dal nostro inviato Marco Corradi

Sara Errani e Jasmine Paolini fanno la storia: sono le prime italiane finaliste alle Olimpiadi nel tennis, mentre Musetti si giocherà il bronzo. Debutta l’atletica, una sola medaglia di giornata: il totale sale a quota 17.

Fonte foto: Federtennis

OPPO E SOARES, L’ARGENTO DELLA CONFERMA (E DELL’ADDIO)

Confermarsi sul podio in una disciplina che, da Los Angeles 2028, non sarà più olimpica. Il CIO ha infatti puntato sullo smantellamento della categoria “pesi leggeri” del canottaggio, che lascerà posto al più appetibile (a livello internazionale) beach rowing: una sorta di canottaggio in mare, con partenza da fermo in spiaggia stile Le Mans, che porterebbe a coinvolgere anche quelle nazioni che non possiedono laghi o bacini “chiusi” dove allenare gli atleti. L’argento di Stefano Oppo e Gabriel Soares, medagliati annunciati nel due di coppia pl, porta con sé molte implicazioni. Innanzitutto è la medaglia della conferma per Oppo, quarto a Rio e bronzo a Tokyo (con Ruta), In secondo luogo è la medaglia che conferma il buono stato del movimento del canottaggio: due argenti e varie finali per le imbarcazioni azzurre. Infine, è il miglior modo per dare l’addio ai pesi leggeri. Oppo e Soares sognavano l’oro, ma si sono dovuti presto accontentare del secondo posto. Inarrivabile l’Olanda, che ha vinto col tempo di 6.10.99 davanti agli azzurri. In un batter d’occhio ci si è ritrovati dalla sfida per l’oro al barrage per l’argento, vinto sulla Grecia per soli 11/100. L’Italia è salita così a 17 medaglie: cinque ori, otto argenti, quattro bronzi. E, purtroppo, ben dieci quarti posti.

ERRANI-PAOLINI, IL DOPPIO CHE FA LA STORIA: DOMENICA SI GIOCA PER L’ORO. E MUSETTI SOGNA

Jasmine Paolini e Sara Errani. Due volti attesi che, dopo le rispettive eliminazioni a sorpresa (il singolare per Jas, il misto per Sarita), si sono potute concentrare solo sul doppio. Nasce così la splendida cavalcata che le ha portate a travolgere anche le ceche Muchova e Noskova (6-3, 6-2) e a giocarsi l’oro. Domenica sfideranno le atlete neutrali internazionali (un arzigogolo per dire “russi  e bielorussi ammessi alle Olimpiadi”) Andreeva e Shnaider. Un avversario sulla carta alla portata, anche se mai dire mai. Sorride e sogna anche Lorenzo Musetti, nonostante un ko bruciante. Nel primo set il carrarese ha lottato come un leone, facendosi del male con le proprie mani e consegnando il 6-4 a Djokovic. Nel secondo si trovava sul 2-1, ma da qui ha avuto un inspiegabile crollo mentale: cinque game persi e addio finale. Ora Muso si giocherà il bronzo contro Auger-Aliassime. Alcaraz e Nole, invece, si affronteranno per l’oro.

RIECCO L’ATLETICA. FABBRI COL BRIVIDO, MA CHE CARATTERE!

“Io vengo qui per una medaglia. Se non avessi lanciato almeno 21.35 (misura di qualificazione), sarebbe stato inaccettabile”. Pensieri, parole e opere di Leonardo Fabbri, che domani alle 19.30 inseguirà l’oro nel peso e intanto ha vissuto una giornata dai due volti. Un thriller alla Hitchcock nella prima parte, quando aveva lanciato 20.44 e inanellato un nullo, trovandosi in 14a posizione, un’apoteosi nella seconda. Aspettando Marcell Jacobs, che debutterà domattina nelle batterie dei 100m con Chituru Ali, è Leo a rubare la scena a tutti. Il terzo lancio è infatti da manuale: 21.76 per volare in testa e mettere pressione agli statunitensi Crouser e Kovacs, come lui favoriti per il podio. Nell’atto conclusivo ci sarà anche Zane Weir, 11° con 21 metri, e sono numerosi gli azzurri in finale. Hanno conquistato la finale Nadia Battocletti, terza nei 5.000m ex aequo con Sifan Hassan, e Dariya Derkach nel triplo (6a con 14.35). Con loro Daisy Osakue nel disco (9a con 63.11) e la staffetta 4×400 mista: Sito, Polinari, Scotti e Mangione hanno chiuso terzi nella loro batteria (3.11.59), conquistando l’accesso diretto. Semifinali per Pietro Arese nei 1.500m e Zaynab Dosso nei 100m femminili, mentre quattro azzurri dovranno passare dai ripescaggi: Ossama Melek e Federico Riva (1.500) al maschile, Eloisa Coiro ed Elisa Bello (800) al femminile. Nulla da fare per Federica Del Buono e Ottavia Cestonaro, eliminate rispettivamente nei 5.000 e nel triplo

