Un anno fa la Lube Civitanova perdeva la sesta finale consecutiva tra campionato, Coppa Italia, Champions League, Supercoppa italiana e Mondiale per club. Ora i cucinieri riscrivono la storia detenendo tutti i quattro titoli più importanti.

La Lube Civitanova, vincitrice della Coppa Italia 2019/20 (fonte Volleyball.it)

Bruno corre saltando verso la curva dei propri tifosi con gli occhi spiritati. Kamil Rychlicki esulta insieme i compagni più vicini, facendo ondeggiare i capelli ricci raccolti in una coda. Ferdinando De Giorgi sorride sciogliendosi nell’abbraccio dei collaboratori. Istantanee di un trionfo tanto sofferto quanto atteso. La Lube Civitanova torna a vincere la Coppa Italia a tre anni di distanza dall’ultimo successo. E con la vittoria all’ultimo set la formazione marchigiana interrompe il dominio della Sir Safety Perugia, imbattuta in questa competizione da due stagioni. Gli umbri si erano sempre imposti all’ultimo atto della coppa nazionale ai danni dei cucinieri, diventandone una delle bestie nere per eccellenza nel triste filotto di sconfitte in finale.

SERIE NERA

Infatti, un anno fa, sempre contro la Sir in Coppa Italia, Civitanova incassava il sesto k.o. consecutivo nella partita decisiva. Non era bastato andare avanti 2-0 nel conteggio dei set: la rimonta di Perugia era stata incontenibile, con tanto di sorpasso al tie break. Una beffa dolorosa, che sembrava confermare la maledizione abbattutasi sul gruppo marchigiano dalla seconda metà di 2017. La sconfitta nella finale della Final 4 di Supercoppa italiana, ancora per mano dei perugini, aveva aperto la serie nera. Nel 2018 la Lube si era arresa all’ultimo atto in Coppa Italia e campionato contro la Sir, in Champions League, beffata da Kazan, e nel derby con Trento nel Mondiale per club. Quest’ultimo k.o. aveva appiccicato sul club marchigiano l’etichetta di club perdente, suscitando l’ira del patron Fabio Giulianelli: “La proprietà non si identifica in questa squadra. Provo solo vergogna”. Parole durissime che avevano trovato seguito nelle dimissioni dell’allenatore Giampaolo Medei. Al suo posto era stato richiamato Ferdinando De Giorgi, l’uomo del primo scudetto. Ma nemmeno il suo tocco aveva interrotto la serie nera.

CRESCITA

Ma dalla rimonta subita nella scorsa Coppa Italia Civitanova ha tratto parecchi insegnamenti e ha iniziato la sua metamorfosi. Da squadra eccessivamente votata alla fase offensiva e meno solida nella difesa, la Lube ha iniziato a lavorare sui propri difetti. E lentamente ha imparato a trovare equilibrio. Muro e ricezione sono i fondamentali in cui i marchigiani sono cresciuti notevolmente, potenziando al contempo l’efficacia delle bocche di fuoco. Un emblema di questa maturazione sta nel rendimento di Leal, arrivato per rispondere all’acquisto di Leon da parte di Perugia. Il brasiliano faticava a trovare sintonia con i compagni e continuità nel rendimento. Nei momenti cruciali, è diventato un pilastro fondamentale. E nemmeno l’addio a Tsvetan Sokolov in estate ha alterato l’equilibrio di una squadra sempre più vicina alla perfezione. Segno di un progetto tecnico ben preciso e solido.

QUESTIONE DI TESTA

La vera crescita è avvenuta dal punto di vista mentale. Se prima la Lube si prendeva preoccupanti pause nel corso di una partita, ora la formazione marchigiana gioca con consapevolezza e precisione maniacale. E non appena i cucinieri si sono sbloccati in termini di risultati, è iniziato il dominio. In una settimana Civitanova ha conosciuto la perfezione: dalla rimonta scudetto, da 0-2 a 3-2, al Pala Evangelisti di Perugia contro la Sir, in una gara 5 divenuta la grande rivincita della Coppa Italia, allo straordinario trionfo in Champions per 3-1 contro lo stesso Zenit Kazan che dodici mesi prima aveva negato la prima gioia europea. Quindi il capolavoro al Mondiale per club contro Sada Cruzeiro, con la vittoria sempre per 3-1. E ora anche la maledizione della coppa nazionale è caduta. Un successo contro l’acerrima rivale Sir che vale moltissimo. In primis per come è maturato. Nel quarto set, i cucinieri di De Giorgi non sono riusciti a concretizzare ben 8 match point. E quando la sfida si è allungata al tie break, ci si aspettava un certo scoramento. La Lube, invece, ha mostrato una solidità mentale strepitosa, continuando a proporre e macinare il proprio gioco come se nulla fosse accaduto. Mai un segno di cedimento, mai una sbavatura. Perugia non ha potuto far altro che alzare bandiera bianca. In secondo luogo, Civitanova riscrive la storia: è la detentrice dei quattro trofei principali, ossia Coppa Italia, campionato, Champions e Mondiale per club. Un vero e proprio Grande Slam. Solamente la Supercoppa italiana non è a tinte biancorosse. Un dominio incredibile per i numeri e impensabile per la rapidità con cui è avvenuto. Ora viene il bello: la riconferma dei titoli. Ma la Lube ha qualità e testa per rompere un tabù che dura dal 2005: vincere due scudetti consecutivi. L’ultima a riuscirci fu la Sisley Treviso. Una formazione leggendaria a cui punta ad avvicinarsi la Civitanova dei record.

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

    Potrebbero anche piacerti...

    Lascia un commento

    Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

    Altro in:Pallavolo