Filippo Ganna e Letizia Paternoster fanno esultare l’Italia. Il piemontese stabilisce il record del mondo e vince il quarto oro. Medaglia d’argento per la trentina.
Spaziale, inarrestabile, stratosferico. Si sprecano gli aggettivi per Filippo Ganna. Il ciclista ventitreenne di Verbania vive una giornata da autentico fenomeno ai Mondiali su pista a Berlino. Nelle batterie dell’inseguimento individuale ritocca il record del mondo che già gli apparteneva. Il 4’02″647 stabilito 3 novembre 2019 a Minsk, in Coppa del mondo viene abbattuto di oltre sei decimi, fermando il cronometro sui 4’01″934. Un risultato mostruoso e un messaggio forte e chiaro a tutti gli avversari.
POKER
E la finalissima non ha deluso le aspettative. Forse la tensione ha condizionato leggermente Ganna, che non è riuscito a ripetere il tempo delle batterie. Gli è bastata una prestazione solida e precisa per trionfare sull’americano Ashton Lambie. L’azzurro ha messo in mostra un ritmo inavvicinabile per l’avversario. Al primo passaggio, il piemontese aveva quasi un secondo di vantaggio. Lo statunitense resiste per due tornate, poi è costretto ad alzare bandiera bianca. Il tempo di 4’03″875, con quasi 5 secondi di vantaggio (4’08″408 per Lambie), basta a Ganna per laurearsi campione del mondo per la quarta volta. Dal 2016 a oggi, Filippo ha fallito l’assalto iridato solamente nel 2017, quando chiuse secondo alle spalle dell’australiano Jordan Kerby.
ARGENTO PER LETIZIA
Ma l’Italia sorride anche per l’impresa di Letizia Paternoster. La trentina conquista una bellissima medaglia d’argento nell’omnium. Un piazzamento che acquisisce ancora più valore per la grande rimonta effettuata. A imporsi è la giapponese Yumi Kajihara, dominatrice delle prime tre prove e vincitrice con 119 punti. Paternoster conclude distante 10 punti, complice una manche perfetta nell’eliminazione e un finale in crescendo che le permette di difendere la piazza d’onore dall’assalto della polacca Daria Pikulik.