posto nel girone, requisito minimo per l’accesso alla prossima edizione della kermesse iridata.
Il sogno dei quarti è sempre lì, davanti ai propri occhi. Rispettare sempre l’avversario, mai averne paura, questo deve essere il mantra. A Lione si può fare la storia, ora più che mai.