Durante la puntata settimanale di ”Minuti di Gloria”, in onda ogni venerdì dalle 18 alle 19 sulle frequenze di Radio Ticino Pavia (91.8 o 100.5), abbiamo intervistato l’ex sciatore e attuale commentatore Rai Max Blardone: ecco la sua opinione riguardo ai suoi risultati degli azzurri ai Mondiali di St. Moritz, e alle gare che ci attendono in questo weekend (e chiuderanno la rassegna iridata).

Max Blardone

SCI ALPINO: MAX BLARDONE INTERVIENE AI MICROFONI DI ”MINUTI DI GLORIA”

I Mondiali di sci alpino di St. Moritz, iniziati il 6 febbraio scorso, sono ormai vicini al termine, con gli slalom femminile (quest’oggi, prima manche alle 9 e seconda alle 13) e maschile (domani) che andranno a chiudere la rassegna, e seguiranno un gigante che ha dato poche soddisfazioni agli azzurri, mentre giovedì Sofia Goggia aveva portato a casa la medaglia nella gara femminile, chiudendo terza e centrando il bronzo. Per commentare le prestazioni e i risultati degli azzurri a St. Moritz, durante la puntata settimanale di ”Minuti di Gloria” (il nostro programma radiofonico settimanale su Radio Ticino Pavia) abbiamo intervistato Max Blardone, un personaggio che non ha certo bisogno di presentazioni: Max è stato il miglior gigantista azzurro nell’ultimo periodo, con la bellezza di 7 successi e 25 podi complessivi in Coppa del Mondo, e dopo il ritiro (avvenuto nel 2015, proprio a St. Moritz) ha intrapreso la carriera di commentatore tecnico per Raisport. L’ex sciatore, classe ’79, sta commentando proprio i Mondiali in corso in Svizzera, ed ecco le sue valutazioni ai nostri microfoni.

MONDIALI SCI ALPINO: IL GIUDIZIO DI MAX BLARDONE SU SOFIA GOGGIA, E SULLA SPEDIZIONE AZZURRA

Ciao Max, come li stai vivendo questi Mondiali?

”Abbastanza bene! Diciamo che gli azzurri ci hanno fatto un po’ soffrire, ma Sofia Goggia è riuscita a portarsi a casa questo bronzo in extremis in gigante e ha risollevato un pochino la spedizione”.

Attaccandoci subito alla questione-Sofia Goggia: bene quel 3° posto e la medaglia, ma che sfiga prima!

”Eh sì, è stata molto sfortunata. Poteva portarsi a casa tranquillamente, e lo dico col cuore, tre medaglie. Ha compromesso un pochino il Super-G, nel quale ha ammesso di essere stata molto agitata nel pre-gara e che era molto tesa in partenza, e quindi non è riuscita a interpretare al meglio la prima gara del suo Mondiale. Poi ha avuto modo di cimentarsi nelle prove della discesa, dove ha fatto molto bene, e nella discesa stava facendo un’impresa storica (era prima con un ampio vantaggio, ndr), poi purtroppo un’imperfezione tecnica abbinata alla sfortuna, perchè in quel tratto dove ha sbagliato ”sbatteva” un pochino la pista, l’ha portata ad avere lo sci destro (quello esterno) un po’ scarico e ha incrociato gli sci a 120km/h. Fortunatamente è riuscita a restare in piedi, se no sarebbe potuta andare diversamente con una brutta caduta: invece ha fatto un numero da circo, è rimasta in piedi e ha chiuso al 4° posto. Si è portata a casa, purtroppo, una medaglia di legno, ma ovviamente tutte le atlete lottano per vincere, ed è andata così”.

Possiamo dire che, per vincere, Sofia deve solo evitare questi errori ”di gioventù”? Ormai è una delle migliori nel circuito della Coppa del Mondo…

”Quello sicuramente, è la rivelazione della stagione e bisogna darle atto sia della grande forma che sta attraversando, che del fatto che sta facendo una stagione storica: 9 podi di CdM più un bronzo iridato hanno un grande significato, sia per lei che per lo sci mondiale e italiano. Bisogna guardare il lato positivo nella stagione della Goggia, anche perchè è molto più pesante e importante rispetto alle uscite stagionali o agli errori: Sofia è davvero sul pezzo, e anche in futuro potrà darci molte soddisfazioni”.

