dal nostro inviato Marco Corradi
Tre medaglie in quaranta minuti, ripercorrendo tutti e tre i metalli disponibili, per risollevare gli animi e le emozioni di un’Italia ferita: la spada femminile (oro), la ginnastica (argento) e Paltrinieri (bronzo) portano le medaglie a quota 11.
LA RIVINCITA DELLA SCHERMA: LA SPADA D’ORO, “A CASA LORO”
“A casa loro”. Recita così il vecchio detto che riguarda chi sconfigge uno storico rivale tra le mura nemiche, e che si adatta benissimo alla scherma italiana. Dopo il caos della stoccata-non-stoccata di Macchi, che ci è costata un’oro, serviva una pronta riscossa. In pochi si aspettavano che arrivasse dalla spada, che ha fatto un autentico exploit dopo una prova individuale deludente sotto ogni aspetto. Alberta Santuccio, Giulia Rizzi, Mara Navarria e Rossella Fiamingo hanno dominato contro Egitto e Cina, regalandosi la finalissima contro la Francia. Qui hanno rimontato lo svantaggio iniziale e hanno dato vita a una sapiente battaglia dei nervi. Un punto a me e un punto a te, fino ad arrivare alla stoccata-extra per decidere il vincitore. Chissà quante volte sarà passato nella mente delle azzurre lo spettro dei tanti ko all’ultimo respiro: da Errigo a Marini, passando per Favaretto e Macchi. Questa volta è andata diversamente, con uno storico oro: 30-29 il punteggio sulla Francia, la spada femminile è sul tetto del mondo.
LA MAGIA DELLE FATE: LA GINNASTICA TORNA D’ARGENTO DOPO 96 ANNI
Le chiamano Fate e oggi, dopo tanto tempo, hanno dimostrato che di magia se ne intendono eccome. Angela Andreoli, Alice D’Amato, Manila Esposito, Elisa Iorio e Giorgia Villa hanno fatto qualcosa di storico, riportare una medaglia alla ginnastica femminile nel concorso a squadre. Non succedeva dal 1928 e da Amsterdam, quando le piccole pavesi consegnavano proprio un argento all’Italia. Delle 12-13enni che fecero innamorare un paese intero, così com’è successo col gruppo plasmato dal dt Enrico Casella a Brescia: 18 anni per Andreoli ed Esposito, 21 per le altre componenti della squadra. Un insieme d’atlete e di forti personalità che ha saputo reagire alle pesantissime assenze di Asia D’Amato e Vanessa Ferrari, mostrando il proprio valore. Dopo le qualificazioni e quel secondo posto alle spalle degli USA, la pressione si era alzata notevolmente, ma l’Italia è stata perfetta. Dalla difesa nel volteggio e nella trave, con dei buonissimi esercizi che hanno portato punti pesanti, alla perfezione nelle parallele asimmetriche.
Elisa Iorio che dà l’esempio a tutte facendo un grande esercizio da infortunata, e poi Alice D’Amato che batte Simone Biles per due decimi di punto. La Gran Bretagna che si avvicina e poi sparisce dai radar, chiudendo addirittura quarta. E un’Italia che dà tutto nel corpo libero, con l’unico errore commesso da Manila Esposito, l’atleta che solitamente più si esalta in gara. Uno sbaglio che non ha scomposto le azzurre, anzi: D’Amato e Andreoli hanno rimesso la chiesa al centro del villaggio. Oro USA, argento Italia e bronzo Brasile grazie al volteggio da 15.100 di Rebeca Andrade.
GREG FIRMA IL TRIS AI GIOCHI: BRONZO NEGLI 800sl
C’era un terzo protagonista annunciato oggi, che rispondeva al nome di Gregorio Paltrinieri. Greg aveva fornito un’ottima impressione nelle batterie, con la consapevolezza però di trovarsi di fronte a un parco-partenti di altissimo livello. Detto, fatto, in una gara dai ritmi assurdi. Nei primi 200m l’australiano Willington (poi ultimo) ha messo tutti in riga con un passaggio assurdo: 1″6 sotto il record del mondo. Dopo il suo calo, è uscito alla distanza il caimano Greg: lenta risalita col passo e tac, eccolo in vetta ai 600m. Tutto sembrava apparecchiato per l’ennesima impresa di uno straordinario atleta, che aveva un secondo sui rivali ai 750m, ma proprio gli ultimi metri sono mancati al carpigiano.
