Il kayaker azzurro ci racconta come sta vivendo questo periodo di isolamento a Sabaudia, tra impegni sportivi, doveri universitari, lievito introvabile e il suo ventinovesimo compleanno.

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Manfredi Rizza, 29 anni il prossimo 29 aprile (per gentile concessione dell’atleta)

MANFREDI RIZZA: “BISOGNA RIMANERE FOCALIZZATI. HO LA POSSIBILITÀ DI FARE USCIRE IL MIO TALENTO”

“Nelle puntate precedenti”: che facevi prima del lockdown?
L’ora X in realtà per me non è iniziata tanto tempo fa. Al momento mi trovo a Sabaudia, sono ospite della Marina Militare, e grazie al fatto che avevamo la deroga come atleti olimpici saranno un paio di settimane che siamo quarantenati. Prima essendo in caserma non infrangevamo nessuna regola, andare sul lago non era vietato, vivendo all’interno della struttura non facevamo niente di male. Però da quando hanno chiuso tutti i centri sportivi hanno chiuso anche il nostro e ci siamo trasferiti qua e ci stiamo allenando in casa, come gli altri.

E ora la domanda che in questo periodo ci si fa sinceramente e non più come un saluto di circostanza: come stai?
Io sto benissimo, nel senso che in realtà c’erano una serie di cose interne ed esterne alla canoa per le quali avere un annetto in più di preparazione non avrebbe fatto male. Diciamo che l’ho presa bene.

Quindi per te questo periodo è più un’opportunità che un ostacolo?
Io sono fortunato perché ho prima alle spalle l’Aeronautica Militare, che mi appoggia in tutto quanto: ho voluto staccarmi dal raduno centrale di tutta la squadra per seguire il mio percorso e mi hanno appoggiato. Per quanto riguarda me questa è davvero un’opportunità di crescita non indifferente: ho la possibilità di chiudere definitivamente (e finalmente!) il capitolo università. A parte la distanza dai famigliari, che è forse la cosa più difficile in questo momento, in tutto il resto non vedo nessun lato negativo, davvero. Ho un anno in più per lavorare su alcuni aspetti tecnici, volevo lavorare su alcune cose e ho la possibilità di farlo con tutta calma.

Avere un anno in più non sballa i piani di allenamento previsti per Tokyo 2020?
Il fatto di avere un programma preesistente basato su quattro anni significa che tu sei “programmato” per arrivare in forma quel quarto anni lì, non l’anno dopo. Bisogna capire bene come riprogrammare questo anno. Lì sta molto alla bravura del team (atleta, allenatore, medici dello sport ecc.). Essendo una situazione che non si è mai affrontata bisogna cercare di capire qual è la cosa migliore per l’atleta, per il singolo atleta. Io devo capire cosa è meglio per me. Una scelta possibile sarebbe allungare la fase invernale a oltranza, magari avendo un piccolo picco verso la fine dell’anno, e poi riprendere con un’altra fase invernale, per poi riprendere l’anno come se niente fosse accaduto. Un’altra possibilità è affrontare l’anno come se invece niente fosse accaduto, quindi arrivare in forma per quando saresti dovuto già arrivare in forma per poi ricominciare l’anno successivo. Ovviamente stiamo un po’ cercando di prendere le misure perché gran parte di ciò che faremo sarà influenzata dallo sviluppo che avrà questa situazione: se ci resta un mese da stare a casa è un conto, se ci resta da stare a casa fino a luglio è un altro paio di maniche. Si deve navigare un po’ a vista e un po’ cercare di essere lungimiranti. Vedremo.

In un’altra intervista ci hai illuminati dicendo che il vero talento è lavorare tutti i giorni.
Esatto. Ho la possibilità di lavorare di più, quindi di fare uscire il mio talento e sperare di andare meglio. Chiaro che poi uno si fa dei piani: magari vengono rispettati, magari no… Però noi ci proviamo. Allenarsi senza uscire in barca è sempre difficile. Io sono facilitato perché ho l’ergometro che simula la pagaiata, le cyclette che mi permettono di fare del lavoro aerobico aggiuntivo. Abbiamo anche qualche peso, quindi posso anche sollevare delle cose che non siano le casse dell’acqua…! Ho tutto quello che mi serve adesso per fare bene. Non ho scuse.

