Al termine delle gare del nuoto in vasca alle Olimpiadi di Tokyo 2020, il commissario tecnico Cesare Butini ha commentato le prestazioni degli azzurri. Tra luci (tante), sfortune e ombre, ecco il suo bilancio su questa rassegna a cinque cerchi.

foto Federnuoto/Andrea Masini/DBM

OLIMPIADI TOKYO 2020, NUOTO: IL COMMENTO DEL CT CESARE BUTINI

Le Olimpiadi di Tokyo 2020 sono state storiche per il nuoto azzurro. 19 finali, tantissimi record italiani e sei medaglie che saranno difficili da dimenticare: l’eroico argento di Gregorio Paltrinieri negli 800sl e l’impresa d’argento della 4x100sl, il bronzo di Simona Quadarella nei 1500sl, il sogno realizzato di Nicolò Martinenghi nei 100 rana e Federico Burdisso nei 200 farfalla (bronzo per entrambi) e poi il terzo posto della staffetta 4x100mx con un quartetto giovanissimo. Sei medaglie che hanno consentito di eguagliare il record di Sydney 2000. Al termine delle gare del nuoto in corsia, il commissario tecnico azzurro Cesare Butini si è presentato in mixed zone per commentare le prestazioni degli azzurri. Ecco le sue parole, divise per argomenti.

L’EXPLOIT DI TOKYO 2020 – “Eguagliata Sydney con sei medaglie? Sydney era la mia prima Olimpiade da tecnico, quindi sono molto legato a quel record, che era composto da tre ori. Questa è l’unica differenza con l’attuale Olimpiade, ma la squadra ha girato nel miglior modo possibile: abbiamo lasciato qualcosa per strada, ma abbiamo trovato altre certezze. Il bilancio è positivo, ci manca l’oro che però per quanto mi riguarda è l’argento di Gregorio. Mai avremmo pensato, dopo quello che è accaduto (la mononucleosi, ndr) di vederlo in acqua e di vederlo ricevere un argento che sa di oro. Una Nazionale perfetta, in cui i giovani si sono giocati le loro carte, hanno imparato dai più esperti e hanno supplito a qualche mancanza che c’è stata nell’arco di 36 atleti e 45 presenze in gara. Ringrazio tutti. Abbiamo fatto divertire e ci siamo divertiti. L’emozione più forte, che mi ha fatto commuovere, è l’argento di Gregorio Paltrinieri: si è rimesso in gioco, ha lottato come un leone e ha sfiorato un oro che sarebbe stato storico. Benissimo anche oggi, con Greg quarto e una staffetta mista maschile giovanissima che ci fa guardare al futuro con ottimismo”.

PROBLEMI AL FEMMINILE? – “Tutta l’Europa ha faticato nel settore femminile, con sole quattro medaglie europee: Kohler, Quadarella, Blume e Sjostrom. Ma guardiamo ai nostri: abbiamo faticato perchè, tra le donne, ci sono state alcune situazioni strane come quella di Margherita Panziera, atleta che può dare tanto ed ha deluso. Nel triennio verso Parigi 2024 e nei Mondiali dell’anno prossimo (Fukuoka, 13-29 maggio) dovremo crescere al femminile. Fermo restando che il nostro grande obiettivo, l’anno prossimo, saranno gli Europei di Roma 2022. Sarà difficile trovare un’altra Pellegrini, che comunque in quest’Olimpiade ha dimostrato velocità e professionalità e ha mostrato ai più giovani come comportarsi e come affrontare un’Olimpiade”.

BENEDETTA PILATO – “Ho parlato con Benedetta, una ragazza che ha dimostrato di valere tanto nei 50 e deve crescere ancora nella doppia distanza che è olimpica. Ha pagato l’emozione e dovrà fare tesoro di quest’esperienza, per trasformare una prestazione negativa in una positiva. Deve capitalizzare la velocità nella doppia distanza, perchè alle Olimpiadi ad oggi ci sono solo i 100 rana. Abbiamo convenuto e condiviso la soluzione di mandarla subito in Italia, pensavamo fosse la scelta giusta e vedendo i risultati possiamo dire che ha pagato. Le sue critiche social? Ci siamo chiariti, è giovane e può capitare qualche sfogo o qualche attimo di tensione anche in vasca. Non tutti sono la Pellegrini che centra la medaglia alla prima Olimpiade…”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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