Era già nell’aria da diverse settimane, oggi è arrivata l’ufficialità: il Comune di Roma dice di no alla candidatura per le Olimpiadi del 2024. “È da irresponsabili dire sì a questa candidatura. Non abbiamo mai cambiato la nostra posizione, abbiamo solo rafforzato la nostra decisione. Ci viene chiesto di assumere altri debiti, noi non ce la sentiamo”, parole e musica di Virginia Raggi. La conferenza stampa della sindaca, trasmessa online anche dal blog di Beppe Grillo, arriva proprio nel giorno in cui la massima esponente del Movimento Cinque Stelle capitolino avrebbe dovuto tenere un summit in Campidoglio, con il presidente del Coni, Giovanni Malagò, e quello del presidente italiano paralimpico, Luca Pancalli (nonché vicepresidente di Roma2024).

Fonte Wikipedia

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L’incontro è però saltato 35 minuti dopo l’orario fissato (alle 14:30), quando un furibondo Malagò ha abbandonato Palazzo Senatorio: “Io la Raggi non l’ho vista, non l’ho vista. Noi abbiamo stravolto le nostre agende per essere qui, e abbiamo dovuto aspettare per più di mezz’ora. Ce ne andiamo perché 35 minuti sono troppi”. La replica della prima cittadina di Roma non si è fatta attendere: “Ho avuto un contrattempo. Mi spiace che il presidente abbia deciso di andarsene proprio quando mi accingevo ad entrare in Campidoglio”.

Le motivazioni di questo rifiuto sono chiare: “Stiamo ancora pagando i debiti per gli espropri di Roma 1960. Non abbiamo nulla contro le Olimpiadi e lo sport, ma non accettiamo che lo sport venga usato come pretesto per una nuova colata di cemento in città. Diciamo no alle Olimpiadi del mattone. Ci ricordiamo bene come sono andati i mondiali di nuoto, ci siamo ritrovati con impianti abbandonati. Uno studio fatto dall’Università di Oxford dice che le città ospitanti firmano un assegno in bianco. Le Olimpiadi sono un sogno che diventa incubo. Non abbiamo i dati di Rio, ma abbiamo negli occhi le immagini dei cittadini di Rio”, ha concluso Raggi. E a chi le chiede lumi sul referendum, risponde così: “Il referendum sulle Olimpiadi i romani lo hanno già fatto, dato che quasi 800mila ci hanno scelti alla guida della città”.

Giovanni Malagò, in una conferenza stampa convocata dopo il mancato incontro con Virginia Raggi ha dichiarato: “Il sindaco di Roma avrebbe dovuto dedicare al mondo dello sport un po’ di rispetto. Ci hanno convocato alle 14:30, e abbiamo scoperto che la sindaca aveva fissato una conferenza stampa per le 15:30. Nonostante ritenessimo un’ora un tempo troppo corto per discutere di questi temi, per educazione e rispetto istituzionale siamo rimasti, e ci siamo accomodati nel salottino del sindaco, dove era presente anche il suo portavoce. Alle 14:50 ho chiesto notizie e mi hanno detto che stava arrivando, ma dieci minuti più tardi ci è stato detto che aveva un impegno istituzionale col ministro dell’infrastrutture Delrio. La sindaca, però, è uscita alle 13.15 dal ministero delle Infrastrutture. Perciò, alle 15.07, dopo 37 minuti, e a 23 minuti dalla conferenza stampa, ce ne siamo andati via”. E in merito alla candidatura Malagò ha spiegato: “Roma si è candidata solo dopo che il Cio ha cambiato le regole per le candidature, riducendo i costi”.

Intanto, sin dalla mattinata era circolata la notizia secondo la quale la sindaca avrebbe già pronta la mozione per dire “no” alla candidatura ai Giochi del 2024. “È imbarazzante, consiglio a Raggi di non presentarla – si è affrettato a dire Malagò – la mozione parla di città che non sono mai state candidate, come Amburgo e Boston. Bisogna sapere di cosa si parla, altrimenti si corre il rischio di fare brutte figure. Il sindaco mente anche per quanto riguardo la Vela di Calatrava, dato che ho parlato col rettore dell’Università di Tor Vergata e mi ha assicurato che per quel progetto è stato chiesto un finanziamento alla Bei che però è stato rifiutato”. E sui debiti che Roma starebbe pagando dalle Olimpiadi del 1960: “Si trattano di debiti commerciali che ammontano a poche centinaia di euro. La sua è demagogia. Ho chiamato Silvia Scozzese, commissario per il debito di Roma, lei mi ha mandato una mail, che consegnerò agli atti,  che dimostra che quanto detto da Raggi  è una falsità assoluta”.

Insomma, come era logico prevedere, le polemiche non sembrano placarsi. Il clima intorno a Roma è al momento incandescente e la questione non finirà di certo qui…

 

Marco De Silvo
Classe 1991, malato di boxe e calcio, segue con interesse anche altri sport. Oltre a scrivere per Azzurri di Gloria, collabora con Boxe-Mania e Bandiera a Scacchi.

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