Da un lato la stanchezza, dall’altro forse la preparazione per le acque libere (tuttora in forse) che ha inficiato il rush finale, sta di fatto che Paltrinieri ha chiuso terzo. Oro a Wiffen con record europeo (7.38.19), argento a Fink e dietro Greg, che è arrivato a due decimi dal suo personale in una piscina riconosciuta come molto lenta per il livello basso dell’acqua: 2.20m contro i 3m previsti. La spada d’oro, la ginnastica d’argento e Greg di bronzo. La serata è stata invece difficile per Miressi: nono e out dalla finale dei 100sl per 1/100, confermandosi in scarsa forma. Farà la finale dei 200 delfino (4° tempo) Alberto Razzetti, mentre Simona Quadarella inseguirà il podio nei 1500. Out la 4×200.
IL JUDO CHIUDE QUINTO, IRMA TESTA ESCE DI SCENA. IL TIRO E PAOLINI STECCANO. GLI ALTRI RISULTATI
Le difficoltà del judo non sembrano avere fine. Dopo i quinti posti di Odette Giuffrida e Manuel Lombardo, ecco arrivare quello di Antonio Esposito nella categoria -81kg. Quest’ultimo era tutt’altro che favorito, ma dopo un cammino da outsider era arrivato a giocarsi la semifinale. Contro il campione olimpico Nagase l’incontro è stato a senso unico, così come nella semifinale contro l’atleta tagiko Makhmadbekov. Doppio ippon e tanti saluti alle medaglie. Non è andata meglio al tiro a volo: Johnny Pellielo è uscito dalla top-10 nella sua ottava Olimpiade, con due errori nella serie finale a costar cari. L’icona della fossa olimpica (54 anni) ha dichiarato di volersi ritirare a Los Angeles, ma intanto si lecca le ferite: con 121 punti sia lui che De Filippis sono rimasti fuori dalla finale a sei. E domani tutti a fare il tifo per Silvana Stanco (73/75) e Jessica Rossi (72/75), rispettivamente terza e settima dopo le prime tre serie di qualificazione.
Non è andata meglio a Jasmine Paolini, che è uscita mestamente al terzo set contro Schmiedlova. Due blackout nel primo e nel terzo set sono costati carissimi alla toscana, che si è riscatta vincendo nel doppio con Sara Errani: successo in tre set sulle francesi Garcia/Parry (Italia-Francia 2-0). Avanti anche Lorenzo Musetti, che ha travolto Navone e giocherà contro Fritz. Capitolo squadre: 3-0 dell’Italvolley maschile sull’Egitto, 14-11 del Settebello sulla Croazia e vincono anche Gottardi/Menegatti nel beach. Capitolo acquatico: il due di coppia femminile (Guerra/Gobbi) esce di scena e farà la finale B, il quattro senza supera i ripescaggi e vola in finale A. Qualificati in semifinale Marta Bertoncelli (18a) nel C1 slalom e Giovanni De Gennaro (3°) nel K1 slalom.
Capitolo vela: Maggetti è terza nella classe iQFOiL, dove non è mai uscita dalla top-10 in sette regate. Ottimo anche Renna nel corrispettivo maschile: sei regate ed è 2°. Nel 49er FX, difficile il cammino di Bertuzzi/Germani, che stanno facendo il passo del gambero: vari piazzamenti fuori dalla top-15 le hanno fatte scivolare in 9a posizione. La chiusura, drammatica, è sulla boxe: Irma Testa è uscita nel primo turno contro la cinese Zichun Xu, con un esito poco chiaro ai punti. L’azzurra sembrava aver dominato, invece in due riprese i giudici hanno diversamente. L’ennesimo episodio divisivo e complesso da decifrare.
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