Ha vinto il primo slalom stagionale a Levi, ed è da sempre un personaggio fuori dagli schemi consolidati: Felix Neureuther ha sorpreso tutti con le sue dichiarazioni riguardo alla partecipazione a PyeongChang 2018. Ha ragione o torto?

Neureuther

Felix Neureuther, slalomista dall’assoluto talento, con la figlia Matilda

SCI ALPINO, LA STOCCATA DI FELIX NEUREUTHER: ”POTREI NON PARTECIPARE A PYEONGCHANG 2018, ECCO PERCHÈ”

È un talento sopraffino, e come tutti i talenti sopraffini vive una vita fuori dagli schemi ordinari e prestabiliti: Felix Neureuther ha 33 anni e dovrebbe essere in lenta fase calante, ma da sempre quando è in giornata non ce n’è per nessuno. Pochi atleti sanno danzare tra i paletti dello slalom come il tedesco, uno sciatore d’altri tempi che verosimilmente, per talento puro, è il miglior slalomista degli anni Duemila: un talento che è stato sfoderato a Levi, trionfando nel primo slalom della stagione 2017-18, e proprio dalla Finlandia sono arrivate delle dichiarazioni che hanno fatto discutere parecchio in giornata. Felix ha rilasciato un’intervista alla Gazzetta dello Sport, e non ha usato mezzi termini: Potrei non partecipare a PyeongChang 2018, e non solo per la nascita di mia figlia e le preoccupazioni che ne derivano. Guardiamoci attorno e siamo onesti, voi lo vedete lo spirito olimpico con quello che sta succedendo in Corea? Io no. Mi ricordo Lillehammer, allora avevo 10 anni e percepivo la gioia della gente: quella era l’Olimpiade, non questa. Mi stanno facendo pressioni per partecipare, ma voglio pensarci bene e al momento non ho deciso. La vita cambia, cambiano le priorità: ho Miriam (la moglie Miriam Gossner, ndr), ho la piccola Matilda, e sto bene così”.

DICHIARAZIONI-BOMBA E UN FONDO DI VERITÀ: ECCO PERCHÈ FELIX NEUREUTHER PUÒ AVERE RAGIONE”

Un’autentica bomba a tre mesi dalle Olimpiadi invernali, che perderebbero un assoluto protagonista, e delle dichiarazioni che ad alcuni sono sembrate una mancanza di rispetto, ma in realtà hanno più di un fondo di verità. È vero che lo spirito olimpico, anno dopo anno, edizione dopo edizione, sta pian piano scemando, anche a causa di alcune assegnazioni ai confini della realtà: non parliamo di PyeongChang, dato che la Corea del Sud è entrata ormai nel programma delle varie CdM invernali, bensì dell’afosa Sochi (vi ricordate il clima estivo del 2014?) e di una Pechino totalmente estranea alla neve, che tra l’altro ha battuto un ancor più fantascientifica Almaty (Kazakistan). Insomma, c’è la sensazione che le Olimpiadi stiano diventando pian piano una questione economica e non più un evento in grado di unire ed emozionare tutti, e poi ci sono quelle condizioni politiche già citate da Felix Neureuther: la lucida follia di Kim Jong-Un spaventa tutti, e l’impatto degli ultimi mesi di tensione tra la Corea del Nord e il binomio Corea del Sud/USA dopo i vari test missilistici e una serie di punzecchiature qua e là si vede benissimo dalla scarsa vendita dei biglietti per PyeongChang 2018. La città sudcoreana è a soli 80km dal confine col Nord, e così la paura è palpabile, ed è stato venduto solo il 40% dei biglietti per le Olimpiadi: basterà la tregua olimpica, votata all’unanimità dall’ONU ma come sempre molto fragile (soprattutto con il ”caro leader” Kim), a rasserenare gli animi degli appassionati e di quegli atleti, capeggiati da un Neureuther che non è il solo (anche Hirscher si è detto dubbioso), che hanno messo in dubbio la partecipazione ai Giochi? Lo scopriremo presto, ma lo sfogo di un realistico e lucido Felix Neureuther non va visto come una mancanza di rispetto, bensì come un’interessante tematica dalla quale far partire una riflessione sulle moderne Olimpiadi e sulla situazione politica attuale.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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