Da Luca Lovelli, il nostro inviato alle Olimpiadi
Le dichiarazioni di Marcell Jacobs, oro azzurro nei 100m, al termine della premiazione a Tokyo 2020.
Dopo l’inno hai realizzato la vittoria e il momento?
“Non ho ancora realizzato, sono molto commosso, è stato bellissimo sentire l’inno stando sul gradino più alto del podio ad un’Olimpiade con la medaglia al collo. Un’emozione incredibile, è bellissimo essere qui. Quando lo immaginavo nei sogni non era così bello come poi è stato nella realtà”.
La mattina qual è stato il tuo primo pensiero?
“È da ieri mattina che non dormo, ho provato a chiudere occhio ma sapevo che non ci sarei riuscito. Ho passato qualche ora a guardare, sui social, tutto quello che era accaduto in Italia. C’è stato un grandissimo sostegno da parte di tutti e devo dire che non me lo aspettavo”.
Che regalo ti fai adesso quando torni in Italia?
“Riprenderò ad allenarmi più di prima perché ho una grande responsabilità sulle spalle e ho ancora qualche gara da fare prima della fine della stagione, quindi cercherò di rimanere concentrato fino alla fine e poi potrò concedermi una bella vacanza”.
In poche ore hai frantumato tutti i record andando oltre ogni tipo di aspettativa, ora ti senti più responsabile e pronto ad andare anche più in alto?
“Ovviamente continuerò ad allenarmi per cercare di migliorarmi, alla fine è quello il mio scopo. Non pensavo di fare un tempo così ma ho visto i tempi che il mio allenatore aveva scritto di nascosto prima che facessi la gara, quindi dai risultati sapeva che stavo bene e che saremmo potuti andare molto probabilmente a medaglia. Me lo sono immaginato mille volte e quando ero in rettilineo mi sentivo felice cercando di pensare solo a divertirmi”.
Tua mamma è diventata molto tecnica e ha detto che batterai il record di Bolt
“Vedi non è diventata tecnica per niente. Tante cose che abbiamo fatto sono importanti ma manca troppo per arrivare a ciò che ha fatto Usain, lui ha fatto la storia dell’atletica mondiale, è fuori categoria, questi paragoni meglio evitarli”.
Adesso c’è la 4×100, ti senti pronto?
“Assolutamente sì, infatti non vedo l’ora di andare a dormire 24h per riprendermi e tornare in pista e riuscire a guadagnare una finale con i miei compagni. Può accadere qualsiasi cosa, quindi daremo il massimo”.
Tuo padre ti ha scritto?
“Assolutamente sì, mi aveva già scritto prima della gara dicendomi di credere in me stesso e in ciò che potevo fare. Dopo la gara mi ha fatto tantissimi complimenti e spera di vedermi presto”.
Adesso hai due anni da campione olimpico fino a Parigi, cambierà qualcosa nel tuo staff?
“Come dice il proverbio squadra che vince non si cambia. Abbiamo trovato un equilibrio perfetto nel nostro team, e adesso sarà responsabilità di Paolo allenarmi al meglio. L’anno prossimo ci sono i campionati del mondo e fra tre anni un’altra Olimpiade. Cercheremo di lavorare al massimo e con tutta la concentrazione possibile per ottenere un altro grande risultato”.
Riguardandoti a fine gara, c’è stata qualche immagine che ti ha emozionato più delle altre?
“Vedendo la gara in generale mi veniva la pelle d’oca quando i telecronisti hanno urlato di gioia al traguardo. Le foto con Gimbo sono uniche perché abbiamo condiviso insieme lo stesso momento, un sogno che avevamo da anni nel cassetto. Tutti e due abbiamo avuto sfortune, imprevisti e delusioni, ma alla fine ce l’abbiamo fatta”.
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