Nel corso della puntata settimanale di ”Minuti di Gloria”, il nostro programma radiofonico in onda ogni venerdì dalle 18 alle 19 su Radio Ticino Pavia (FM 91.8 e 100.5), abbiamo intervistato Riccardo Crivelli, giornalista della Gazzetta dello Sport e amico della nostra redazione: ecco le sue parole ai nostri microfoni, e il suo giudizio sugli Assoluti di nuoto che si stanno tenendo a Riccione.

La foto che abbiamo scattato con Riccardo Crivelli durante la nostra ultima visita nella redazione della Gazzetta dello Sport

NUOTO E TENNIS: RICCARDO CRIVELLI INTERVIENE AI MICROFONI DI ”MINUTI DI GLORIA”!

Un autentico tuttologo, uno dei giornalisti più eclettici nel settore degli altri sport: Riccardo Crivelli, giornalista della Gazzetta dello Sport, è ormai un amico della redazione di Azzurri di Gloria, e chiacchierare con lui di sport è sempre un piacere. Diversamente dallo scorso intervento di Riccardo durante ”Minuti di Gloria”, che si era focalizzato sul tennis, quest’oggi le nostre domande si sono focalizzate sugli Assoluti di nuoto che si stanno svolgendo in questi giorni a Riccione (e si concluderanno oggi pomeriggio), ed hanno visto molte prestazioni di livello da parte degli atleti italiani, big e non. Non è mancata una riflessione sulla Coppa Davis nell’intervista con Riccardo, che avevamo già intervistato due volte nella cornice della redazione-Gazzetta, ed ha avuto il piacere di seguire i Giochi Olimpici di Rio 2016 da accreditato per la Rosea. Ecco le parole di Riccardo Crivelli ai nostri microfoni.

PALTRINIERI, DETTI, FEDERICA PELLEGRINI E LE NUOVE LEVE: L’OPINIONE DI RICCARDO CRIVELLI SUGLI ASSOLUTI DI RICCIONE

Ciao Riccardo, partiamo dal grande risultato di questi Assoluti di Riccione: il record italiano ottenuto da Gabriele Detti nei 400sl, specialità nella quale ha cancellato il record di Massimiliano Rosolino (ottenuto a Sydney 2000).

”Beh, questo era sicuramente l’obiettivo che si era prefissato Gabriele per le gare di Riccione: Detti in questo momento è l’uomo-vetrina degli Assoluti, ha battuto un record che durava da 17 anni e aveva un significato particolare, dato che era stato ottenuto nella finale dei 400sl dei Giochi di Sydney e aveva rappresentato la prima medaglia di quella spedizione trionfale per il nuoto, con le vittorie di Fioravanti e tante medaglie. C’era un significato ”affettivo” e molto importante per il nostro nuoto, e Gabriele ha abbattuto, seppur di pochi centesimi (quattro, ndr: il limite, da 3.40.40, è sceso a 3.40.36), una barriera psicologica e tecnica molto importante: Detti era uscito dai Giochi di Rio con grande sicurezza nei suoi mezzi, ed era arrivato a questi Assoluti con una buonissima condizione fisica, mentre negli anni passati l’avvicinamento ai grandi appuntamenti era stato spesso vanificato da qualche acciacco, e addirittura due anni fa aveva saltato gli Europei perchè aveva problemi fisici. Gabriele sta confermando il valore emerso all’Olimpiade, e diciamo che accanto a Pellegrini e Paltrinieri abbiamo trovato la terza punta per i Mondiali estivi di Budapest”.

Hai parlato di Paltrinieri, che oggi ha stravinto nei 1500m dopo un inizio di stagione così così (ieri aveva perso da Detti negli 800): come lo vedi in ottica-Mondiali? E come lo vedi nella 10km, che rappresenta uno dei suoi obiettivi per Tokyo?

