Quarto posto finale agli ultimi Europei Allround di Hamar e medaglia olimpica agli ultimi Giochi Invernali di Pechino 2022. Davide Ghiotto, campione azzurro appartenente alle Fiamme Gialle, si è raccontato ai nostri microfoni parlando delle sue vittorie e della stagione in corso

Fonte Foto: pagina Facebook Federazione Italiana Sport del Ghiaccio

Siamo in piena sessione invernale, come ti senti in questo periodo?

La preparazione in vista della seconda parte di stagione sta andando bene. Siamo stazionari a Baselga di Pinè dove è situato il centro federale, sono giornate molto impegnative tra la bici, i pattini e il freddo, ma tutto procede bene e speriamo che rimanga tale anche per le prossime settimane di raduno.

Come riassumeresti il 2022?

Indubbiamente il 2022 per me è stato l’anno del cambiamento, sono riuscito ad affermarmi più volte sia nei 5000m sia nei 10000m, questo mi ha dato la conferma che il lavoro fino ad ora era stato fatto correttamente e la motivazione necessaria per cercare di superare ulteriormente i miei limiti sia in allenamento, sia in gara.

Hai partecipato insieme ai tuoi colleghi alle Olimpiadi Invernali di Pechino 2022, ci racconti come hai vissuto questa esperienza nonostante le restrizioni?

Le Olimpiadi sono state “rovinate” purtroppo dalla pandemia e dalle restrizioni prese per quest’ultima, quindi rispetto ad altre manifestazioni sono state un po’ più spente dal punto di vista dell’aggregazione, però assieme ai miei compagni, con i quali convivo per più di 250 giorni all’anno, siamo comunque riusciti a trovare la giusta concentrazione e motivazione. È stato veramente bello condividere l’ansia dei giorni precedenti e poi la gioia post medaglia, per la quale ho visto alcuni dei miei compagni commuoversi ed essere loro più felici di me.

Nel tuo palmarès mancava una medaglia olimpica, quanto conta quel podio?

Ovviamente la medaglia olimpica penso sia la massima aspirazione nella carriera di un atleta. Sono gare difficili le Olimpiadi, avvengono ogni quattro anni e il livello agonistico è al massimo rispetto gli anni pre-olimpici, quindi oltre ad una corretta preparazione fisica e atletica ci vogliono anche nervi saldi. La medaglia per me ha un significato diverso, non è il punto di arrivo o il risultato più importante nella mia carriera, almeno spero che non lo sia, ma mi ha dimostrato che come atleta sono maturo sotto tutti gli aspetti e quindi che sono pronto anche per i prossimi anni a competere ai vertici mondiali anche per le prossime stagioni.

Agli ultimi Europei in Norvegia hai rinnovato la tua bravura sui 10.000 metri, sei contento di com’è andata in generale?

Sono molto soddisfatto della trasferta norvegese, sono arrivato 4° ai piedi del podio, per me un risultato veramente inaspettato poiché pago molto sulle corte distanze e quindi prendo molto distacco dagli atleti più veloci, distacco che ero pronto a colmare con i 5000m e i 10.000m, prima della competizione mi aspettavo di riuscire a recuperare una o due posizioni, invece con una buona prestazione sui 10.000m sono riuscito a risalire fino al quarto posto.

Mi ha consolat0 il fatto che sulla distanza più lunga sono arrivato secondo alle spalle dell’olandese Roest, che probabilmente sarà l’avversario più temibile in vista dei mondiali a singole distanze, ma la gara degli Europei era solo un passaggio poiché a differenza di altri atleti, non avendo ambizioni di classifica, assieme al mio allenatore Maurizio Marchetto abbiamo preferito non focalizzarci su questo evento, ma bensì usarlo come un fine settimana di allenamento e di conseguenza probabilmente perdendo anche qualcosa a livello di prestazione, per poter lavorare con continuità in vista della seconda parte di stagione.

Un’ultima domanda in riferimento alle prossime gare. Come ti stai preparando? Hai qualche obiettivo che ti sei prefissato di raggiungere entro la fine della stagione?

Mancano ancora due coppe del mondo sulla distanza dei 5000m nelle quali vorrei confermarmi tra i primi tre e difendendo la seconda posizione in generale. Scavalcare Roest al primo posto è impossibile, e poi ci sono i mondiali a singole distanze ai primi di marzo in Olanda, dove potrò confrontarmi sia sui 5000m ma soprattutto sui 10.000m dove cercherò di superare me stesso con il nuovo record italiano, sperando che questo possa bastare per ambizioni di classifica alta.

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