IL QUARTO POSTO NEI TUFFI, L’ELIMINAZIONE NELL’ARCO, LA SERATACCIA DEL NUOTO. E LA SPADA FA UNA FIGURACCIA

Oltre a quella di Oppo e Soares, non sono arrivati altri podi. Le occasioni c’erano, ma l’Italia non ha saputo sfruttarle. Disastrosa la spada a squadre maschile, che ha combinato un disastro nei quarti contro la Repubblica Ceca: da +7 alla sconfitta per 43-39 che ha lasciato a secco Vismara, Di Veroli e Santarelli. Sfortunato il tiro con l’arco che, dopo aver eliminato la Francia nel mixed team (6-0), ha trovato sulla sua strada la Corea del Sud: Rebagliati e Nespoli hanno vinto il primo set e hanno lottato come dei leoni nel quarto (40-38), dopo aver inanellato due otto nei precedenti parziali. Non è bastato: 6-2, eliminazione nei quarti e oro ai sudcoreani. Sfortunati e imprecisi nel momento clou anche Giovanni Tocci e Lorenzo Marsaglia: quel quadruplo e mezzo da 74 punti, contro i 90-95 dei rivali, reclama vendetta. Gli azzurri, che già avevano perso terreno nella quinta serie, hanno così salutato le medaglie: quarto posto con 403.05 punti alle spalle di Cina (446.10), Messico (444.03) e Gran Bretagna (438.15). Infine, il nuoto. Se per Alberto Razzetti c’erano poche chances nei 200mx dominati da Marchand (quarto oro) e chiusi in 6a posizione, Leonardo Deplano deve avere invece profondi rimpianti per dei 50sl che erano alla portata. McEvoy (21.25) e Proud (21.30) ingiocabili, ma il 21.53 di Florent Manaudou è peggiore del tempo fatto ieri in batteria. Deplano ha invece chiuso settimo con 21.62, 9/100 dal podio. Nella mattinata erano usciti Sara Franceschi (200mx) e la 4×100 mista mista, tutto regolare invece per Quadarella: sesto tempo d’iscrizione nei durissimi 800sl.

ADDIO BOXE, MENTRE IL SETTEROSA ESULTA. IL PUNTO SUGLI ALTRI SPORT

Il nostro recap delle restanti discipline non può che partire dalla boxe. Dopo l’annuncio del ritiro di Angela Carini, ecco l’eliminazione di Diego Lenzi ai punti: 5-0 contro Tiafeck (Ger) nei quarti, addio medaglia. Nulla da fare per il judo, con Asya Tavano subito out in soli 22″.  Domani si chiude il programma con la prova a squadre mista: l’Italia è favorita. Capitolo Setterosa: finalmente ecco la prima vittoria, 12-8 alla Grecia per blindare un 80% di qualificazione (passano le prime quattro). Capitolo beach volley: avanti solo Nicolai-Cottafava e da primi del girone, terzi (e out a meno di ripescaggi, da definire) Ranghieri-Carambula e Gottardi-Menegatti. Nuova giornata complicata per la vela, che ha vissuto la sua prima Medal Race e poi si è bloccata per l’assenza di vento: seconde in gara e quinte in generale le nostre Bertuzzi/Germani. Rinviate a domani semifinali e finali del windsurf, con Marta Maggetti (3a) e Nicolò Renna (6°) in gioco.

Quarti dopo le prime due regate Berta-Festo nel 470 misto, sesta Chiara Benini Floriani (ILCA 6) e settimo Lorenzo Brando Chiavarini (ILCA 7). Riecco il kayak col cross time trial, che nei prossimi giorni vivrà il suo clou: De Gennaro è quinto nel ranking round maschile, 17a e 28a Stefanie Horn e Costanza Bertoncelli nella prova femminile. Out in semifinale Pietro Bertagnoli (BMX), risalgono posizioni Migliozzi (8°) e Manassero (19°) nel golf: guidano Schauffele (USA), Matsuyama (Jpn) e Fleetwood (Gbr) con undici colpi sotto il par. Buone qualificazioni, infine, per lo skeet: Tammaro Cassandro fa 74/75 ed è nei primi sei, Rossetti decimo a quota 72. Nei prossimi giorni semifinale e finale.

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Marco Corradi
31 anni, un tesserino da pubblicista e una laurea specialistica in Lettere Moderne. Il calcio è la mia malattia, gli altri sport una passione che ho deciso di coltivare diventando uno degli Azzurri di Gloria. Collaboro con AlaNews e l'Interista

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