Dopo il “no” ufficioso di Virginia Raggi, condito dal mancato incontro con Giovanni Malagò, presidente del CONI, ieri è arrivato quello ufficiale.
L’Assemblea romana, infatti, ha espresso il proprio parere definitivo. La mozione che «impegna il sindaco e la sua giunta affinché ritirino la candidatura della città a ospitare le Olimpiadi e Paralimpiadi del 2024» è stata votata a maggioranza: 30 favorevoli, 12 contrari. Il voto è arrivato dopo la bocciatura di due mozioni – una presentata dal Pd, l’altra dal centrodestra – che proponevano la continuazione dell’iter per proporre Roma 2024.
Contestualmente è stato approvato un ordine del giorno, targato Movimento 5 Stelle, che impegna sindaco e giunta «ad adottare ogni specifica iniziativa e atto nei confronti del Governo» per sbloccare i 4 miliardi, promessi in caso di Olimpiadi, per l’attuazione di programmi pubblici, dal 2017 al 2023, per la riqualificazione delle infrastrutture – in particolare per gli impianti sportivi – già esistenti nella Capitale.
«Roma ha vinto – ha dichiarato Virginia Raggi in un post sul proprio profilo Facebook – Dal Consiglio comunale è arrivato lo stop definitivo all’ennesima truffa ai danni dei cittadini. L’assemblea capitolina ha deciso di ritirare la candidatura alle Olimpiadi 2024. Il M5S ha detto no ad ulteriori sacrifici per i romani e gli italiani. Capitolo chiuso».
La replica del Presidente del Consiglio non si è fatta attendere: «Oggi è arrivato il “no” definitivo alle Olimpiadi. È legittimo, ma certo si fa una figuraccia a livello internazionale perché era una decisione presa – ha dichiarato Matteo Renzi – Ma quello che è sconvolgente non è la decisione, discutibile, bensì dire che non si fanno perché c’è il malaffare. Un politico serio ferma i ladri, non le opere pubbliche. Migliaia di posti di lavoro vanno persi sull’altare della rassegnazione».
Tuttavia martedì prossimo Giovanni Malagò incontrerà ugualmente il presidente del CIO, Thomas Bach – atteso a Roma per una conferenza su sport e fede in Vaticano -, ma «non è una decisione che posso prendere io» quella di continuare nonostante la votazione contraria, ha dichiarato il presidente del CONI: «parto dal presupposto che una candidatura senza il consenso della città perde credibilità», anche se «è più unico che raro essere fermati a 3/4 della corsa».
«Oggi pensavo di poter parlare per dare le informazioni corrette per questa candidatura perché ne abbiamo lette di tutti i colori – ha dichiarato Diana Bianchedi, coordinatrice del comitato promotore, in virtù della decisione presa in mattinata di vietare interventi esterni alla giunta – Oggi a loro viene chiesto di votare un dossier di candidatura che oggettivamente non hanno letto. Né nella conferenza stampa del sindaco, né durante l’audizione al senato si è fatto alcun cenno a dossier di candidatura. Per una questione di rispetto oggi avrei chiesto loro di leggerlo». Anche se, ha poi precisato, «il budget e i costi non sono inseriti nel dossier», ma «verranno presentati a febbraio 2017 dopo che sono stati scelti e valutati i progetti».
La discussione «prevede interventi di due ore e mezzo per le opposizioni e trenta minuti per la maggioranza: venti minuti di intervento della giunta nella persona del vicesindaco. Questo senza interventi esterni» aveva però precisato poco prima Marcello De Vito, presidente dell’assemblea capitolina.
«Dispiace che l’unico interesse dei protagonisti di questa vicenda fosse quello, evidentemente, di fare uno show e cercare polemica – ha replicato il capogruppo grillino Paolo Ferrara – Forse per loro i lavori del Consiglio comunale erano secondari, visto che [durante l’assemblea, appena dopo le loro dichiarazioni sono andati via dal Campidoglio. I romani sapranno anche giudicare questo».
La vicenda si è dunque conclusa? Niente affatto.
Mercoledì scorso, infatti, la seduta straordinaria del Consiglio regionale del Lazio ha approvato a maggioranza un ordine a favore e a sostegno di Roma 2024. L’atto impegna il presidente Zingaretti « a farsi parte attiva nei confronti del sindaco di Roma capitale nel perorare la conferma della candidatura della città di Roma a ospitare i giochi olimpici e paralimpici del 2024 per garantire l’interesse dei cittadini romani e italiani a poter usufruire di una simile opportunità economica e culturale».
Insomma, nonostante il “no” alle Olimpiadi possa sembrare ormai scontato, i giochi, quelli con la “g” (più che mai) minuscola, sembrano essere tutt’altro che chiusi.