A qualche minuto dalla strepitosa medaglia di bronzo nella 4x100mx, Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi hanno raccontato le loro emozioni ai giornalisti presenti in mixed zone. Le loro parole.

foto Federnuoto/Andrea Masini/DBM

OLIMPIADI TOKYO 2020, NUOTO: LE PAROLE DEGLI STAFFETTISTI DI BRONZO

L’Italia ha centrato un risultato storico, eguagliando le sei medaglie ottenute a Sydney 2000. Un risultato che è arrivato grazie allo strepitoso bronzo nella 4x100mx maschile: Thomas Ceccon, Nicolò Martinenghi, Federico Burdisso e Alessandro Miressi hanno chiuso terzi alle spalle di USA e Gran Bretagna, col tempo di 3.29.17 che vale anche il nuovo record italiano. I quattro staffettisti, che hanno dato vita al quartetto più giovane di Tokyo 2020 con 21.5 anni di età media, hanno espresso la loro gioia per la medaglia in mixed zone. Ecco le loro parole.

MARTINENGHI – “Speravamo nel podio, ma non ce l’aspettavamo davvero. Siamo i più giovani, abbiamo dato vita alla prima staffetta mista italiana sul podio, siamo soddisfatti e orgogliosi. Un bronzo che arriva all’ultimo giorno e nell’ultima gara di un’Olimpiade in cui tutti e quattro andiamo a casa con due medaglie. Non mi sarei mai aspettato due bronzi (100 rana e staffetta, ndr): pensare a una medaglia era un azzardo, ottenerne due mi sembrava una follia. Peaty? Ha fatto la frazione più veloce di sempre nella rana, l’ho visto volare via (ride). Ero molto stanco, ho dato tutto e questa era la tipica gara da fare senza pensare al tempo: c’è qualcuno (la Russia, ndr) che è rimasto fuori dal podio per 5/100… Ricambio generazionale in futuro? La nostra generazione l’ha già fatto, e l’addio di Federica lo accelererà ancora. Troveremo nuovi leader”.

BURDISSO – “Il 100 non è la mia punta di diamante, sono stato il più scarso dei delfinisti (ride). Vedo però enormi margini di miglioramento già in vista della prossima Olimpiade. Io e Ceccon gli “scavezzacollo”?Siamo sempre stati amici e siamo arrivati insieme sul podio, un percorso bellissimo. Forse ci siamo arrivati perchè ci hanno separato di camera (ride). Gli USA? I miei progetti proseguono, col college. A fine agosto/inizio settembre partirò per iniziare il terzo anno sui quattro che mi attendono”.

CECCON – “Emozioni per la corsia 4? Mah, devo dire che ero tranquillo… Sapevo che Rylov poteva darmi fastidio, ma l’ho tenuto dietro. E i rivali ravvicinati erano più lenti. Il rischio maggiore veniva dall’alto, con gli Stati Uniti. E infatti nella mia frazione Murphy mi è stato davanti senza che potessi vederlo e prendere i riferimenti…”.

MIRESSI – “Una grande emozione questa medaglia. La rabbia dei 100sl non mi è ancora passata. Il rammarico c’è e ci sarà ancora per un po’, ma questo è lo sport. Tornare a casa con due medaglie, seppur in staffetta, è ottimo. Sono molto soddisfatto, e quella delusione nell’individuale diventerà esperienza per il futuro. Mi ha fregato la tensione, non ero me stesso. Io e Ceccon? La sua crescita nello stile libero è utile per la staffetta e può spronare entrambi a migliorare. Credo di essere maturato già in quest’Olimpiade. Cosa mi regalerò per festeggiare? Un paio di scarpe, ormai è una tradizione…”.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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