Il corridore bergamasco dell’Androni Giocattoli Sidermec è uno dei voti emergenti del ciclismo italiano. E non smette di crescere e sognare in grande.
L’INTERVISTA A FAUSTO MASNADA
È uno dei beniamini del popolo del ciclismo. A Milano, il bus dell’Androni Giocattoli Sidermec è stato assaltato dai tifosi, mentre lungo il percorso della Classicissima di Primavera, in molti lo hanno sostenuto. Fausto Masnada non si sottrae alle attenzioni degli appassionati: raffica di selfie ed autografi al via ed attacco da lontanissimo in corsa. La generosità è una caratteristica di questo ragazzo classe 1993, nato a Bergamo e dotato di un’eccezionale resistenza su ogni percorso. Qualità che gli potrebbero permettere di diventare un protagonista delle prossime stagioni.
Fausto, innanzitutto come ti senti a questo punto della stagione?
“Mi sento bene, ho lavorato bene durante l’inverno. Ho anche recuperato da qualche acciacco. Direi che tutto sta procedendo al meglio”.
Sei stato accolto con tantissimo affetto dai tifosi. Merito anche dei grandi risultati della scorsa annata.
“Sì, sicuramente. Sono molto contento del mio 2018. Ho ottenuto ottimi risultati. Sono soddisfatto, specialmente per quanto sono riuscito a fare al Giro d’Italia”.
Peccato solamente per il mancato successo di tappa, con la tua straordinaria azione sul Gran Sasso stoppata a pochi chilometri dal traguardo.
“Purtroppo ci è mancato veramente poco per farcela. Avevamo svolto un grandissimo lavoro entrando nella fuga giusta. Per tanti aspetti non è arrivata la vittoria…”.
Credi si sia trattato di un errore tattico?
“Difficile da dire. Con il senno di poi, forse, avrei potuto attendere un altro attaccante anziché procedere da solo. Ma sono congetture. Sicuramente i due grossi problemi sono stati il forcing dell’Astana nel finale e la presenza di un forte vento contrario sull’ultima salita. Sono aspetti importanti, che però si impara a valutare con il tempo. Senza dubbi ci servirà da lezione. Con maggiore esperienza, forse, le cose sarebbero andate diversamente”.
Indubbiamente hai ancora grandi margini di crescita.
“Sì, assolutamente. Penso di poter diventare un ottimo corridore per i Grandi Giri. Mi sento particolarmente a mio agio nelle corse di tre settimane e quindi mi aspetto di migliorare ancora le mie prestazioni nella corsa rosa di quest’anno”.
Per essere protagonista in quali ambiti pensi di dover migliorare?
“Direi un po’ dappertutto. Devo perfezionare la mia resistenza in salita per essere alla pari dei migliori. E poi c’è la cronometro che per ora è un punto debole, specialmente qualora in futuro volessi far classifica. C’è ancora tanto lavoro da fare”.
E quali saranno i tuoi obiettivi per questo 2019?
“Mi concentrerò sull’avvicinamento al Giro d’Italia. Lavorerò in altura e parteciperò al Giro del Trentino. Poi a maggio la corsa rosa, sperando di avere maggiore fortuna”.
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