Scherma. Da una settimana ormai tiene banco “il caso FederScherma contro Arianna Errigo”. La federazione avrebbe infatti intimato all’azzurra di scegliere, in vista dei Giochi Olimpici di Tokyo 2020, l’arma con cui intende competere, fioretto o sciabola, scatenando le ire della schermitrice.
L’AUT AUT DELLA FEDERSCHERMA CHE NON PIACE AD ARIANNA ERRIGO: “O FIORETTO, O SCIABOLA”
Guai in paradiso? Così sembrerebbe. Come ha riportato settimana scorsa “La Gazzetta dello Sport”, il rapporto tra FederScherma ed Arianna Errigo sembrerebbe ai minimi storici. La Federazione Italiana Scherma, infatti, avrebbe intimato alla schermitrice azzurra un ultimatum, chiedendole di scegliere con quale arma intende competere alle Olimpiadi di Tokyo 2020.
L’azzurra, medaglia d’argento “individuale” e d’oro “a squadre” a Londra 2012 nel fioretto, lo scorso anno ha deciso di tentare l’avventura con la sciabola, volendo diventare la prima schermitrice nella storia a conquistare una medaglia olimpica con due differenti armi. Ciò, tuttavia, non sarebbe cosa gradita alla Federazione, che le avrebbe imposto, in vista della prossima rassegna Olimpica, un aut aut: “O fioretto, o sciabola”. La risposta della Errigo non si è fatta attendere: «Da mesi cercano di farmi desistere, ma io continuo con il mio progetto».
FEDERSCHERMA VS ARIANNA ERRIGO: QUESTIONE DI PROSPETTIVE
Due titoli Mondiali “individuali” e due Europei, quattro volte campionessa nella Coppa del Mondo, un argento e un oro a Londra 2012: il palmares di Arianna Errigo al fioretto, più di ottanta trofei in carriera, si commenta da sé. Numero cinque del ranking mondiale del fioretto femminile, l’azzurra, dopo numerosi ottimi piazzamenti nel circuito, ad iniziare dal primo podio nel Grand Prix di Cancun, è al ventottesimo posto nel ranking internazionale della sciabola, quarta azzurra dietro Rossella Gregorio (numero dodici), Martina Criscio (quindici) e Irene Vecchi (ventitré). Eppure, sia ai Mondiali di Wuxi 2018, che a Orleans, sede dell’ultima tappa di Coppa del Mondo di sciabola, l’azzurra non è stata inclusa nel quartetto delle sciabolatrici impegnate nella gara a squadre (Italia terza ad Orleans, fuori dal podio a Wuxi).
L’affaire, dunque, non si fonderebbe tanto su questioni di risultati, ma di prospettive. Da una parte, infatti, c’è un’atleta, Arianna Errigo, che ha espresso la volontà di entrare nella storia, più di quanto già non abbia fatto; dall’altra, una Federazione che intende tutelare sé stessa e l’atleta in vista della ventura rassegna Olimpica.
L’avventura di Arianna Errigo nel circuito della sciabola, infatti, oltre che suggestiva, è sicuramente gravosa, fisicamente e mentalmente. L’atleta, in vista di Tokyo 2020, dovrebbe competere sia nella Coppa del Mondo di fioretto che in quella di sciabola, riducendo i tempi di recupero, aumentando le possibilità di infortunio. Le distanze, quelle tra le due armi, e quelle tra le varie tappe dei due circuiti di Coppa, secondo FederScherma, potrebbero infatti consegnare a Tokyo 2020 un’atleta stanca e poco lucida, affaticata da un biennio e da una rassegna Olimpica contrassegnati dal doppio impegno, alquanto inedito.
D’altro canto, l’aspirazione di Arianna Errigo, legittima per una campionessa al vertice, legittimata dai risultati, è alquanto lecita. Arianna, infatti, ha concretamente dimostrato di poter essere un’atleta pronta a giocarsi un podio a Tokyo, anche nella gara a sciabola; se non nell’individuale (ma scommettere contro la Errigo è sconsigliato!), indubbiamente nella gara a squadre.
La vicenda, tuttavia, sembra ancora essere lontana da una conclusione. Una data, però, è certa: 31 marzo 2019. La vigilia alle Qualificazioni, ma anche la deadline, pattuita dopo un incontro tra le parti, entro la quale Arianna Errigo dovrà comunicare a FederScherma con quale arma competerà: fioretto o sciabola?
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