”Gregorio oggi doveva dare una risposta emotiva e dimostrare la sua forza, e l’ha fatto ampiamente: ha dato una risposta da campione olimpico e nuotatore tra i top al mondo. Ieri, dopo gli 800m persi, era molto deluso perchè sosteneva di aver lavorato molto bene in allenamento e di non riuscire a sentire le sensazioni giuste in gara, e tra l’altro anche oggi, dopo questa splendida prestazione che vale già un podio mondiale ed è avvicinabile solo da Sun Yang al momento, non era del tutto soddisfatto: Paltrinieri, comunque, ha messo le basi per essere di nuovo protagonista nella distanza più lunga in assoluto tra quelle in vasca anche a Budapest, ed è un campione di altissimo livello. Da lui ci si potrebbe aspettare anche una sorta di ”anno sabbatico” a livello di motivazione e intensità, perchè comunque viene da tre anni di dominio sulla distanza e da un’Olimpiade trionfale, ma la 10km potrebbe essere un modo per trovare nuovi stimoli, provare cose nuove e tenere alto il filo della concentrazione: ha cominciato bene in Israele, chiudendo 4°, anche se poi quel tipo di gare è particolare perchè il nuoto conta e non conta, e c’è anche una componente fisica, di gomitate in acqua e scaltrezza tattica. Siamo di fronte ad una gestione dello sforzo totalmente diversa, però se continuerà ad ottenere grandi risultati nella 10km, Gregorio doppierà sicuramente a Tokyo: intanto godiamoci la gara odierna, che dimostra come Greg sia il dominatore dello stile libero e della distanza più lunga, e che lo sarà anche negli anni a venire”.

Tra l’altro questo successo dimostra che l’allenamento più intenso per la 10km non l’ha affaticato come si pensava…

”Mah guarda, in realtà a quei livelli un mezzofondista si ”sciroppa” in allenamento 10-15km al giorno: la distanza dunque non influisce, bensì cambiano la distribuzione dello sforzo e della fatica, trovandoci in acque aperte, nelle quali ci possono essere onde più o meno alte ed intense che vanno a infrangersi sulle costole. Dal punto di vista tattico cambia tutto perchè non si gareggia in corsia, ma la distanza viene tranquillamente coperta in allenamento, e dunque il passaggio è meno difficoltoso di quanto si possa pensare”.

Restando in ottica-Assoluti, l’altro grande protagonista è stato il giovanissimo Niccolò Martinenghi, che a soli 18 anni (classe ’99) ha ottenuto la seconda prestazione mondiale nei 50 e nei 100 rana, restando dietro al solo Peaty. Lui e Restivo (classe ’94), ottimo nei 200 dorso, ci dimostrano che i talenti sbocciano continuamente nel nostro nuoto  soprattutto al maschile…

”Direi che questi sono i Primaverili delle sorprese. Eravamo abituati, negli anni scorsi, a vedere i nostri nuotatori arrivare a questo appuntamento coi big e le grandi punte sempre a puntino per ottenere i tempi limite, e poi c’era il problema dei cosiddetti ricambi, nuotatori che magari d’inverno in vasca corta si mettevano in evidenza e poi ”crollavano” alla prima gara vera in vasca lunga. Qui invece siamo di fronte a dei potenziali fenomeni, perchè Martinenghi, come hai ricordato, ha il secondo tempo mondiale alle spalle di un mostro come Adam Peaty, un atleta che ha portato la rana su un altro pianeta. In questo momento Martinenghi, aspettando americani e giapponesi, è il primo dei terrestri, e io sottolinerei, al di là della prestazione di Restivo che è sorprendente, dato che lui fa del nuoto un’attività affiancata a studi difficili come sono quelli di Medicina, l’esplosione dei giovani talenti dei 100sl alle spalle di Luca Dotto: ci sono due-tre giovani che ci proiettano verso una staffetta molto ambiziosa, anche se sappiamo che la gara di Budapest sarà totalmente diversa rispetto ai Primaverili. Però era dai tempi del primo Vismara e di Magnini che non avevano una staffetta così forte, tra l’altro con un assoluto salto nel futuro dal punto di vista atletico e di preparazione: i nostri centisti, come sono ormai australiani e americani, sono dotati di grandissimo fisico e ci fanno ben sperare. Tra l’altro mi fa piacere vedere che dietro a questi ragazzi c’è un’ondata di tecnici nuovi che non si è fermata all’orticello italiano e, grazie al confronto internazionale, sta facendo ottenere risultati di altissimo livello a una generazione di ’97 e ’98 che non era attesa così nell’immediato. Insomma, da Riccione arrivano solo notizie positive per il nostro nuoto”.

