Cancellare il passato per dare credibilità al presente. Questa sembra la proposta della Federazione Europea di atletica che vorrebbe nuovi standard per i record continentali. In questo modo però tutti quelli segnati prima del 2005 sono a rischio, compreso quello europeo sui 200m di Pietro Mennea.

Fonte: trainingarunner

LA NUOVA IDEA PER LA LOTTA AL DOPING

Danni collaterali: i record nel mondo dell’atletica. La guerra: quella tra le federazioni e il doping, che ha investito la regina delle discipline olimpiche trascinandola in un tunnel di scandali e sospetti dopo lo scoppio del dossier McLaren. Consapevoli che ogni guerra ha i suoi rischi, resta ancora da capire se la soluzione proposta della Federazione Europea d’Atletica non sia peggiore del male che vuole sconfiggere. A finire sotto il fuoco incrociato sarebbero infatti i record antecedenti al 2005. Come mai una data così precisa? Perché la Iaaf, la federazione internazionale d’atletica, conserva campioni da poter sottoporre a test antidoping solo dal 2005 e secondo quelle che dovrebbero essere le nuove norme per record mondiali ed europei tutti quelli segnati prima di questa data non rientrerebbero nei requisiti. Per l’atletica azzurra vorrebbe dire vedere cancellato il record europeo di Pietro Mennea sui 200 metri.

I NUOVI STANDARD PER I RECORD

La richiesta della Federazione Europea, che dovrà prima essere accolta e approvata dalla IAAF, stringe sui requisiti per i record con 3 punti che sembrano imprescindibili per la credibilità dei record stessi:

1) Devono essere garantiti standard elevati per quello che riguarda i giudici di gara e le attrezzature tecniche (resta da capire quali saranno questi standard)

2) Un numero concordato di test antidoping nei mesi precedenti alla prestazione

3) Un campione da archiviare dopo la prestazione e lasciare a disposizione per 10 anni per il riesame (questo il punto che tocca da vicino i record pre 2005).

I record del mondo sono senza senso se le persone non li ritengono credibili”, la spiegazione del presidente Svein Arne Hansen. Un ragionamento che potrebbe andare bene se qualcuno mettesse in dubbio quei record, ma chi lo sta facendo? E in quale modo cancellare pagine intere di storia dell’atletica potrebbere cancellare di colpo anche lo scandalo del doping? Sarebbe come decidere a priori che chi ha gareggiato prima del 2005 è colpevole. Come dimostrare infatti di aver guadagnato ogni secondo, ogni centimetro e ogni lacrima di quel record senza aiuti di sostanze dopanti? La legge insegna che una persona è innocente fino a prova contraria, in questo caso viene ribaltato il concetto e sono tutti colpevoli fino a prova contraria. Prova che però non esiste materialmente, perché non ci sono campioni da esaminare prima del 2005.

I RECORD A RISCHIO

In base ai nuovi standar sarebbero diversi i record che rischiano di essere cancellati. Paula Radcliffe è la prima far sentire la sua voce e il suo disappunto appena scoperto che il record nella maratona di Londra del 2003, un meraviglioso 2h15’25 davanti al pubblico di casa, è di colpo a rischio: “Mi sento ferita, questa proposta ferisce la mia reputazione e la mia dignità”, ha detto alla Bbc. Oltre al suo anche quelli di Jonathan Edwards nel triplo (18.29m nel 1995), quello di Mike Powell nel lungo (8.95 nel 1991) e quello nell’alto di Javier Sotomayor (2.45m nel 1993). Non finisce qui, perché quando Pietro Mennea alle Universiadi di Città del Messico fermò il cronometro a 19”72, segnando il nuovo record europeo sui 200 metri, era il 12 settembre 1979. “Ci saranno atleti, titolari di record, che avranno la sensazione che la storia che stiamo riscrivendo gli prenderà qualcosa, ma penso che questo sia un passo nella giusta direzione e, se organizzato e strutturato nella maniera corretta, abbiamo una buona probabilità di ridare credibilità al settore”, ha dichiarato il presidente dell’Iaaf, Sebastian Coe. Difficile però pensare che questa linea possa essere l’unica possibile per pulire i panni sporchi dell’atletica. Si creerebbe inoltre un pericoloso precedente. Cosa accadrebbe infatti tra altri 10 anni con l’introduzione di nuove tecnologie o test antidoping? Si cancellerebbe di nuovo tutto?

PAROLA ALLA FEDERAZIONE INTERNAZIONALE

Fino ad agosto si resterà con il dubbio sui record. La proposta della federazione Europea verrà discussa da quella mondiale solo tra qualche mese, al primo board disponibile e se i record non rientrassero negli standard concordati non saranno più riconosciuti come primati correnti. Resteranno comunque nelle liste all-time, una piccola concessione che sembra più un contentino per non sollevare troppe proteste. Il record di Pietro non sarà mai cancellato, resterà nell’albo d’oro con la dicitura, sulla quale stiamo discutendo, di “former record” o di “historical record”. Io preferisco la seconda”, il commento del presidente della Federazione italiana-Fidal Alfio Giomi.

ULTIME NOTIZIE SPORTIVE AGGIORNATE SU AZZURRI DI GLORIA

News di sport a cinque cerchi tutti i giorni sul nostro sito.

Scopri tutte le ultime notizie sportive di atletica leggera anche sui nostri social: Facebook, Twitter, Instagram, YouTube e Google +

Giulia Cannarella
Giornalista pubblicista, collaboratrice per Runner's World Italia. In precedenza redattrice per Agr-agenzia giornalistica radiotelevisiva e collaboratrice per la Gazzetta dello Sport inserto Milano-Lombardia

Potrebbero anche piacerti...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *