I Mondiali di sci alpino in corso ad Åre ci regalano una discesa libera decisamente atipica: bis per la Norvegia con Jansrud e Svindal, azzurri fuori dal podio.
SCI ALPINO, MONDIALI 2019: LA DISCESA VA A JANSRUD, DOPPIETTA NORVEGESE. PARIS CHIUDE 6°
I Mondiali di sci alpino di Åre ci regalano una discesa libera… che non andava disputata. La partenza viene spostata dalle 12.30 alle 13, e poi alle 13.30: le condizioni continuano a peggiorare, ma la FIS decide di far scattare ugualmente la gara per rispettare i contratti televisivi e non far slittare il programma dei Mondiali. Una scelta assurda, vedendo le condizioni in cui si gareggia: la nebbia riduce la visibilità allo zero nella prima metà del tracciato, mettendo a rischio l’incolumità degli atleti, la neve battente e in crescita annulla ulteriormente la visibilità nella parte più complicata della pista mondiale. Insomma, nonostante i nomi blasonati sul podio, assistiamo a una gara che non può definirsi totalmente ”regolare” (come ha giustamente fatto notare Max Blardone), visto che buona parte degli sciatori si è ritrovata a gareggiare sulle uova e in condizioni critiche, che sono peggiorate col passare dei minuti. Per poi migliorare improvvisamente dal #35.
Ma tant’è, e alla fine assistiamo a un trionfo norvegese: il più bravo a interpretare questo particolare tracciato, con partenza al cancelletto del Super-G e tante insidie, è Kjetil Jansrud. Proprio lui, che aveva disputato un Super-G disastroso e correva con due dita rotte, ottiene il successo col tempo di 1.19.98: è un oro meritato, strappato tra l’altro a un compagno di squadra. Aksel Lund Svindal, che chiuderà la sua carriera proprio in questi Mondiali, commette qualche errore di troppo e chiude secondo a 2/100, mancando di un soffio l’oro iridato: terzo posto per Vincent Kriechmayr, che chiude a 33/100 e precede Feuz (+0.44), salendo per la seconda volta sul podio. Quinto Matthias Mayer (+0.65), che precede Dominik Paris: Domme era in testa dopo il primo intermedio, salvo poi sbagliare nuovamente nella parte centrale e chiudere a 74/100 e al 6° posto. Dietro di lui, completano la top-10 Thomsen (+0.75), Kilde (+0.82), Bennett e Caviezel (+0.83): 11° posto per Christof Innerhofer, che interpreta nel peggiore dei modi la parte centrale della pista, chiudendo a 99/100 e polemizzando con gli organizzatori all’arrivo. Completano il quadro degli azzurri Matteo Marsaglia, 13° a 1”17, e Mattia Casse: per lui il 17° posto a 1”37, ex-aequo con l’argento mondiale in Super-G, Johan Clarey. Fallisce, invece, l’assalto alla diligenza di Hannes Reichelt. L’austriaco sarebbe dovuto scattare col pettorale #1, ma l’ha rifiutato scegliendo di partire (come da regolamento) dopo il #45 e sperando in un miglioramento delle condizioni che è puntualmente arrivato: era in testa di 4/100 dopo il primo intermedio e stava sciando alla perfezione, salvo poi incespicare nella neve riportata e perdere tantissimo tempo, chiudendo 29° a 1”89. Oro a Jansrud dunque, argento a Svindal e bronzo a Kriechmayr.
I Mondiali di sci alpino proseguiranno domani con la discesa libera femminile (h. 12.30) e una nuova chance di medaglia per Sofia Goggia: lunedì, invece, spazio alla combinata alpina maschile.
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