È più dura per il fisico o per la mente?
Sicuramente al momento è molto più difficile per la mente, perché come dicevo abbiamo tutte le attrezzature per poter allenare il fisico. Dal punto di vista mentale ci sono diversi aspetti che vanno tenuti in considerazione, non ultimo il fatto che bisogna sempre rimanere focalizzati. È facile lasciarsi trascinare un po’ dal mood dovuto inevitabilmente al fatto che gli obiettivi dell’anno sono praticamente tutti annullati, quindi non si ha un “nemico” concreto, diciamo, da abbattere tutti i giorni.

Senza dimenticare i tempi di recupero, che sono importanti quanto l’allenamento…
Soprattutto quando sei vecchio, come nel mio caso…!

A proposito, quanti sono quest’anno?
Sono 29! Fa più male dirlo che pensarlo, nella mia testa non era così brutto!

E come trascorrerai il 26 aprile, giorno del tuo compleanno?
Lo trascorrerò come trascorro quasi tutti i compleanni, ossia facendo la canoa, non cambia assolutamente niente! (ride) Non so neanche che giorno sia il mio compleanno, credo sia tipo una domenica…

È proprio una domenica.
Forse magari stapperò una birra! Anzi, calcola che sarei dovuto essere in gara quel giorno lì. Penso che lo trascorrerò prendendomi male perché il 29 ho la laurea… Lo passerò chiuso in camera a sudare e a piangere!

Nemmeno il tempo per un episodio della tua serie tv preferita?
Qualcosa sto guardando anche io, però poco: quasi tutte le ore della giornata le passo comunque ad allenarmi, e in quelle che rimangono scrivo la tesi. In realtà sono diventato un grande fan degli audiolibri! Sai che ho smesso di ascoltare la musica in macchina? Facendo una volta al mese da Pavia a Roma e ritorno, guidando da solo, prima ascoltavo musica. Però ad ascoltare 6 ore di musica ti rompi le palle in un modo incredibile! Invece anche su consiglio di altri mi son detto: proviamo ad ascoltare un audiolibro. Bellissimo! Io sono innamorato degli audiolibri! Devi trovare un po’ il narratore che ti piace, perché ci sono dei narratori che interpretano un pochino, che fanno le voci – e quelli mi piacciono tantissimo – e i narratori che magari te la fanno un po’ più “alla Boris”… (ride). Io mi sono ascoltato tutti gli audiolibri del Corsaro Nero, a me piacciono le avventure, le storie di pirati…

Qual è la cosa più bella che ti è capitata in questo periodo?
Per me che sono sempre via da casa, forse la cosa più bella è stata che con gli amici di Pavia sono riuscito a mantenermi paradossalmente più in contatto. Essendo abituato a non vedere la gente per tanto tempo non mi faccio dei problemi se non sento qualcuno per dei mesi. Però il fatto che comunque siamo tutti un po’ più connessi su Internet mi ha dato la possibilità di vedere un po’ più spesso amici che magari non avrei visto per dei mesi. Anche se forse la cosa più bella che ho scoperto in questo periodo sono le freccette! Sono diventato un grande appassionato di freccette!

Più difficile la canoa o le freccette?
Non avendo mai provato non saprei dire, ma guardando i professionisti, la differenza che c’è tra i professionisti e gli amatori, dev’essere veramente difficile!

Torniamo a parlare di cose serie. A Sabaudia si riesce a trovare il lievito?
Non saprei, perché fino a quando sto qua la Marina provvede ai nostri pasti. Però è davvero difficile trovare gli ingredienti per fare le cose diciamo “comuni”. Banalmente il tiramisù! Per Pasqua volevamo fare il tiramisù. Trovare il mascarpone non è mica facile!

In bocca al lupo per la laurea!
Crepi! Speriamo vada tutto bene. Il problema è che non ho il vestito…

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Stefano Sfondrini
Radio per lavoro, ma non emetto sentenze. Bevo caffè senza zucchero perché ho capito che "amare significa poco dolci" [San Galli, protettore degli umoristi]

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