Anversa 1920 fu la prima edizione delle olimpiadi dopo la fine della Prima guerra mondiale. Rappresentò il ritorno alla normalità per (quasi) tutto il mondo, ma conobbe un percorso lungo e travagliato fin dal processo di selezione.

La cerimonia ad Anversa 1920

L’Austria ha dichiarato la guerra alla Serbia. Il 29 luglio 1914, il quotidiano torinese La Stampa apriva con questo titolo la sua edizione. Il giorno prima, infatti, l’imperatore Francesco Giuseppe aveva deciso di attaccare la Serbia in risposta all’assassinio dell’arciduca Francesco Ferdinando d’Asburgo-Este.

La guerra che ne seguì, la prima a vedere un impiego massiccio delle nuove tecnologie, causò, nei quattro anni successivi, la morte di milioni di persone. Tra questi, morirono anche molti atleti che, impegnati al fronte nelle trincee, furono costretti a mettere da parte le loro velleità sportive. D’altronde, anche le Olimpiadi di Berlino 1916 vennero cancellate.

Eppure il movimento sportivo aveva già iniziato a pensare ai Giochi del 1920 qualche anno prima, era il 1912.

Il cammino per Anversa 1920

Quando nel marzo 1912 i membri del CIO si riunirono per la tredicesima sessione del comitato, i venti della guerra erano ancora abbastanza lontani. Le Olimpiadi di Stoccolma erano alle porte (sarebbero iniziate il 5 maggio, ndr) e i massimi rappresentanti dello sport mondiale iniziavano già a pensare all’edizione successiva. Fu il barone Edouard de Laveleye a proporre il Belgio come nazione ospitante: il presidente del CIO e della federcalcio locali, però, in quell’occasione evitò di indicare una città specifica per l’edizione che si sarebbe dovuta tenere otto anni dopo.

Anversa venne proposta solo un anno dopo e nel settembre 1913 Pierre de Coubertin visitò lo stadio di Beerschot per constatare di persone il livello delle strutture che il Belgio avrebbe potuto mettere a disposizione per l’evento.

Nel 1914, con la pubblicazione della brochure di 109 pagine intitolata Aurons-nous la VIIème Olympiade à Avers? , la candidatura divenne ufficiale. Il cammino per Anversa 1920, però, era appena all’inizio.

Budapest 1920? Sì, o forse no…

Durante il Sesto congresso olimpico di Parigi del 1914, le candidate con le quali Anversa si sarebbe dovuta confrontare erano Roma, Budapest e Amsterdam. In quell’occasione, non si trovò un accordo ma pare che la capitale ungherese fosse in vantaggio rispetto alle concorrenti.

Lo scoppio della Prima guerra mondiale, però, cambio completamente le carte in tavola. Nel 1915 si candidò Lione, salvo poi ritirarsi in appoggio di Anversa. Amsterdam e appunto Budapest, vennero scartate in quanto in quel momento si trovavano in territorio nemico, poiché la Francia, sede del CIO, era in guerra con gli imperi centrali.

L’idea di un’edizione dei Giochi ad Anversa nel 1920, parve quindi prendere sempre più corpo. In fondo, c’era il supporto della Francia. Ma la Grande guerra stava ancora sconvolgendo l’Europa e allora iniziarono ad arrivare le candidature da oltreoceano.

Stati Uniti e Cuba: le Olimpiadi salutano l’Europa?

L’Europa sembrava non potersi riprendere facilmente in quel momento, in cui ancora imperversava la guerra. Le città statunitensi di Cleveland, Philadelphia e Atlanta decisero quindi di fare leva sulle condizioni di tranquillità in cui si trovavano dall’altra parte dell’oceano (nel 1915, gli Stati Uniti non erano nemmeno entrati in guerra, ndr).

Ma gli USA non furono gli unici a pensare di proporre una loro città: Cuba infatti, pensò di ospitare i Giochi a L’Avana.

Anversa 1920 era quindi ormai un progetto tramontato?

L’armistizio e finalmente…sport! Anversa 1920 è realtà

La guerra terminò nel novembre del 1918, a meno di due anni dalla data fissata per le Olimpiadi. Inoltre, proprio in quel periodo imperversava l’epidemia di spagnola, che avrebbe ucciso milioni di persone. Fu così che si optò per dare alla città di Anversa la possibilità di decidere se ospitare o meno i Giochi del 1920.

Nel marzo del 1919 il comitato organizzatore belga diede finalmente il nulla osta: a Losanna, il 5 aprile 1919, Anversa venne ufficialmente dichiarata la futura sede delle Olimpiadi. Si costituì immediatamente un nuovo comitato, ma organizzare un evento del genere dopo una guerra e mentre imperversava in tutto il mondo l’epidemia di influenza spagnola non fu facile: il programma ufficiale, infatti, venne pubblicato solo nel febbraio 1920.

Con il torneo di hockey disputato tra il 23 e il 30 aprile, iniziarono ufficiosamente le Olimpiadi di Anversa 1920. La cerimonia di apertura si tenne il 14 agosto successivo e ai Giochi presero parte 29 Paesi e 2663 atleti (di cui 77 donne) che si sfidarono in 22 discipline diverse. Numeri irrisori se si pensa alle edizioni degli anni successivi, ma comunque importanti dato quello che era appena passato o che stava ancora rendendo difficile la vita di milioni di persone.

L’epidemia di spagnola, infatti, non si sarebbe fermata fino al dicembre successivo, alcuni Paesi erano ancora in guerra (per questo Unione Sovietica e Polonia, una contro l’altra al fronte, non parteciparono alle Olimpiadi), mentre altri erano stati puniti per aver iniziato lo scontro: Ungheria, Austria, Bulgaria, impero ottomano non vennero invitati. Stesso discorso per la Germania, che rientrerà alle Olimpiadi solo nel 1928.

Le Olimpiadi di Anversa 1920 rappresentarono insomma il ritorno alla normalità per molti, ma non per tutti.

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Federico Sanzovo
Neolaureato e aspirante giornalista, scrivo su carta dal 2008. Sono tra i fondatori di Azzurri di Gloria. Mi occupo di blogging, web writing e social media managing. Amo il web, ma il profumo della carta stampata...

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