(Foto di copertina Federnuoto/Andrea Masini/DBM)

Risuona l’inno di Mameli al Seaside Momochi Beach Park di Fukuoka. A fare l’impresa nella staffetta 4×1,5 km ci hanno pensato Barbara Pozzobon, Ginevra Taddeucci, Domenico Acerenza, guidati da Gregorio Paltrinieri, sempre più a suo agio nelle vesti del Capitano. Dopo le delusioni delle rispettive 10 km, in parte mitigate dalle medaglie dei due alfieri nella 5 km, gli azzurri salgono meritatamente sul gradino più alto del podio, sbaragliando letteralmente la concorrenza.

L’Italia chiude con il tempo di 1h 10’31″20, staccando l’Ungheria di oltre quattro secondi, nonostante la grande prestazione di David Bethlem, ultimo frazionista magiaro nonché il più in forma nel tentare di colmare il divario con il gruppo azzurro. Terza l’Australia, con il tempo di 1h 11′ 26″ 7, che riesce al fotofinish a battere la Germania, vera delusione di giornata.

Gli azzurri sul podio al termine della staffetta mista 4×1,5 km (foto: Federnuoto/Andrea Masini/DBM)

I tedeschi, infatti, partivano con i favori dei pronostici, forti delle loro precedenti cinque affermazioni iridate in altrettante edizioni. Ad influire sulla qualità della prestazione ha sicuramente pesato l’assenza di Florian Wellbrock, oro individuale sia nella 5 km che nella 10 km, che ha deciso di concentrarsi sulle gare in vasca di domenica. La scelta di sostituirlo con Rob Muffels non ha portato i frutti sperati dalla compagine teutomica.

L’Italia, per la  sua parte, ha azzeccato ogni singola mossa. A scendere in acqua per prima è stata Barbara Pozzobon che ben si è comportata nella sua frazione, riuscendo a mantenere una buona nona posizione, soprattutto rispetto alle nazionali da medaglia. La nuotatrice veneta non ha sentito la pressione dell’esordio, per di più considerando che fino a pochi anni fa gareggiava nella 25 km,  gara successivamente depennata dai Mondiali. Quest’ultima notizia non ha scosso l’azzurra che ha deciso di ripiegare su altre gare, trasformandosi così da maratoneta del mare ad intrepida velocista.

La seconda frazione, invece, vede protagonista Ginevra Taddeucci, brava a rimanere in scia delle avversarie, per poi guadagnare due posizioni prima del cambio con Acerenza. Proprio il campione lucano dà il via alla rimonta in terza frazione, riuscendo a gestire bene le onde nel frattempo ingrossatesi e le correnti. La bracciata poderosa di Acerenza si fa poi più forte negli ultimi 50-60 m, così come la spinta di gambe con un unico obiettivo: far partire Paltrinieri davanti a tutti, servendogli la volata. Missione compiuta.

Gregorio Paltrinieri festeggia con Domenico Acerenza e Ginevra Taddeucci al termine della quarta ed ultima frazione (foto Federnuoto/Andrea Masini/DBM)

E così nell’ultima frazione il Capitano Paltrinieri è riuscito a mantenere inviolata la posizione di vertice, mettendo qualche secondo di vantaggio ove possibile tra sé e gli avversari. La vittoria azzurra di oggi ha dimostrato ai tanti detrattori della prima ora la competitività della squadra italiana, oltre alla piacevole sorpresa di Barbara Pozzobon, che per l’occasione ha preso il posto di Giulia Gabbrielleschi (Fiamme Oro), componente lo scorso anno del team che vinse il bronzo in terra ungherese.

Ora gli occhi degli addetti ai lavori si spostano sul solo Gregorio Paltrinieri, pronto ad entrare in vasca per le gare degli 800 e 1500 metri stile libero. Una certezza già c’è: Greg potrà contare sul tifo dalla tribune del Marine Messe dei suoi compagni d’avventura del fondo.

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