La formazione di Angelo Lorenzetti è la nuova capoclassifica della Regular Season della Superlega. Un traguardo giunto dopo una serie di successi consecutivi impressionante ed una straordinaria solidità. Analizziamo il magic moment dei trentini.

FONTE: pagina fb ufficiale di Trento

Settecentoottantatre giorni. Tanto è passato dall’ultima volta in cui l’Itas Trentino si era trovata da sola in testa alla classifica della Regular Season. Era il girone di ritorno della Superlega 2014/15 e al termine di quella stagione arrivò anche il quarto tricolore della società trentina, l’ultimo trofeo conquistato prima di incappare in tre anni di digiuno, fatti di secondi posti e delusioni cocenti. Della rosa scudettata agli ordini di Radostin Stoytchev è rimasto solamente Simone Giannelli, sempre più leader e trascinatore. Per il resto, Trento ha cambiato profondamente forma ed identità. In panchina, dopo la vincente epopea del tecnico bulgaro, è arrivato Angelo Lorenzetti, l’uomo che tre anni fa si rammaricava per la sconfitta della sua Modena nella finale persa contro l’Itas. Ora gongola osservando il primato ottenuto dopo il netto 3-0 ai campioni d’Italia in carica ed una rincorsa lunga 19 vittorie consecutive.

DIFESA                                                                                            

Lorenzetti ha importato i cardini del suo credo pallavolistico ed ha plasmato con pazienza la sua creatura. Inizialmente si è adattato alle pedine lasciategli in eredità dalla gestione di Stoytchev ed ha ottenuto risultati importanti, anche se l’acuto tanto sperato ed agognato non si è verificato, come testimoniato dalle tre finali perse nel 2016/17. Nell’ultima stagione, Trento gli ha permesso di avere uomini più funzionali alla sua filosofia, ma i risultati non hanno reso merito al grande impegno e solo ora la mano del tecnico sta raccogliendo i frutti del lavoro. Merito anche del mercato che gli ha portato in dote uno dei migliori liberi al mondo, Jenia Grebennikov, ed uno schiattatore-ricevitore completo come Aaron Russell. Questi due arrivi hanno permesso alla banda Lorenzetti di crescere in ricezione, rinforzando il concetto di difesa-attacco, portandolo all’esasperazione. L’Itas difende e copre il campo come nessun’altra formazione riesce a fare. Difficile perforare il bunker trentino, quasi impossibile abbatterlo con servizio o attacchi di vario genere. Una fortezza inespugnabile come il Pala Trento, finora una roccaforte straordinaria contro qualsiasi avversario.

CONCRETEZZA

I recenti successi hanno messo in evidenza un Luca Vettori più che mai ritrovato. L’opposto parmense è da sempre uno dei pupilli di Lorenzetti. Il momento di flessione dal punto di vista del rendimento era coinciso con le difficoltà di Trento, apparsa poco precisa e compatta nei momenti cruciali della scorsa stagione. Ora che l’armata trentino ha ritrovato le migliori qualità, anche Vettori è tornato a far la differenza e a mostrare un altro punto di forza dell’Itas: la concretezza. Trento è spietata quando si tratta di trasformare una situazione da avversa a favorevole. Non è un caso se i set o le partite più tirate e combattute abbiano visto i trentini sorridere. Freddezza, precisione e cura del gesto tecnico: con queste qualità, gli uomini di Lorenzetti hanno dato vita ad una serie di risultati impressionante. Il Mondiale per club è stato il primo bersaglio grosso conquistato, cosa che non accadeva dal 2012. Ora c’è una tripletta da centrare tra Coppa Italia, Coppa CEV e scudetto. Guarda caso, proprio le tre competizioni sfumate all’ultimo atto due anni fa. E se la storia presentasse una ghiotta occasione per rifarsi?

Federico Mariani
Nato a Cremona il 31 maggio 1992, laureato in Lettere Moderne, presso l'Università di Pavia. Tra le mie passioni, ci sono sport e scrittura. Seguo in particolare ciclismo e pallavolo.

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