Finisce con un settimo posto l’avventuro al Mondiale di judo 2017 per Assunta Galeone. Con questo risultato la napoletana (categoria 78 kg) ha raggiunto il suo massimo risultato in una rassegna iridata. Di seguito, anche il resoconto della prestazione degli azzurri nella spedizione di Budapest.

Judo, Mondiali: Galeone chiude settima. Mondiale positivo

Assunta Galeone contro Guusje Steenhuis (IJF.org)

MIGLIOR PRESTAZIONE IN CARRIERA PER LA GALEONE

Nel primo turno, Assunta Galeone se l’è dovuta vedere con la sudcoreana Park Yu-Jin, risolvendo la pratica con un waza-ari su osaekomi al golden score. Al turno successivo, c’è stato il match contro l’olandese Guusje Steenhuis, numero uno del ranking mondiale. A vincere è stata la nostra Assunta, sempre al golden score, grazie alle varie penalità che ha accumulato l’olandese.

Poi è arrivato il turno di un’altra olandese, Marhinde Verkerk, che purtroppo ha avuto la meglio al golden score per passività dell’avversaria. La Galeone, però, ha avuto la possibilità di combattere ai ripescaggi contro la cubana Kaliema Antomarchi, quattro volte medagliata panamericana. Come tutti gli altri match della napoletana, si è andato al golden score, ma a realizzare l’ippon decisivo è stata la caraibica. In ogni caso per Assunta c’è la soddisfazione di aver dato il massimo, che le ha permesso di raggiungere un ottimo settimo posto.

IL MONDIALE DEGLI ITALIANI: UN ARGENTO CONQUISTATO

La spedizione italiana a Budapest è da considerarsi positiva. Erano otto anni che la nostra selezione non conquistava una medaglia, ma per trovare un argento bisogna tornare indietro addirittura di dodici, a quello di Francesco Bruyere al Mondiale che si svolse a Il Cairo nel 2005. Matteo Marconcini (cat. 81 kg) ieri è entrato nella storia, diventando il diciannovesimo italiano ad andare a podio in una rassegna iridata. Tuttavia, restano ancora vuote le caselle degli ori, mai conquistate dagli uomini (le donne, invece, ne hanno conquistati 5).

Durante il primo giorno (il 28 agosto) sul tatami magiaro erano saliti Francesca Milani (cat. 48 kg) ed Elios Manzi (cat. 60 kg), entrambi eliminati quasi subito da Otgontsetseg Galbadrakh Gusman Kyrgyzbayev, due atleti kazaki. Per Manzi, però, c’è stata la soddisfazione di aver sconfitto in casa l’ungherese Csaba Szabó al primo turno.

Qualche rimpianto per Fabio Basile (cat. 66 kg), medaglia d’oro a Rio 2016 (non ci stancheremo mai di ricordarlo), che è stato eliminato dal sudcoreano An Ba Ul, per quella che era sostanzialmente la rivincita della finale della scorsa Olimpiade. Un incontro entusiasmante conclusosi solo dopo quattro lunghissimi minuti di golden score, che probabilmente si sarebbe dovuto disputare più avanti nel tabellone, non al terzo turno. Altra medagliata olimpica, Odette Giuffrida (cat. 52 kg), ha dovuto soccombere sotto i colpi della kosovara Majlinda Kelmendi che la batté anche a Rio in finale lo scorso anno.

Antonio Esposito gareggiava nella stessa categoria di Marconcini, ma il napoletano ha avuto meno fortuna, uscendo al primo turno contro Anri Egutidze. Edwige Gwend (cat. 63 kg) è stata eliminata dalla polacca Agata Ozdoba al terzo turno, nonostante i precedenti siano stati vinti quasi tutti dall’italo-camerunense.

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