Arrivano notizie positive dai giovani, ma anche da una campionessa eccezionale come Federica Pellegrini, che ha vinto 100sl, 4x200sl con la febbre e oggi i 200: possiamo dire ancora qualcosa su di lei, oppure ogni parole sarebbe sprecata?

”Ogni parola andrebbe sprecata: Federica merita un monumento per quello che ha fatto per il nostro nuoto e per i risultati che ha portato all’Italia. Le sue doti di nuotatrice completa e agonista eccezionale non si smentiscono mai e, pur con tante gare alle spalle agli Assoluti, dato che disputa ogni staffetta, e nonostante qualche linea di febbre e una settimana complicata, è riuscita a fare 1.55 sui 200 che, a questo punto dell’anno, è grasso che cola. La vedremo straordinaria protagonista ai Mondiali, è il faro del nostro nuoto, ma credo che sia anche soddisfatta di questa crescita globale che le va a togliere un po’ di pressione dalle spalle: magari l’aveva sofferta un po’ ai Giochi la crescita di Paltrinieri, ma è una ragazza intelligente, e il fatto di avere i riflettori lontani in ottica-Budapest potrebbe portarla a giocarsi una medaglia importante nei 200. Certo, ha davanti una fuoriclasse come la Ledecky, che può riscrivere la storia del nuoto, ma in una finale con Federica Pellegrini tutto può succedere”.

COPPA DAVIS SENZA FOGNINI E FUTURO: IL GIUDIZIO DI RICCARDO CRIVELLI

Riccardo, anche con Fognini tutto può succedere: molto bene a Miami, ma non sarà presente ai quarti di finale di Coppa Davis contro il Belgio, che hanno visto sin qui Lorenzi perdere con Darcis e Seppi sconfitto da Goffin. Ci dici qualcosa su questo?

”La trasferta belga sarebbe stata difficile anche con Fognini al 100%: il Belgio ha giocato la finale due anni fa e, in casa, è un’avversaria altamente temibile, che proprio in quella Davis giocò tutte le sfide decisive in casa e arrivò fino alla finale persa contro la Gran Bretagna. Hanno recuperato Goffin che non c’era al primo turno, dove tra l’altro hanno vinto in Germania contro Zverev, ottenendo un risultato notevole: Fognini ha dei problemi fisici che l’umidità e le ottime prestazioni di Miami hanno aggravato e, siccome si avvicina la stagione sulla terra, quella che predilige, non credo che si sia trattato di un infortunio diplomatico. Ha un problema di fascite plantare che non vorrebbe aggravare, e a ciò si aggiunge il fatto che mancava da casa da due mesi e, con una moglie che sta per dargli il primo figlio (Flavia Pennetta, ndr), ha preferito fare questa scelta: magari non lo vedremo a Montecarlo, anche se lui in tal senso non ha detto nulla, però poi Roma e Parigi, i suoi tornei prediletti, lo vedranno credo protagonista, perchè il Fognini di Miami, che ha dimostrato di poter reggere Nadal per un set, sulla terra potrebbe regalarci delle gioie ed essere uno degli atleti attesi a Roma e Parigi”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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