Niente divisa e caschetto, ma un lungo giubbotto verdastro adatto contro il freddo versiliese. Qualche appassionato deve aver stentato a riconoscere Filippo Pozzato in abiti civili. Ed in fondo è normale che sia così per effetto della forza delle abitudini. Il ritiro di “Pippo” è piuttosto fresco e recente: solamente cinque mesi fa, il vincitore della Milano-Sanremo 2006 era ancora lì, intento a pedalare in mezzo al gruppo. Ed effettivamente pure lui non nasconde una certa emozione nel tornare in quello che per tanti anni è stato il suo mondo.

L’INTERVISTA A FILIPPO POZZATO

Pippo, ti vedo emozionato per questo ritorno. Cosa ti manca maggiormente?

“È bello essere qui. Però, sinceramente non mi manca la tanta fatica che si fa pedalando. Alla fine è stato uno dei motivi per cui ho smesso. Ero stanco di faticare in bici”.

Ed ora come ti senti?

“Sono molto contento, sicuramente più riposato e rilassato (ride ndr.). Non mi pento della mia decisione di aver appeso la bici al chiodo. Anche perché ora avrò molto più spazio per altri progetti”.

Uno di questi riguarda anche l’hockey?

“Sì, anche se non è un vero e proprio progetto perché gioco quando riesco, nel tempo libero che riesco a ritagliarmi”.

Com’è nata questa passione? Come ti sei avvicinato all’hockey?

“A dire il vero avevo iniziato prima con l’hockey e poi ho scelto il ciclismo. Da bambino giocavo spesso, ma alla fine ho preferito la bicicletta. Adesso, dopo 27 anni di pedalate, ho sentito nuovamente il richiamo della pista, del bastone e della pallina…”.

Parliamo di questa Tirreno-Adriatico: come valuti il nuovo percorso?

“Non ci saranno montagne o salite lunghe ed è una novità rispetto agli ultimi anni. Tuttavia, credo sia anche giusto così. Il ritorno ad un percorso più simile alla Tirreno delle origini può aiutare sia gli uomini di classifica come Nibali o Dumoulin sia gli uomini da classiche, che preparano i prossimi impegni”.

Uno su tutti la Milano-Sanremo.

“Sicuramente. Ed effettivamente avere una corsa di avvicinamento così simile alle classiche è un vantaggio importante. Sono convinto che questo percorso possa accontentare veramente tutti”.

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Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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