Azzurri di Gloria ha avuto il piacere di intervistare Diego Mosna, il Presidente della Diatec Trentino. Abbiamo parlato dell’avvio di stagione dei trentini e del movimento azzurro.
DIEGO MOSNA SI RACCONTA AD AZZURRI DI GLORIA
Diego Mosna è raggiante. La trasferta piacentina si è trasformata in una domenica di festa per la sua Diatec Trentino. Il Presidente della formazione quattro volte campione d’Italia si coccola i suoi ragazzi, impegnati dall’abbraccio dei tifosi al termine del successo contro la Wixo Lpr Piacenza. E mentre si lascia andare ai commenti post gara, gli spunta un sorriso evidente da sotto i baffoni bianchi. Tuttavia, nonostante l’euforia, il numero 1 della squadra trentina non perde la lucidità nell’analisi del momento contrastante della Diatec, prima apparentemente in caduta libera e poi risorta dalle proprie ceneri. Ai nostri microfoni, Mosna ha spiegato il perché dell’avvio tormentato dei trentini, con una considerazione anche sul movimento italiano.
Presidente, possiamo affermare che la Diatec Trentino è finalmente uscita dalla crisi con questo 3-0 a Piacenza?
<<Ma no, non era una crisi vera e propria. Piuttosto era una situazione complicata per diversi motivi tra i quali le condizioni psicofisiche dei giocatori. Ed ora, poco alla volta, i ragazzi stanno recuperando>>.
Bisogna sottolineare anche i tanti cambiamenti nell’organico. La Diatec Trentino ha iniziato un progetto totalmente nuovo.
<<Sì, sicuramente, ma quello che ci ha rallentato finora è stato l’impegno in Nazionale di diversi nostri atleti, dei quali il 50% italiani. Sono stati impegnati per tutta l’estate e non sono tornati certamente nel pieno della loro forma. Sono ancora stanchi e si vede. Impiegheranno ancora diverso tempo prima di tornare nella condizione ottimale>>.
Lei ha avuto il timore che i pessimi risultati estivi con la Nazionale italiana potessero condizionare gli azzurri presenti in rosa, come Giannelli, Vettori e Lanza?
<<Ma no, io li vedo solamente stanchi. Hanno dimenticato il periodo estivo ed avrebbero più che altro bisogno di riposare. Tuttavia, il campionato è mostruosamente fitto e quindi dobbiamo dosare ogni allenamento. È complicatissimo>>.
Si è parlato spesso di un movimento nazionale pallavolistico in crisi. Un discorso che ha preso quota ulteriormente dopo la disastrosa estate dell’Italia: qual è il Suo punto di vista?
<<È in crisi la Nazionale, ma non è certamente in crisi il movimento italiano che dà vita al campionato. La Superlega non è mai stata così forte come quest’anno. I palazzetti sono ben frequentati. Dunque, non c’è crisi nei club, c’è crisi con la Nazionale. Ma questo è un discorso completamente diverso>>.
Dall’alto della Sua esperienza, come commenta l’estate della Nazionale italiana?
<<Dico che ho vinto 3-0 e sono contentissimo, non dico altro>>.
Come dargli torto?
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