Il campione di sollevamento pesi Sergio Massidda si è raccontato ai nostri microfoni. In particolare ha specificato il suo amore per questo sport e ha commentato i risultati nazionali e internazionali raccolti durante la sua giovane carriera, con un focus sulle prossime Olimpiadi di Parigi 2024.

Fonte Foto: per gentile concessione dell’atleta

Quando hai iniziato a praticare il sollevamento pesi? Quando hai capito che sarebbe diventata la tua professione?

Ho iniziato a praticare il sollevamento pesi a inizio 2016 in maniera molto leggera, senza nessuna aspettativa, giusto per non stare a casa e non rimanere fermo. Dopo circa un mese di allenamento, mi hanno proposto di partecipare ad una gara, dove ho incontrato Sebastiano Corbu e da lì ho iniziato a capire che forse questo era lo sport adatto a me.

Tra le varie gare che hai disputato, qual è quella per te più significativa?

Penso che la gara più significativa per me sia stata il Mondiale Youth a Las Vegas nel 2019. È stato il mio primo titolo iridato, ma soprattutto è stato l’inizio di un susseguirsi di medaglie e di titoli internazionali.

Quest’anno hai vinto l’argento nel totale agli Europei, ci racconti la tua esperienza?

L’argento vinto a gli Europei è stato molto emozionante, per via di vari eventi successivi in gara. Lo strappo non è stato dei migliori, quindi mi sono dovuto rimboccare le maniche e dare il meglio di me nello slancio per poter recuperare. Alla fine ho portato a casa un argento, invece che l’oro sperato, ma sono contento perché al di là del risultato è stata una gara in cui mi sono divertito e che mi ha aiutato a fare meglio in quelle successive.

Quanto è importante il supporto dell’Esercito nella tua carriera?

Il supporto dell’Esercito è molto importante, mi sostengono sempre in ogni momento, dall’ allenamento alla gara, senza farmi mai mancare nulla. Per me essere un atleta militare dell’Esercito è motivo di grande orgoglio e di grande soddisfazione.

Un’ultima domanda sulle ormai prossime Olimpiadi di Parigi 2024, cosa ti aspetti? Te la senti di fare un pronostico sulla tua possibile partecipazione?

Chiedere cosa mi aspetto secondo me è la domanda sbagliata. Non mi aspetto nulla, sono otto anni che mi alleno per le Olimpiadi, continuerò ad allenarmi come ho fatto fin ora e quando arriverò in gara darò il massimo come sempre. Non si può mai sapere cosa accadrà.

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