Da Marco Corradi, il nostro inviato alle Olimpiadi.

La nostra intervista a Luca Chiumento, Luca Rambaldi, Andrea Panizza e Giacomo Gentili, il team azzurro del quattro di coppia che ha vinto oggi l’argento nel canottaggio a Parigi 2024.

Fonte Foto: pagina Facebook Federazione Italiana Canottaggio

Luca Chiumento:
 
Un fantastico argento olimpico. 
 
Che dire, una gara tosta coi primi 1000m veramente forti. L’Olanda poi ha preso un altro passo, la Polonia ci è venuta sotto e ci ha passato, ma nell’ultimo quarto di gara abbiamo incrementato come sapevamo fare e ci siamo andati a prendere (non senza difficoltà) questo argento che vale come un oro. Ai mille metri ci avevamo creduto alla vittoria, nel terzo quarto la Polonia ci ha attaccato ed è stato bellissimo riuscire a ripassarli.
Tatticamente è stata la miglior prestazione che potevamo fare. Abbiamo fatto tutto quello che ci siamo detti
 
Argento dedicato a tutta l’Italia, ma questa bandiera è dedicata al nostro compagno Filippo Mondelli, che è venuto a mancare. Era un componente del quattro di coppia che ambiva ad andare sul podio a Tokyo, ma è stato stroncato da un male incurabile. Noi ci portiamo sempre la sua bandiera nei campi di gara, viene sempre con noi”
 
A cosa pensi dopo questa medaglia? 
 
Agli anni di sacrifici coi compagni, agli “scazzi” che non sono pochi e fanno parte del gioco, al clima che si è creato nel gruppo. A tutto
 
Chiave di volta? 
 
Siamo noi. Un equipaggio che sa chiudere forte e fare belle gare, anche grazie a Luca Rambaldi che ci ha portato esperienza. Dobbiamo ringraziare noi stessi
Andrea Panizza:
 
Abbiamo fatto una promessa a Filippo anni fa, di andare a medaglia. A Tokyo non siamo riusciti a mantenerla, oggi ci siamo riusciti e abbiamo onorato quella promessa. La gara è stata molto tirata, non sempre siamo stati precisi. La partenza è stata difficilissima, ma abbiamo fatto la gara perfetta: primi mille di lucidità e forza in acqua, secondi mille di bagarre. Vedevo solo chi era primo, un’Olanda imbattibile. Abbiamo fatto una bella gara
 
Bandiera di Filippo
 
Ci aveva chiesto di portarla sul podio di Tokyo per lui, tre anni dopo ci siamo riusciti. Ci siamo spremuti al limite, mi sto riprendendo solo adesso allo sforzo. All’inizio ero quasi convinto di essere arrivato terzo, poi Giacomo si è girato e ci ha detto che eravamo d’argento. Il livello era alto, noi abbiamo fatto una grande gara. Mesi fa avrei firmato anche per un bronzo, ora come ora l’argento mi rende strafelice. Finalmente possiamo staccare un po’ la testa e pensare ad altro”
Luca Rambaldi:
 
Un mese fa ero fermo su un letto d’ospedale per i dolori alla schiena, non sapevo neanche se sarei stato qui. Mi ispiro a Lindsey Vonn perché è un’icona che ha saputo curare sia le cicatrici del corpo che quelle della mente.
 
Il pensiero poi torna a Filippo Mondelli, ex compagno di Rambaldi nel doppio che è deceduto nell’aprile 2021 per un osteosarcoma. Un episodio che ha generato grandi difficoltà all’azzurro: “Ho sofferto di depressione, sono entrato in un tunnel nel quale mi sono chiuso sempre più in me stesso. Ho chiesto l’aiuto di uno specialista? No, perché mi son fatto carico del mio dolore e mi sono aggrappato alla mia famiglia e ai miei amici (piange, ndr).
 
Questa è la ricompensa più grande, essermi tirato su le maniche ed essere ripartito da zero. Dopo quella gara (Tokyo), dove si sono sommate tante cose (equipaggio favorito, covid, ecc) avere un tracollo e un “buco” in gara con quel quanto posti è stato pesante da sopportare. Mi son trovato da solo e ho dovuto ricucire i rapporti con la realtà piano piano. Essere qua è una medaglia che ripaga tanti sacrifici. Gli atleti soffrono di queste cose, non c’è solo la prestazione sul campo ma anche l’athlet wellness. Questo è un aspetto di cui si deve parlare
 
Avete fatto la storia: la medaglia mancava da 16 anni
 
Potevamo portarla a casa già tre anni fa, riducendo questo buco temporale. Ci siamo rimboccati le maniche, abbiamo ricreato questo quattro. Mancava da tanti anni, volevamo regalarvi un metallo più sbarluccicoso e brillante, ma abbiamo fatto la miglior gara del quattro di coppia dell’ultimo periodo. Abbiamo dato tanto, abbiamo ritrovato serenità e penso che il mio innesto abbia avuto un peso sia nella forza dell’equipaggio che nella convinzione dei nostri mezzi.
 
Anche Rambo (suo soprannome) ha momenti difficili
 
Tutti vedono lo sguardo di ghiaccio, l’atleta che sembra imperturbabile e non sembra far fatica, ma dentro stai morendo. Quando guardavo le gare mi chiedevo come fosse possibile che gli atleti (apparentemente) non soffrissero. Lui mi rispose che un giorno avrei dimostrato lo stesso, imperturbabilità mentre dentro stavo soffrendo. Anch’io soffro la fatica, anch’io ho momenti difficili, anche noi siamop umani. Non potevo smettere senza aver portato l’ultima ciliegina sulla torta, una medaglia
 
Sportelli del CIO per la mental healthness
 
Bisogna parlare della salute mentale. Non è debolezza, ci dev’essere supporto da fuori e tanta forza di volontà. Serve un mix di cose, l’aiuto esterno e la voglia di uscirne. C’è chi ti può provare a riportare a galla, ma se tu non supporti quell’aiuto, non si riuscirà mai ad ottenere ciò che si spera
 
Siete passati sul traguardo in quattro, forse in cinque perché cera anche Filippo
 
A Tokyo ci hanno fatto credere che eravamo cinque in barca, ora invece ci siamo focalizzati sulla situazione e su noi stessi. Ci siamo detti che eravamo noi quattro, otto remi, una barca. Solo dopo aver vinto la medaglia, l’avremmo dedicata a Filippo e a tutti.
Giacomo Gentili:
 
Non ci credo ancora. Ringrazio tutte le persone che sono venute a vederci, la mia famiglia, gli amici, la fidanzata. Piango di gioia, tutto il lavoro profuso vale ogni palata fatta ogni anno in cui ci siamo preparati per arrivare a questo momento. Ho finalmente vinto quella medaglia che dovevo vincere per Pippo Mondelli, non c’ero riuscito a Tokyo ma oggi ce l’ho fatta. In gara siamo stati freddi, bravi a ribattere ogni attacco e a rimanere concentrati, fino all’ultimo metro non ho pensato di avere già la medaglia al collo”.

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