Nel complesso come li valuti questi Mondiali? Abbiamo ottenuto la medaglia ieri, ma nella velocità maschile, pur avendo Fill e Paris, siamo rimasti a secco: Dominik addirittura è quasi andato meglio nello slalom della supercombinata, che nelle ”sue” discipline…

”Vero, vero. Dominik è stato molto veloce nelle prove, a tratti velocissimo, e poi non è mai riuscito a interpretare al meglio il passaggio centrale in mezzo a quei dossi insidiosi, dove si decelerava un pochino: era un passaggio chiave, con due porte difficili, e all’atterraggio del salto Dominik decelerava molto, perchè il tracciato chiudeva tantissimo con quella curva che Paris non è mai riuscito a interpretare al meglio. Purtroppo, sia in Super-G che in discesa, che anche nella discesa della combinata, non ha fatto velocità in quelle due porte e l’ha pagato: peccato perchè lui, come anche Fill che è leader della coppetta di discesa, è in grande forma e l’ha dimostrato nel corso della stagione, vincendo a Kitzbühel per la seconda volta in carriera. Peccato davvero, sono atleti di altissimo calibro”.

Venendo alla ”tua” disciplina, lo slalom gigante maschile, come vedi questa rifondazione di un settore che, dopo il tuo ritiro, sta vedendo emergere i vari Eisath, De Aliprandini (che purtroppo ha saltato i Mondiali) e Maurberger?

”Beh, il gigante maschile è la disciplina in cui l’Italia si trova maggiormente in difficoltà: come hai giustamente detto, io ho smesso, si è ritirato anche Simoncelli, Moelgg ha ancora pochi anni davanti (essendo classe ’82) e probabilmente farà le Olimpiadi di Pyeongchang e un altro Mondiale, e poi c’è Eisath che ha comunque 34 anni. È vero, bisogna lavorare tanto su questa disciplina con i giovani, facendo un progetto a lungo termine per far crescere le promesse e puntare su atleti come Maurberger, che a nio avviso si è comportato molto bene, non tirandosi indietro (è stato richiamato dopo l’infortunio di De Aliprandini, fermato dai medici dopo una lieve amnesia retrograda seguita a una caduta in allenamento) e dando l’anima in queste due manche, facendosi un gran bagaglio d’esperienza. Son contento della sua convocazione, e mi dispiace non aver visto De Aliprandini e Nani in pista, col secondo che ha vissuto un’annata difficile, e De Aliprandini che ha avuto questo infortunio a quattro giorni dai Mondiali: un infortunio decisamente evitabile, perchè non è facendo un giorno di allenamento nella nebbia e nella neve (rischiando molto) che si diventa campioni. È stato un peccato non averlo visto in pista, su questo tipo di neve e di tracciato poteva dire la sua”.

MONDIALI SCI ALPINO: LE SPERANZE DI MAX BLARDONE RIGUARDO ALLO SLALOM DI DOMENICA

Quali sono le speranze azzurre nei due slalom? Moelgg riuscirà a centrare la medaglia?

”Manfred ha sempre avuto un certo feeling con gli appuntamenti importanti, anche se non voglio portargli sfortuna (ride, ndr)! Moelgg ha già vinto due medaglie iridate nello slalom speciale, nel 2007 e nel 2011, con un bellissimo argento e un ottimo bronzo, e ha fatto un altro bronzo nel gigante a Schladming, è un uomo da grandi appuntamenti e potrà farsi valere. Anche oggi ha gareggiato bene, peccato per la sfortuna nella prima manche, dove ha trovato una visibilità piatta: in televisione queste cose non si notano, ma quando si vedono le gare dal vivo si nota questa particolare visuale, nella quale si vede tutto bianco e non sai se ti trovi sul ripido o sul piano. Quando hai quella visibilità, pensi di andare a tutta, ma in realtà non vai neanche alla metà, ed è un peccato perchè Moelgg è in buona forma e sta andando forte”.

MAX BLARDONE E IL NUOVO RUOLO DA COMMENTATORE TELEVISIVO PER RAISPORT: LE SENSAZIONI DELL’EX SCIATORE

Chiudiamo chiedendoti come stai vivendo questo nuovo ruolo da commentatore sportivo: hai smesso di gareggiare da poco, quali sono le tue sensazioni dopo il passaggio ”dietro il microfono”?

”Ho smesso un anno fa, proprio qui a St. Moritz, e devo dire che quest’occasione da commentatore mi ha galvanizzato perchè ti dà l’opportunità di restare in questo mondo, anche se passi dall’altra parte, ma comunque se tieni davvero a questo sport come ci tengo io, ti emozioni ancora e tanto. Vedi i tuoi ex compagni gareggiare e andare ancora forte, e questa è una bella soddisfazione: poi commentarli, quando vanno bene, è ancora più bello! Questo impegno mi rende, a livello professionale, più completo, perchè ho sempre gareggiato ed essere dall’altra parte a guardare gli altri e commentarli non è facile: sto cercando piano piano di migliorare sempre di più, il risultato sembra sia positivo, o almeno questo percepisco dal pubblico e dagli addetti ai lavori, e quindi cercherò piano piano di migliorare, in modo tale da trasmettere più passione possibile a tutti quanti!”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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